Firenze, 9 gennaio 2007- E’ uno dei dati che emerge dalle analisi relative all’Università di Firenze, rese note in questi giorni e realizzate dal consorzio AlmaLaurea sulla base della più recente indagine nazionale sulla condizione occupazionale dei laureati.
I dati indicano che la percentuale di laureati occupati ad un anno dalla laurea a Firenze supera di quasi sei punti la media nazionale (54,5%) e confermano performance ottenute anche nelle precedenti indagini. Il 20% dei giovani continua il percorso di formazione, tra questi ovviamente soprattutto chi viene da Medicina o da Giurisprudenza, impegnato in tirocini e specializzazioni obbligatori per l’accesso alle professioni.
Un altro 20% dei neolaureati cerca lavoro.
Una buona situazione dal punto di vista occupazionale, che migliora ancora di più a tre anni dalla laurea (lavora il 79% dei laureati, solo l’8 % cerca lavoro) e a cinque anni (lavora l’89% dei laureati, solo cinque laureati su cento cercano lavoro).
Le donne hanno meno chance degli uomini di trovare lavoro (a un anno dalla laurea lavora il 62% degli uomini e il 59% delle donne), un dato che rispecchia le differenze di genere riscontrate a livello nazionale, anche se il divario per i neolaureati fiorentini è meno accentuato.
L’iniziativa personale per trovare lavoro premia più che i concorsi pubblici o gli annunci sui giornali. La maggior parte dei giovani dichiara di aver trovato lavoro attraverso un contatto cercato su iniziativa personale (il 35% dei neolaureati). Il 16%, sempre dei neolaureati, trova lavoro attraverso un contatto avuto su segnalazione di altre persone. Lo stage apre la porta di ingresso al mondo del lavoro a 10 neolaureati su cento. Dall’inizio della ricerca al reperimento del primo lavoro passano tre mesi.
A un anno dalla laurea prevale il lavoro atipico (50%) ma quello stabile è già di una certa consistenza (37,5%).
Il lavoro a tempo indeterminato e autonomo, che definisce la stabilità, tende a crescere nel tempo: a cinque anni dalla laurea il 72% dei laureati ha un lavoro stabile. La precarietà scende al 25% nello stesso periodo di tempo. I neolaureati precari vivono soprattutto di collaborazioni (28%) e contratti a tempo determinato (20%).
L’industria assorbe il 23% dei neolaureati, soprattutto nel settore edilizio (15%, il doppio della media nazionale). Nei servizi lavora il 75% dei neolaureati.
Il guadagno mensile netto a un anno dalla laurea è di 961 euro.
Il primo stipendio è ancora più leggero per le donne: 858 euro contro i 1.120 euro degli uomini. Il guadagno dei laureati fiorentini aumenta a tre anni dalla laurea (1.119 euro) e a cinque anni (1.264 euro). Le differenze di genere continuano a farsi sentire in busta paga: a tre anni dalla laurea le donne guadagnano 1.012 euro mensili, gli uomini 1.289. A cinque anni dalla laurea le donne guadagnano 400 euro in meno rispetto agli uomini.
Quanto conta la laurea sul mercato del lavoro? L’analisi di AlmaLaurea riguarda anche il giudizio sull’efficacia del titolo di studio rispetto al lavoro svolto, che è complessivamente positivo: a un anno dalla laurea l’81% considera la laurea almeno “abbastanza efficace”; la percentuale sale, a cinque anni dall’acquisizione del titolo, al 91%.
Tra le novità del rapporto la prima fotografia della condizione post-laurea dei laureati “triennali” (anche se per un confronto tra la condizione occupazionale dei laureati pre e post riforma, occorre tener presente che si tratta di due gruppi di laureati diversi per obiettivi, formazione, durata degli studi, ma anche per la diversa notorietà dei titoli e della loro spendibilità in ambito lavorativo).
Sono 356 i neolaureati di primo livello dell’Ateneo di Firenze presi in esame, quasi la metà provenienti dai corsi di Economia e Lettere.
Questo ha ovviamente un peso sulla media degli occupati: il 58% contro il 54,5% del totale Atenei. Il tasso di occupazione, oltre al 39% dei neolaureati dediti esclusivamente al lavoro, comprende una quota di laureati che si è posto l’obiettivo di coniugare laurea magistrale e lavoro (19%). Si dedica esclusivamente alla laurea specialistica invece il 30% dei neolaureati, contro il 36% a livello nazionale. Chi cerca lavoro è solo l’8% dei neolaureati di primo livello.
“L’analisi dei dati relativi all’Università di Firenze sottolinea una tendenza già evidenziata negli anni scorsi – ha commentato il rettore dell’ateneo Augusto Marinelli – I neolaureati trovano lavoro più presto rispetto alla media nazionale e il risultato è un incoraggiamento per quanto fatto finora coinvolgendo imprese e territorio e studiando nuove modalità per far incontrare domanda e offerta di laureati”.