Aiutare il clima è possibile e fa risparmiare, e questo accade già oggi. Non lascia dubbi il dossier Un milione di condomini efficienti realizzato dal WWF Italia per la Campagna GenerAzioneClima 2007.
In Italia il settore residenziale è responsabile annualmente di più del 30% dei consumi energetici totali, di cui il 68% per il riscaldamento, il 16% per usi elettrici “obbligati” (illuminazione, elettrodomestici), l’11% per la produzione di acqua calda sanitaria e il rimanente 5% per usi cucina.
Ogni famiglia di 4 persone consuma per la casa circa 1,8 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) all’anno, per l’uso di combustibili e di energia elettrica. Molto di tutto questo può essere risparmiato, anche negli edifici già esistenti e non solo in quelli di nuova costruzione, con interventi semplici e nel breve-medio termine remunerativi. Se riusciremo ad avere un milione di condomini efficienti in Italia, raggiungeremo il 40% dell’obiettivo di riduzione previsto dal Protocollo di Kyoto.
Il WWF, in collaborazione con Cremonesi, ha raccolto testimonianze concrete di efficienza energetica con un campione di 53 condomini, diversi per localizzazione geografica e dimensione, sui quali sono stati effettuati significativi interventi di messa in efficienza.
Fra questi casi di ‘eccellenza’ uno si trova a Firenze: 21.592 € risparmiati e 119560 kg di CO2 in meno in atmosfera lo scorso anno è il messaggio fiorentino del “si può fare” e di come gli interventi di messa in efficienza siano alla portata di tutti.
Il complesso simbolo dell’efficienza energetica fiorentina è costituito da quattro palazzine ad uso esclusivamente residenziale, circa 7.560 mq riscaldati per un totale di 108 appartamenti, site in via Pasquali (zona San Salvi).
Prima dell’intervento di riqualificazione termica, il condominio era composto da sette palazzine per un totale di 223 unità immobiliari servite da un’unica centrale termica, poi ciascuna palazzina è stata dotata di una propria centrale termica autonoma nella quale è stata installata una caldaia a condensazione e un contatore di calore per il monitoraggio del consumo di calore della palazzina stessa; in tutti gli appartamenti sono state installate valvole termostatiche sui radiatori per la regolazione della temperatura interna dell’ambiente.
Per quattro di questi condomini è stato attivato il contratto di Servizio Energia. L’investimento iniziale di €151.254, che ha potuto beneficiare di una detrazione fiscale del 36%, ha prodotto una riduzione dei consumi energetici e un conseguente risparmio in bolletta pari a 21.592 €/anno e ha permesso di ridurre le emissioni di anidride carbonica di oltre il 45% 4 anni e mezzo è il tempo di ammortamento dell’investimento, grazie al risparmio in bolletta e alla detrazione fiscale. E se lo stesso intervento fosse stato fatto oggi, grazie alla detrazione IRPEF al 55% (legge Finanziaria 2007) pari a circa 83.190 €, i tempi di ammortamento si sarebbero ridotti a circa 3 anni.
“Questi dati devono far aprire gli occhi, anche perché ci possono essere casi con risparmi ancora maggiori.
Una delle barriere all’efficienza che abbiamo analizzato nello studio presentato dal WWF la settimana scorsa è propria l’errata percezione, circa tre volte tanto, dei costi della messa in efficienza e la scarsa considerazione dei vantaggi economici che se ne può trarre: oggi dimostriamo che l’efficienza non è affare per ricchi ma una risorsa per le tasche di tutti ed è realizzabile da subito” dichiara Guido Scoccianti, presidente WWF Toscana –“Questo è ciò che spiegheremo ai cittadini nei 13 banchetti che il WWF allestirà in Toscana nelle piazze delle maggiori città sabato e domenica prossimi, chiedendo a tutti, Amministratori in primis, un impegno per raggiungere il 1.000.000 di condomini efficienti.
Invitiamo in particolare Sindaci, Province e Regione Toscana ad un impegno urgente per abbattere le barriere e mettere in efficienza gli edifici pubblici, per risparmiare energia e per funzionare da esempio per i cittadini.” Attualmente il Comune di Firenze, all'art. 181 del Regolamento Edilizio (in vigore dal 27 Agosto 2007) prevede: “non è consentito installare impianti tecnologici a vista (quali pannelli solari, pompe di calore...) sulle falde delle coperture inclinate” e dichiara anche “la collocazione ...
è in genere ammissibile quando posizionati su coperture piane ed occultati da appositi manufatti”.
Si tratta di circa il 90% dei tetti di Firenze, e i vincoli di occultamento abbassano inesorabilmente il rendimento per tutte le tecnologie ad energia solare.
Inoltre, nonostante all'art. 196 si legga che gli edifici di più di 2000 metri quadrati di SUL dovrebbero essere edificati secondo le linee dell'allegato D dello stesso regolamento, tutte le recenti edificazioni a Firenze (dai centri commerciali all'edilizia universitaria) non seguono questi principi.
A questa situazione puntuale, poi, si abbina anche un’opportunità per la municipalità di Firenze che la Direttiva 32 del 2006 assegna al settore pubblico: avere un ruolo esemplare ( “Il settore pubblico può, ad esempio, avviare progetti pilota in materia di efficienza energetica e favorire un comportamento dei lavoratori efficiente sotto il profilo energetico.”).
Sabato 9 novembre, in Piazza Libertà, attendiamo il Sindaco Domenici al banchetto di Generazione Clima per appendere il proprio post-it all’Albero degli impegni, e ci permettiamo di dare 4 piccoli suggerimenti:
1. la modifica del Regolamento Edilizio di Firenze affinché si eliminino gli ostacoli burocratici al risparmio energetico
2. a Firenze tutte le edificazioni e le ristrutturazioni con recupero di aree dismesse vengano effettuate secondo l'allegato D del Regolamento Edilizio.
3.
per tenere conto dei costi generati per infrastrutture di fornitura di energia gli oneri di urbanizzazione per nuovi edifici potrebbero essere definiti proporzionalmente ai consumi energetici previsti e ridotti nel caso di adozione di tecniche di raffrescamento passivo.
Per gli edifici esistenti si potrebbe prevedere la variabilità dell’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) in funzione di fasce di consumo energetico.
4. avere un ruolo esemplare in materia di efficienza energetica attraverso:
! l’obbligo di esporre visibilmente la certificazione energetica per edifici pubblici aperti al pubblico.
! l’adozione per tutti gli edifici pubblici di nuova realizzazione, di livelli minimi di efficienza superiori del 20% rispetto alla normativa in vigore
! il settore pubblico potrebbe richiedere che per i propri edifici possano intervenire solo tecnici qualificati sull'efficienza energetica, in modo da stimolare la realizzazione di corsi di formazione.
In questo quadro risulterebbero facilitati:
! la predisposizione di piano efficienza amministrazione pubblica quale strumento per l’amministrazione stessa di scoprire difficoltà ed opportunità dell’efficienza
! il trasferimento di obiettivi di riduzione di CO2 a livello regionale rafforzando il quadro amministrativo in tema di efficienza.