FIRENZE – Quanto incidono le tariffe per il servizio idrico sul reddito delle famiglie toscane? Quali soluzioni alternative al sistema tariffario attuale sono praticabili e a quali costi? I risultati di uno studio effettuato dall’Irpet sulle tariffe del servizio idrico in Toscana saranno illustrati lunedì 12 novembre, alle 9.30, Auditorium del Consiglio regionale di Palazzo Panciatichi. L’Istituto regionale di programmazione economica ha cercato di valutare, nelle sei Autorità di ambito territoriale ottimale − il cui coordinamento ha commissionato questo studio −, l’effettiva incidenza delle tariffe e di individuare quei soggetti che necessitano di maggiori tutele.
La ricerca ha fotografato la situazione nel 2005, cercando di simulare scenari alternativi e valutare le possibili ricadute sia in termini di ricavi percepiti dal gestore che di incidenza sul reddito delle famiglie.
L’attuale sistema tariffario, con cui viene gestito il servizio idrico toscano, è stato sottoposto ad un confronto con tre ipotesi di scenario alternative, per valutarne impatto e criticità. Il primo scenario ipotizzato dall’Irpet valuta l’impatto di un consumo pro-capite minimo garantito e gratuito.
Il secondo scenario implica l’applicazione di schemi tariffari in cui gli scaglioni di consumo sono costruiti in funzione dell’ampiezza del nucleo familiare. La terza ipotesi alternativa prevede l’applicazione delle agevolazioni Isee (l’indicatore della situazione economica) per le famiglie a basso reddito.
Alla presentazione di lunedì interverranno tra gli altri, il consigliere regionale Vittorio Bugli, presidente della commissione Attività produttive; gli assessori regionali Agostino Fragai (riforme istituzionali e rapporti con gli enti locali), Marco Betti (difesa del suolo e servizio idrico), Eugenio Baronti (politiche per la tutela al consumatore), il difensore civico della Toscana, il presidente di Anea (Associazione nazionale autorità ed enti di ambito), Luciano Baggiani, il presidente di Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo.
(s.bar.)