Nel corso del dibattito sul Piano strutturale del Comune di Firenze, è diventato importante capire quanto pesano le “aree di trasformazione” nella vivibilità di Firenze.
In altri termini: come si sono modificate le destinazioni d’uso degli ambienti?
Il Comune di Firenze è in grado di fornire “i dati sulle superfici, sulle volumetrie e sulle condizioni (accordi, concessioni, contropartite) pattuite nei cambiamenti di destinazione accordati negli ultimi dieci anni”?
La domanda è stata posta in una data ormai lontana, il 27 settembre 2005 a Villa Vogel, nel corso di uno dei tanti incontri pubblici che Palazzo Vecchio ha organizzato nell’ambito del Forum per il Piano strutturale del Comune di Firenze.
Un incontro dedicato appunto al tema delle cosiddette aree di trasformazione. In quella circostanza l’allora responsabile della Direzione Urbanistica a Firenze arch. Gaetano Di Benedetto rispose impegnandosi ad affidare al personale della Direzione urbanistica questo censimento e a fornirne i risultati... di cui l’Amministrazione Comunale evidentemente non disponeva!
In assenza di riscontri, quasi un anno dopo – il 17 luglio 2006 - l’associazione ecologista indipendente Idra è tornata a rivolgersi all’arch.
Di Benedetto, questa volta per iscritto, rinnovando la richiesta. “Se davvero i cittadini sono chiamati a esprimersi sulla proposta del nuovo Piano Strutturale – scriveva Idra - occorre che siano forniti loro quanto meno quei dati conoscitivi fondamentali di cui essi invece non dispongono”. Il giorno stesso l’arch. Di Benedetto cortesemente rispondeva: “L’analisi dell’attuazione del PRG avvenuta nell’ultimo decennio è quasi completata e farà parte della documentazione del Quadro Conoscitivo aggiornato del Piano strutturale.
Spero senz’altro che a settembre sarà possibile metterla a disposizione”.
Ebbene, è passato un altro anno ancora, ma di quella documentazione non è arrivata traccia all’associazione che la richiedeva.
Dunque, per quanto risulta a Idra, lunedì prossimo il famigerato Piano strutturale verrà adottato da Palazzo Vecchio senza che i fiorentini siano stati messi in grado di sapere in modo analitico cosa è stato fatto della loro città, come e quanto è stata “trasformata” Firenze, quali condizioni sono state poste dalle autorità pubbliche al momento di autorizzare le nuove destinazioni d’uso dei luoghi e degli ambienti.
Nelle more dell’approvazione del “nuovo” Piano strutturale, ci si chiede infine, quante varianti al Piano regolatore vigente hanno contribuito - con una celerità forse degna di miglior causa - alla densificazione edilizia della città, vanificando il principio stesso della pianificazione?
Non solo. Più di una settimana fa Idra ha chiesto di avere accesso alla nuova proposta di Piano strutturale sottoposta all'esame della Commissione Urbanistica, dei Quartieri, dei Consiglieri comunali.
“Abbiamo notizia che copia del DVD contenente la nuova proposta di Piano sarebbe in circolazione presso altri soggetti inseriti come noi nel procedimento di partecipazione per il Piano”, ha scritto Idra all’assessore alla Partecipazione Cristina Bevilacqua. “Essendo la nostra un'Associazione indipendente, non saremmo in grado di visionare la documentazione in oggetto se non ricevendola direttamente da codesto Assessorato, in applicazione dei princìpi della democrazia partecipativa”. A pochissimi giorni dal Consiglio comunale che adotterà il Piano, nessun riscontro, né positivo né negativo.