Sono accorsi in tanti, al teatro della Pergola, per assistere alla prima fatica della coppia Latella-Albertazzi. I due, affiancati da attori e collaboratori piu’ o meno conosciuti , hanno offerto alla numerosa platea un’insolita versione del capolavoro di Herman Melville “Moby Dick”.
La storia del Capitano Achab e della sua ossessiva ricerca della balena bianca è tornata così a calcare i palchi di tutta Italia lasciando stupiti e a volte delusi tutti coloro che si aspettavano una rappresentazione secondo i classici canoni teatrali.
La scenografia, decisamente minimalista, è composta solo da un fondale nero, davanti al quale si affaccia l’ufficio del capitano Achab, leggeremente rialzato e incorporato in un’imponente impalcatura bianca. La scena è molto lenta e l’intera compagnia rimane sempre on stage. I dialoghi, a tratti troppo pesanti, sono abbinati a canti marinareschi in lingua inglese e a lunghe pause dominate solo da linguaggio dei segni indecifrabile ai piu’. Presenti anche citazioni da altri grandi della letteratura, una dal canto III dell’Inferno dantesco e una dall’altrettanto famoso Amleto di William Shakespeare.
Tra il pubblico c’e’ stato chi, nonostante la scomodita’ delle poltrone, è riuscito a schiacciare un pisolino, chi e’ rimasto a bocca aperta e chi, alla fine dello spettacolo, ha dichiarato: “Io non ho capito nulla”. Nonostante tutto, una nota positiva e’ stata sicuramente la grande interpretazione di Giorgio Albertazzi. L’amato concittadino ha infatti regalato una versione inaspettatamente attuale del capitano Achab, vestendo i panni di un uomo assetato di vendetta che non esita nel mettere a rischio non solo la sua vita ma anche quella di chi lo segue.
Lo spettacolo, diretto da Antonio Latella, sara’ al Teatro della Pergola di Firenze fino a domenica 28 Ottobre.
Elisabetta Zampieri
