Tramvia e referendum, il difensore civico scrive al sindaco: gli spot dovranno essere interrotti dalla data di indizione

Redazione Nove da Firenze
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28 dicembre 2007 20:26
Tramvia e referendum, il difensore civico scrive al sindaco: gli spot dovranno essere interrotti dalla data di indizione

Il sindaco Leonardo Domenici ha ricevuto stamani dal difensore civico Alberto Brasca la lettera in cui si risponde all'istanza presentata dal consigliere comunale Mario Razzanelli, riguardo la comunicazione sulla tramvia in vista del referendum del 17 febbraio. La nota è stata inviata anche al segretario generale del Comune e per conoscenza allo stesso Razzanelli, che aveva affermato la non correttezza istituzionale di filmati e spot.

Valutando se sono riconducibili ad una corretta informazione, ovvero ad una campagna di propaganda l'ex compagno di partito del Sindaco, ora difensore civico, reputa che nel primo caso siano legittimi, nel secondo ricadono invece nel divieto e dovranno essere interrotti dalla data di indizione del referendum. Le eventuali sanzioni, competono istituzionalmente all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che può agire d'ufficio ovvero su segnalazione di parte, anche avvalendosi del Comitato regionale.

E' naturalmente responsabilità degli organi di governo del Comune e del Segretario generale, quale garante della legittimità degli atti, valutare preliminarmente il carattere delle iniziative di comunicazione in essere ed adottare i comportamenti conseguenti.
«Non si può vietare per tre mesi l'uso di piazza della Repubblica a chi vuole organizzare manifestazioni di tipo politico». E' quanto denuncia la consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli. «La decisione della giunta del 5 dicembre scorso - ha spiegato l'esponente del centrodestra - che vieta iniziative in questa piazza, da sempre scenario di importanti manifestazioni di tipo politico, ricorda le scelte di regimi poco democratici.

Forse la giunta Domenici aveva paura della "Befanata al sindaco" di Jacopo Bianchi oppure si è spaventata delle migliaia di persone che, nelle scorse settimane, sono affluite ai banchini allestiti da Forze Italia per raccogliere firme contro il Governo Prodi e per le pre-adesioni al nuovo partito lanciato dall'onorevole Berlusconi?». «L'amministrazione ha una sola via d'uscita per rimediare a questa ennesima brutta figura - ha concluso Bianca Maria Giocoli - revocare questa decisione che, oltre a danneggiare Forza Italia, lede il diritto di ogni cittadino a poter manifestare liberamente le proprie convinzioni, come previsto dalla nostra Costituzione.

Ma il Comune, che proprio in questi giorni ne ha festeggiato il 60° anniversario, sembra aver dimenticato in questa occasione uno dei principi fondamentali della nostra carta fondamentale: la libertà di espressione».

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