“Ma che fine ha fatto l’azionariato degli utenti in Publiacqua?”: E’ questo il quesito che pongono i Verdi per Impruneta con un’interrogazione presentata stamani dal loro consigliere comunale, Vittorio Perini.
L’iniziativa arriva a seguito della notizia di un accordo sottoscritto nei giorni scorsi per la costituzione di una nuova società destinata a divenire il gestore unico dei servizi idrici integrati negli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) 2 (Basso Valdarno) , 3 (Medio Valdarno) e 6 (Ombrone), mediante il conferimento, da parte di ciascuno dei tre gestori attuali, rispettivamente Acque SpA, Publiacqua SpA e Acquedotto del Fiora SpA, dei propri patrimoni aziendali.
“E’ stato dichiarato che la nuova società sarà partecipata per il 60% dai Comuni (nel capitale sociale degli attuali tre gestori) e per il 40% da ACEA (già oggi partner privato di minoranza dei gestori), - sottolinea l’interrogazione - senza però far riferimento alcuno alla presenza degli utenti del servizio nel capitale sociale della nuova società che si intenderebbe costituire”.
“A partire dal gennaio 2002 l’ATO3 “Medio Valdarno”, ha affidato il servizio idrico integrato (S.I.I.) dei Comuni dell’ambito alla società Publiacqua SpA, - ricorda Perini – e successivamente all’affidamento l’assemblea dei soci Publiacqua ha provveduto a deliberare due aumenti del capitale sociale: il primo per circa 90 milioni di Euro riservato ai Comuni soci , ed un secondo ulteriore aumento per altri 60 milioni di €, riservato in sottoscrizione al partner privato di Publiacqua SpA”.
“Occorre in proposito ricordare che la legge n.36/1994 (cosiddetta “Legge Galli”), ed il più recente “Codice dell’Ambiente” (D.Lgs 152/2006), prevedono che <
Considerato che il Comune di Impruneta, nella figura del Sindaco o suo delegato, è rappresentato nell’Assemblea dell’ATO-3 “Medio Valdarno”, che svolge anche compiti di vigilanza il consigliere dei Verdi per Impruneta chiede di conoscere dal Comune le motivazioni per cui non sia stato provveduto, in occasione degli aumenti di capitale sociale da parte di Publiacqua SpA - ad offrire agli “utenti del servizio” la quota di azioni - non inferiore al 10% - come previsto dalla Legge.
Perini chiede altresì quali iniziative il Comune intenda assumere – sia direttamente che tramite l’ATO3 di cui fà parte – per l’applicazione della norma che prevede la riserva di azioni in favore degli utenti del servizio, cosa che dovrebbe comunque essere definita prima di procedere alle prospettate operazioni di accorpamento o fusione tra le società che gestiscono i servizi idrici dei tre ATO.
Questa iniziativa – concludono i Verdi per Impruneta – si colloca nell’ambito del sostegno alla campagna per “ripubblicizzare l’acqua” ed i servizi idrici, per la quale anche ad Impruneta abbiamo raccolto firme su di una legge d’iniziativa popolare che è stata depositata in Parlamento, col sostegno di oltre 400.000 cittadini elettori.