Firenze, 24 Luglio 2007- E' stata approvata oggi con 25 voti favorevoli e 10 contrari la delibera di adozione del Piano Strutturale. In dettaglio hanno votato a favore i consiglieri della maggioranza di centrosinistra, mentre il voto contrario è arrivato dagli esponenti di centrodestra, di Rifondazione comunista e di Unaltracitta/unaltromondo. Invece bocciatura dell'ordine del giorno presentato dal suo gruppo "per estendere da 60 a 120 giorni il tempo per visionare il nuovo Piano Strutturale adottato e per presentare da parte di cittadini e associazioni le relative "osservazioni".
L'assessore all'urbanistica Gianni Biagi ha quindi espresso la sua soddisfazione per l'approvazione della delibera di adozione ricordando, però, che "il lavoro non termina oggi.
L'attività continuerà con la presentazione alla città del progetto di piano, continuerà con la Regione Toscana e la Provincia di Firenze fino alla fase di approvazione. Si apre quindi una fase nuova - ha proseguito l'assessore Biagi - in cui la collaborazione tra le istituzioni, ovvero Regione e Provincia, e il rapporto con la città rappresenteranno i due cardini per il futuro lavoro. Il nostro impegno d'ora in poi è quello di portare avanti l'attività in modo far avere alla città il piano progettato operante entro la primavera" ha concluso l'assessore Biagi.
«E' sconcertante che la maggioranza compatta in consiglio comunale non voglia favorire al massimo i cittadini per conoscere il Piano Strutturale e per favorirne le osservazioni».
E' quanto ha dichiarato la capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo Ornella De Zordo «La Legge regionale 1/2005 sul governo del territorio - ha aggiunto De Zordo - dà la facoltà all'amministrazione di raddoppiare i tempi per la pubblicazione e per le osservazioni dei cittadini, "in relazione alla complessità del provvedimento adottato", ma il centrosinistra, compatto, - ha concluso De Zordo - ha insistito a chiedere 90 giorni ignorando le possibilità che permette la stessa normativa regionale".
"All'interno di un piano strutturale, significativamente segnato dalle sensibilità e culture politiche ambientaliste e sociali, ci piace sottolineare la razionalità delle norme sulla circonvallazione nord, il cosiddetto "tubone", la cui virtuale realizzazione - a cui i Verdi sono comunque contrari - è subordinata alla completa verifica dell'impatto sul traffico determinata dalla realizzazione delle tre linee della tramvia e il recupero a pieno regime dei binari di superficie dopo la realizzazione del sottoattraversamento fiorentino della Tav".
E' quanto afferma Gianni Varrasi, capogruppo dei Verdi in consiglio comunale al termine del dibattito sul Piano strutturale.
"I Verdi - conclude Varrasi - hanno viste accolte dalla maggioranza le loro ragioni su questo delicato tema e ne traggono motivo di ulteriore appartenenza alle logiche di governo che così bene si sono espresse nel lungo lavoro sul piano struttura e nella sua approvazione odierna".
L'attuale centro sinistra, con o senza Rifondazione, governa Firenze dal 1995 e nel Piano Strutturale del 2007 scopre che la città perde imprese, banche, residenti.
L'assessore che si occupa da otto anni di urbanistica, in 58 minuti di intervento scopre che sull'aeroporto non ci sono idee, dichiara che l'alta velocità è una priorità, dice no alla circonvallazione nord e sì alla tramvia. Nei fatti, dopo tredici anni di governo, il centrosinistra scrive un programma elettorale ma prima di dire cosa vorreste fare, abbiate la compiacenza di dire cosa non avete fatto e se vi riesce, anche i motivi". È l'intervento del consigliere comunale di Forza Italia Gabriele Toccafondi che, durante la seduta odierna del Consiglio, replica alle dichiarazioni dell'assessore Gianni Biagi.
"Questo Piano Strutturale - prosegue Toccafondi - prevede una novità: il «procedimento di evidenza pubblica per combattere la rendita». Ma la domanda è: dopo tredici anni di governo della sinistra e altrettanti anni di edificazione, dove sono le aree per combattere la rendita? Poi ci sono le novità introdotte dal maxi emendamento votato dalla maggioranza e da Rifondazione Comunista che prevede oltre le 12.000 abitazioni, la possibilità di costruire sopra i venti metri e soprattutto che sulle nuove costruzioni la quota degli interventi con finalità residenziali riservata alla residenza sociale «non può essere inferiore al 50%».
Ma il costo del 50% che il privato dovrebbe cedere al pubblico, ricadrebbe sul restante 50%. Non è così che si abbatte la rendita". "Ultimo aspetto - conclude il consigliere di Forza Italia - è che il maxiemendamento è stato votato anche da Rifondazione, mentre sempre Rifondazione ha annunciato il voto contrario sul Piano Strutturale: prendiamo atto che il fidanzamento con la maggioranza prosegue. Siamo curiosi di vedere, e l'estate lo dimostrerà, se è amore vero o solo un amore balneare".