Firenze, 4 dicembre 2007- La tradizione dell’albero di Natale può contribuire a fare qualcosa di buono per l’ambiente. Specie se a rallegrare le nostre abitazioni sarà un albero coltivato con metodologie a basso impatto ambientale. La coltivazione di alberi di Natale biologici sarà al centro della giornata di studi che Arsia organizza per mercoledì 5 dicembre a Poppi (sala Consiliare della Comunità Montana, inizio lavori ore 9,30), nel corso della quale saranno presentati i risultati e illustrate le attività del progetto di ricerca “Produzione biologica di piante ornamentali Pro.Bi.Orn” che ha affrontato in maniera organica le problematiche collegate al florovivaismo biologico e in particolare all’albero di Natale.
Questa produzione, infatti, rappresenta per il Casentino, da oltre quarant’anni, non solo una risorsa economica ma anche un importante strumento che contribuisce al mantenimento della stabilità delle aree montane, occupando terreni che, altrimenti, correrebbero il rischio di abbandono con conseguenze negative sulla stabilità idrogeologica del territorio. Il progetto, durato due anni, è stato finanziato da Arsia e gestito dal consorzio per l’Albero di Natale del Casentino (CANC), con il coordinamento scientifico del C.R.A.
- Unità di ricerca per il vivaismo e la gestione del verde ambientale e ornamentale di Pescia e ha visto la partecipazione di sedici soggetti, tra partner attivi e sponsor. I lavori, introdotti da Maria Grazia Mammuccini, amministratore Arsia, prenderanno in esame la storia, l’importanza e le prospettive della produzione di albero di Natale in Casentino, le specificità, gli obiettivi e le fasi di lavoro che hanno caratterizzato il progetto di ricerca, le potenzialità di mercato per l’albero di Natale biologico e aspetti tecnici quali i metodi alternativi al diserbo chimico, la difesa fitosanitaria e la produzione di talee con metodi biologici.