(Livorno,15 gennaio) Puntare sul capitale umano per rilanciare lo sviluppo. Questa, in estrema sintesi, l'asse centrale della strategia della Regione nei settori, cruciali, della formazione e dell'occupazione. Una strategia che oggi può contare su due importanti strumenti e su risorse complessive ingenti (poco meno di 2 miliardi di euro): da una parte il Piano di indirizzo integrato per istruzione formazione e lavoro, documento fondamentale per l'attuazione di queste politiche nel quinquennio 2006-2010, che il consiglio regionale ha approvato nel settembre scorso e che prevede un investimento complessivo di 1 miliardo e 119 milioni di euro.
Dall'altra c'è il nuovo Programma operativo del Fondo sociale europeo, che stanzia 670 milioni di euro per il periodo 2007-2013 già trasmesso al ministero dopo l'approvazione da parte della giunta, lo scorso dicembre. Lo ha spiegato nel suo intervento a Livorno presso il seminario organizzato dalla Provincia, l'assessore all'istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini.
La Toscana, ha ricordato Simoncini, è stata la prima regione ad avere avviato il processo formale di approvazione del Por ed è riuscita a garantirsi un budget complessivo analogo a quello della precedente programmazione, mentre a livello nazionale c'è stato un taglio pari al 18%.
L'assessore ha anche sottolineato la buona gestione dei finanziamenti per formazione ed occupazione espressa da quasi tutte le realtà coinvolte dalla precedente programmazione dei fondi, cosa che ha permessso alla nostra regione di acquisire un supplemento di premialità e scongiurare le penali previste dalla Ue.
"Sia il nuovo Por che il Piano di indirizzo - afferma Simoncini - concentrano i propri sforzi sulla lotta alla precarietà del lavoro, sulla formazione dei lavoratori e degli imprenditori, sull'occupazione, in particolare su quella femminile, sul potenziamemto dell'innovazione e della ricerca, sulla coesione sociale e le politiche di genere".
A questo proposito l'assessore ha segnalato le principali novità del Piano di indirizzo, sia sul fronte del lavoro che su quello della formazione Se lo strumento principe per l'incrocio fra domanda e offerta di lavoro, per la formazione professionale e l'apprendistato restano i servizi per l'impiego, nel campo della lotta alla disoccupazione è già stato messo in cantiere un pacchetto di iniziative, alcune della quali già partite e alle quali sie ne aggiungono altre, operative dal 2007.
Tre fondi sono già stati costituiti, rispettivamente prevedono stanziamenti di 200 mila euro, per garantire continuità retributiva ai lavoratori in cassa integrazione, 400 mila euro per il reinserimento al lavoro delle donne fra i 35 e i 45 anni e 450 mila euro per favorire il reinserimento dei lavoratori in mobilità a seguito di crisi aziendali. Inoltre, per contrastare la precarietà , viene istituito un fondo di garanzia per favorire l'accesso al credito dei lavoratori atipici, che va ad aggiungersi a quello per incentivi alle imprese che stabilizzano i lavoratori a tempo determinato.
Del pacchetto lavoro fa parte anche la prossima revisione della legge 27, per l'imprenditoria giovanile, che verrà adattata alle nuove esigenze del mercato. Ma quando si parla di capitale umano non si può non pensare alla formazione professionale, che viene rimodellata con l'obiettivo di adeguarla alle necessità del mondo produttivo. Oltre che sulla formazione continua, si punta su quella degli imprenditori, essenziale per rispondere alle esigenze di innovazione del nostro sistema produttivo.