L’incalzare della cronaca ha fatto modificare l’ordine dei lavori; il primo atto di questa importante assise con oltre trecento delegate e delegati dei lavoratori è stato con un minuto di raccoglimento per i morti sul lavoro di Molfetta, è stato un minuto lunghissimo di commozione dove sulle facce delle persone si leggeva tutta la partecipazione umana alla vicenda e insieme la rabbia e la voglia di continuare a lottare perché questi fatti non avvengano più e che in questo paese si attuino e si migliorino le norme di sicurezza sul lavoro.
Il secondo intervento è stato quello di Stefano Cortini della RSU della Electrolux che brevemente ha raccontato la dura e lunga vertenza che li verrà impegnati , insieme a CGIL CISL UIL, per salvaguardare il loro posto di lavoro e la loro azienda.
Si trovano a lottare contro una multinazionale dell’elettrodomestico che, nonostante i sempre migliori risultati produttivi dello stabilimento di Scandicci intende , così afferma, attraverso una indagine, depotenziare il settore del freddo anche con possibile chiusure di stabilimenti in Italia.
Un lungo applauso ha accolto la fine dell’intervento, mentre la delegazione trattante dei metalmeccanici per recarsi al presidio organizzato presso l’Associazione industriali di Firenze.
I questo clima è iniziata l’intervento del Segretario generale, Mauro Fuso, che pur svolgendo una relazione per una assise rivolta prevalentemente all’analisi e alla ricerca di soluzioni organizzative per migliorare l’azione e la presenza sindacale nel nostro territorio, non si è sottratto ad una analisi sulla situazione economica, sociale e occupazionale del nostro territorio.
Citiamo con brevi stralci dalla relazione: “nella nostra provincia gli addetti nel settore manifatturiero e coloro che sono impiegati nei servizi collegati superano il 50% del totale degli occupati. Qualcosa di analogo si può dire del valore aggiunto, cioè della ricchezza prodotta nel nostro territorio. Possiamo pensare di farne a meno? Possiamo pensare di vivere in una città solo vetrina, del commercio e del turismo? Credo di no, che non sia possibile. Arte, cultura, turismo, commercio, servizi sono assolutamente importanti per Firenze, ma in una logica di integrazione utile anche dal punto di vista economico e non di mera sostituzione.
Per quanti ragionamenti possiamo fare sull’evoluzione e modifica della specializzazione produttiva in Italia ci ritroviamo a riflettere sempre e comunque sull’importanza del manifatturiero, magari di qualità come fanno in Germania, e non della sua scomparsa.
Allora tutto questo ci porta a ragionare di investimenti, di attrazione degli investimenti di carattere produttivo , delle infrastrutture materiali e immateriali, della formazione e della ricerca. In una parola di politica, o meglio di come la politica plasma e presenta un progetto strategico, un orizzonte di medio-lungo periodo che si misura sul modello sociale ed economico.
“Avvertiamo l’esigenza di confrontarci su questi problemi di prospettiva, lo abbiamo fatto attraverso il Patto per lo sviluppo territoriale e continueremo a farlo perché anche Firenze, la nostra bella Firenze, non è purtroppo un’isola felice.
Però ci sono troppe titubanze, arretratezze”, ha aggiunto Fuso,anche sul sistema delle infrastrutture,…. “ Cosa è stato, se non questo nella sostanza, il referendum cittadino sulla tramvia ?”
“Per questi motivi riteniamo urgente e necessario, ha proposto Fuso avviare un tavolo metropolitano sulla mobilità in cui ciascun attore – in rappresentanza delle diverse istituzioni, delle articolazioni delle parti sociali e delle categorie economiche – contribuisca con analisi e proposte alle soluzioni più idonee.
La Conferenza di Organizzazione è proseguita con l’intervento del Sindaco Leonardo Domenici e dei segretari di Cisl, Riccardo Cerza e di Uil, Vito Marchiani, di Firenze e di numerose e numerosi delegati.
Il dibattito proseguirà domani e le conclusioni politiche del Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani., sono previste per le 12.15.