Edilizia: 3 imprese su 10 sono dirette da extracomunitari o cittadini comunitari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2007 13:32
Edilizia: 3 imprese su 10 sono dirette da extracomunitari o cittadini comunitari

Più imprese edili rispetto a tre anni ma meno addetti. Sta cambiando lentamente faccia l’edilizia nella lucchesia che a dispetto di tre anni fa - nel 2004 erano 7200 con oltre 9 mila addetti - può contare su oltre 800 imprese di costruzione in più (edili, impiantisti, elettricisti etc) portando il saldo (dati Camera di Commercio di Lucca) a 8036 unità. Di contro però, sono dimuniti gli addetti: poco più di 8 mila. Di queste imprese oltre l’80% (6946) sono artigiane (86,4%), che a loro volta rappresentanto il 47,8% dell’interno mondo artigianale provinciale (14529 unità).

Dati che – spiega Cna Lucca che ha analizzato il comparto al fine di integrare e perfezionare le attività volte alla sicurezza e alla formazione - nascondo dentro una nuova tendenza frutto di una doppia spinta: la forte pressione fiscale e tributaria che obbliga le imprese strutturate a “frammentarsi” e affidarsi a lavoratori autonomi riducendo il carico contributi e il “sanamento” delle posizioni di irregolarità da parte di extracomunitari e comunitari, in particolare, rumeni, albanesi, nord-africani che hanno “aperto” partita iva costituendo di fatto una unità operativa.

Oggi l’edilizia assueme sempre più le forme (e i numeri) della micro-impresa con uno, due, al massimo tre addetti. Cna stima che 3 imprese su 10 in edilizia siano di titolarità non-italiana. In prevalenza rumene per effetto dell’ingresso all’interno della Comunità Europea il 1 gennaio 2007. La nuova realtà è diversa rispetto a qualche anno fa. Oggi le grandi imprese sono poche, basti pensare che solo una azienda del settore “costruzioni” nella Provincia di Lucca ha oltre 100 dipendenti e 99 tra i 10 e 49, il mare magnum, pari al 98% del settore costruzioni a Lucca, è composto da aziende che hanno meno di 9 addetti, e ciò significa, che il 75% è formato da piccolissime realtà.

Sono le micro-imprese la nuova realtà a Lucca formate dal titolare e da uno, due addetti al massimo specializzate nello svolgere una parte specifica del processo e che spesso, si muovono nel sub appalto. “Il comparto è estemamente frammentato – spiega Stephano Tesi, Direttore Cna, prendendo come spunto il rapporto “Assetti, problemi, comportamenti e prospettive delle imprese edili” stilata dal docente di ingegneria a Pisa, Giuseppe Bellandi – in cui le imprese al vertice sono di medio-piccole dimensioni e sono spesso nate da lavoratori del settore che, sfruttando conoscenze e competenze acquisite in anni di attività in cantiere, decidono di mettersi in proprio.

Un contributo a questo fenomeno lo ha dato la grande pressione tributaria che grava sulle aziende strutturate e i costi dei dipendenti, che sono, la voce più grande nell’economia edile, ed in generale, dell’imprenditoria. Più lavoratori autonomi fanno un’impresa ma con minori oneri complessivi”. Un contributo alla crescita del settore lo stanno dando tutti quei lavoratori che da posizioni irregolari si stanno via via adeguando. “Internamente abbiamo avuto un forte incremento di iscrizioni di imprese dirette da rumeni.

Imprese formate da una sola unità che prima lavoravano, presumibilmente, in nero, senza garanzie e senza nessun tipo di previdenza. Una posizione che dopo il 1 gennaio non gli stava più bene. Oggi sono loro a voler essere regolari”. Ma questo nuovo scenario si porta dietro anche tutta una serie di problemi legati alla formazione, sicurezza e alle responsabilità del titolare d’impresa. Un dipendente è obbligato a seguire corsi, a seguire un percorso formativo teso alla sua sicurezza, a passaggi che non spettano, fino a ieri, ad un lavoratore autonomo, ad un imprenditore.

Oggi invece si. In più sta sparendo il ruolo dell’apprendista: “Nell’80% delle imprese non ci sono apprendisti. La figura scompare perché tutti sono titolari di azienda e bruciano il passaggio “scolastico” nei cantieri. Non si fa più la gavetta”. A tal proposito Cna sta organizzando una serie di seminari di approfondimento, corsi, convegni per mettere al corrente sulle nuove normative, sugli obblighi e sulle sanzioni previste. “Le leggi, le normative, la documentazione sono concetti molto complicati per le nuove imprese e per i nuovi imprenditori.

Sanno costruire case – spiega Antonella Gabbriellini, Presidente Provinciale Costruzioni - ma molto spesso non sanno tutta la parte precendente a quel passaggio. Il 7 dicembre partiamo con il primo seminario sul piano di sicurezza e l’articolo 7. Nel 2008 faremo molte iniziative per l’edilizia perché alla nuova generazione di edili mancano molte conoscenze”. Il mercato della casa. Aveva galoppato per anni, il mercato della casa, grazie a un costo del denaro avvicinabile quasi da chiunque.

I tassi però, da qualche tempo, hanno preso una direzione opposta e reso molto più salate le rate del prestito conttratto per farsi la casa. Volano, di contro, le ristrutturazioni, quasi a compensare la “non capacità” di acquistare. “Si sta assistendo ad una forte contrazione del mercato immobiliare – illustra ancora la Gabbriellini – c’è stata una corsa al mattone perché effettivamente c’era la sensazione di riuscire a comprare casa. In questo modo chi aveva già acceso dei mutui deve sganciare molti euro in più ogni mese, mentre chi stava decidendo di comprare deve farsi i conti in tasca e molte volte, capisce di non farcela.

Morale: meno trattative che giungono a conclusione, dilatazione dei tempi necessari per piazzare un alloggio, prezzi in frenata, se non in calo. Di riflesso, stanno volando le ritrutturazioni e le aziende si stanno dirigendo verso questo settore che prima era la seconda scelta. Ecco l’altro mutamento del settore. Si sta registrando un boom del settore dovuto alla non possibilità di accendere mutui per acquistare casa. Si preferisce adeguare in meglio quello che sia ha già”. Ma il mercato riprenderà? “Di questo passo c’è solo una soluzione: la discesa dei prezzi degli immobili o il blocco totale del settore.

I prezzi, quindi, scenderanno!”.

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