Una pedalata nella storia del ciclismo. La Firenze-Modena 1940 celebrerà il 3 giugno la sua seconda edizione lungo i 184 chilometri che portano da Firenze a Modena, superando gli Appennini con un dislivello totale di 2.400 metri, con salite impegnative come Le Piastre, il Passo dell'Abetone e il Barigazzo e seguendo fedelmente il percorso della leggendaria undicesima tappa del Giro d'Italia 1940. Il via della manifestazione, organizzata dal Gs Tre Emme Asd 4 Strade, in collaborazione con le amministrazioni comunali di Firenze, Abetone e Modena, i comitati e le Leghe Ciclismo Uisp di Firenze e Modena, il Club Sportivo Firenze e la Pubblica Assistenza Fratellanza Militare di Firenze, è fissato alle 8 di domenica mattina dal Motovelodromo delle Cascine.
I ciclisti procederanno poi verso Pistoia, dietro auto a velocità turistica sino alla località Capostrada, per proseguire infine a marcia libera sino al parco Novi Sad di Modena. La corsa è stata presentata oggi in Palazzo Vecchio dall'assessore allo sport Eugenio Giani, dal presidente provinciale della Lega Ciclismo dell'Uisp Giovanni Baldanzini e Ivan Castelli, Guglielmo D'Ambrosi, Sebastiano salini, tre appassionati che nel 2005 hanno voluto questa riedizione. Era presente anche Andrea Bartali, figlio di Gino.
"Trovo l'idea di riproporre la storia tappa del 1940 - ha sottolineato l'assessore Giani - molto interessante perché riporta alla mente le gesta di grandi campioni del pedale come Bartali e Coppi e consente a un gruppo di appassionati di vivere una giornata all'insegna dello sport, del turismo e della storia. Voglio ringraziare per questo gli organizzatori che hanno voluto questa iniziativa che ha anche un risvolto storico. Alla fine del settecento infatti Leonardo Ximenes progettò questo percorso stradale per unire il Granducato di Toscana e il Ducato di Modena".
L'idea del raid Firenze-Modena affonda le sue radici nella leggenda del ciclismo, per ricordare una storica tappa del Giro d'Italia 1940. Quell'anno Gino Bartali, capitano della Legnano, era rimasto attardato in classifica per una caduta nella seconda tappa e così, quando sulle rampe dell'Abetone vide scattare imperiosamente un suo giovane gregario, mise in mostra tutta la sua professionalità e la sua lealtà verso il compagno di squadra, proteggendone la fuga con una marcatura stretta sui rivali più pericolosi.
Il giovane attaccante era un'allora sconosciuto Fausto Coppi, che avrebbe conquistato così la sua prima maglia rosa e, grazie al fondamentale aiuto di Bartali soprattutto sulle Dolomiti, sarebbe riuscito a portarla sino a Milano. La manifestazione si lega anche a luoghi storici del ciclismo come il parco delle Cascine e il Motovelodrono di Firenze, mentre il parco Novi Sad di Modena è tutt'ora teatro di numerosi eventi legati alle due ruote. In corsa ci saranno anche due vecchie glorie del ciclismo come Renzo Soldani, vincitore tra l'altro di un Giro di Lombardia e Vasco Baroni, mentre a seguire la gara ci sarà Andrea Bartali, figlio dell'indimenticabile 'Ginettaccio' e a accogliere gli atleti a Modena sarà presente Luciano Secci, novantaduenne forlivese che fu protagonista della tappa del 1940.
Il via è fissato alle 8 dal Motovelodromo di Firenze, con gli atleti che proseguiranno dietro macchina a ritmo turistico sino a Capostrada, in provincia di Pistoia. Il percorso porterà poi a affrontare la salita delle Piastre, 8,5 chilometri con pendenza media del 6,8%, il più facile Passo dell'Oppio (3 chilometri) e il leggendario Abetone, 1.388 metri di altezza e 17,4 chilometri di lunghezza. A quel punto i ciclisti avranno percorso poco più di 82 chilometri e, dopo essere scesi ai 798 metri di Pieve Pelago, li attende il Barigazzo, 14 chilometri per tornare a quota 1.221 metri.
Si prosegue poi fra discese e lievi salite sino a Monfestino, prima di puntare verso Maranello, Formigine e Modena.(mr)