Firenze, 6 novembre 2007- Oli essenziali estratti da ginepro e rosmarino, le antiche varietà di frutta e di vite del Casentino, a rischio di estinzione, saranno al centro del convegno in programma mercoledì 7 novembre a Soci (Arezzo), in località La Mausolea (inizio ore 9,30). Si parlerà infatti di ‘Valorizzazione di produzioni agricole nel territorio del Casentino’, nel corso dei lavori, con particolare riferimento a varietà vegetali, comunemente utilizzate in agricoltura fino ad un recente passato, ma ora a rischio estinzione, tutte oggetto di progetti territoriali cofinanziati dall’Arsia realizzati in collaborazione con la Comunità Montana del Casentino.
Uno dei progetti, recentemente conclusi e di cui verranno presentati i risultati ha riguardato le piante da frutto e si è sviluppato operando un censimento delle notizie etnobotaniche legate alle vecchie varietà autoctone, con successivi sopralluoghi per il rilevamento delle nuove cultivar dei fruttiferi censiti e poi con il rilevamento dei caratteri agronomici, morfologici, fenologici e fitosanitari delle singole varietà individuate. Poi sono state compilate le schede pomologiche e raccolto il materiale vegetale, frutti, fiori, e foglie, con relativo reportage fotografico.
Un altro progetto ha poi preso in esame le varietà viticole autoctone del Casentino: in particolare, per lo studio dei vecchi vitigni, è stato stipulato un accordo con il CRA-Unità di Ricerca per la Viticoltura di Arezzo, che sta procedendo alla caratterizzazione dei biotipi individuati. Inoltre la Comunità Montana, nel proprio vivaio di Cerreta (Poppi) ha in corso un programma di moltiplicazione delle antiche varietà censite per costituire una collezione e diffondere l’uso di tale materiale attraverso la vendita alle aziende private.
Con l’obiettivo di verificare la possibilità di diversificare le produzioni, indirizzandosi verso settori nuovi, un altro progetto ha poi riguardato la caratterizzazione e produzione di oli essenziali e di estratti di natura polifenolica dalla flora mediterranea, come ad esempio il rosmarino e il ginepro. Si tratta di coltivazioni caratterizzate da superfici limitate, vere e proprie nicchie produttive, ma dall’elevato valore commerciale e i risultati del progetto confermano che alcune località toscane forniscono risultati qualitativi di alto livello, a dimostrazione di come percorsi di ricerca di questo tipo sono in grado di valorizzare lo stretto legame tra i prodotti ottenuti e i territori di produzione.
Le conclusioni dei lavori, a cura di Maria Grazia Mammuccini, amministratore Arsia, sono previste per le ore 13.