Stanno prendendo il via i lavori di miglioramento e messa in sicurezza del bacino che in questi giorni era stato al centro di aspre polemiche sollevate di capogruppo di An al Senato, Altero Matteoli. Com’è noto l’ex ministro dell’ambiente ha accusato il governo Prodi di non aver dato alcun finanziamento, costringendo il programma di messa in sicurezza dell’Arno a rimanere fermo al palo.
I cantieri saranno aperti in breve tempo sia a monte che a valle di Firenze e rimarranno tali per tutto il 2009; l'obiettivi principali di queste opere saranno la riduzione del rischio di inondazione del fondovalle del Valdarno, del centro storico di Firenze e dell’area metropolitana fiorentina, del distretto conciario, di Pisa e del suo centro storico.
L'assessore alla difesa del suolo e al servizio idrico Marco Betti rispondendo alle polemiche dell'ex ministro ha fatto presente che: "per un piano che complessivamente richiede investimenti per 200 milioni di euro, attualmente sono disponibili circa 64 milioni, di cui 43 stanziati dalla Regione e dagli enti locali e 21 dallo Stato (di questi 14,7 stanziati in programmazioni precedenti al 2000)». «Si tratta di un piano di interventi", prosegue l’assessore, "in grado di mettere al sicuro l’80% del bacino toscano dell’Arno".
L'assessore Betti inoltre nel corso del suo intervento ha tenuto a precisare che la tutela idrogeologica del territorio Toscano è una priorità per la Regione, infatti ha ricordato Betti: "I programmi regionali in materia di difesa del suolo tengono conto delle indicazioni dei Pai (piani di assetto idrogeologico dei bacini idrografici) e sono comunque definiti d’intesa con le autorità di bacino.
Dal 2000 ad oggi sono stati più di 900 gli interventi di mitigazione delle piene e per il consolidamento dei versanti effettuati sul territorio regionale. Circa 700 sono stati già collaudati e oltre 200 sono in fase di ultimazione.
Daniele Angelini