Fiero, ma intimamente malinconico; calmo, ma nell’animo travagliato; superficiale, ma profondamente riflessivo: signori e signore ecco a voi l’ultimo Gattopardo, Don Fabrizio Corbera, principe di Salina.
Sale così, sul palco della Pergola, l’ultima fatica del regista Andrea Battistini, un’opera liberamente ispirata agli appunti e alle lettere di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Il sogno del principe di Salina: racconta il tramonto di una società, quella nobiliare che dopo lo sbarco dei Mille in Sicilia perde lentamente ogni potere, diventando spettatore impotente dell’ascesa di una nuova classe dirigente costituita da amministratori e mezzadri.
Ma non solo, i temi affrontati, come l’immobilità dello stato delle cose, caratteristico della Sicilia del tempo è un argomento di grande attualità perché riscontrabile ancora oggi nel nostro paese.
Il ruolo di Don Fabrizio Corbera è affidato a un indimenticabile Luca Barbareschi che porta in scena tutta la sua trentennale esperienza lavorativa, regalandoci un’interpretazione unica dell’ultimo Gattopardo.
E’ sbarcato Garibaldi in Sicilia e una nuova classe sociale sta conquistando il potere, i nobili come il principe di Salina rimangono passivi e distaccati agli eventi, il caro nipote Tancredi, interpretato da Alfredo Angelici, è di diverso parere rispetto allo zio, infatti si allea nelle file garibaldine cercando di far volgere gli eventi a proprio vantaggio.
Intanto la giovane Concetta, Dajana Roncione, una delle tre figlie del Gattopardo, la più amata forse perché l’unica uguale a lui, è follemente innamorata del cugino Tancredi, ma per lei solo sofferenza ha in riserbo il destino. Sarà infatti, Angelica, Francesca Delfino, figlia del sindaco Calogero, uomo di umili origini e rappresentante della futura classe dirigente, a conquistare il cuore del nipote del principe.
Lo spettacolo ci mostra lentamente la decadenza del protagonista, nella residenza estiva di Donnafugata assistiamo alla parabola discendente della sua esistenza, dalla fierezza e ironia lentamente passiamo alla malinconia, alle più profonde riflessioni sulla vita, sul mondo, sul valore etico e morale, fino alla sua morte, solitaria, alla luce di luna una silenziosa.
Le scenografie curate nei minimi dettagli ricreano un ambiente lussuoso, aristocratico, in cui tutto sembra perfetto e immobile, tutto è fermo e sospeso in un affresco della Sicilia dell’epoca.
I costumi di Andrea Viotti sono bellissimi: sontuosi e colorati abiti per le signore, vestite ora da casa, ora da ricevimento, ora da festa. Quelli degli uomini altrettanto magnifici ripropongono la moda dell’epoca.
Gli attori che affiancano Luca Barbareschi sono uno più bravo dell’altro, soprattutto le giovani attrici interpreti dei personaggi di Concetta e Angelica.
Come ha affermato il regista Andrea Battistini: ”Attraverso il Gattopardo si raccontano alcune delle pagine più significative della storia della Sicilia,di un popolo e di una terra,credo,mai così spietatamente e con amore raccontate come nella nostra messa in scena.”
Lo spettacolo resterà al Teatro della Pergola fino Domenica 12 Novembre
Carlotta Ghelardi