Firenze li 27 Novembre 2006- Questo pomeriggio come ogni lunedì i lavoratori precari e dei servizi in via di esternalizzazione, si sono presentati in Palazzo Vecchio per chiedere ancora una volta con la loro presenza l’apertura di un tavolo di confronto con l’Amministrazione Comunale. ma questa volta hanno trovato le porte sprangate. Infatti il Consiglio Comunale, ha dato ordine alla Polizia Municipale di far accedere solo una delegazione composta al massimo da venti persone, costringendo tutti i componenti nonostante fossero dipendenti comunali muniti di relativo tesserino che consente il libero accesso al palazzo, a passare sotto il metal detector e a subire la perquisizione delle borse zaini, compresi i dirigenti sindacali.
"Questo grave episodio denota il clima di intolleranza di questa Amministrazione nei confronti dei propri dipendenti fissi e precari -commentano in un documento le Rappresentanze Sindacali di Base Pubblico Impiego- e dimostra ulteriormente quanto siano lontani da “questi signori” i problemi del mondo del lavoro.
Invece di dare risposte a chi chiede certezze per il futuro, rispondono con misure di polizia. Inutile ricordare che prima delle elezioni politiche del 9 aprile un episodio simile non era mai successo, anzi tutti nella maggioranza dimostravano a parole interesse per la soluzione del problema precariato, ma passata la fase elettorale, il clima è totalmente mutato. Non è impedendoci di partecipare al Consiglio Comunale che ci tapperete la bocca, in fondo come lavoratori non chiediamo niente di rivoluzionario, ma solo un tavolo di confronto da dove emerga chiaramente quali sono le vere intenzioni in materia di lavoro che questa Amministrazione vuole perseguire".
"Consideriamo grave quanto è avvenuto oggi in Consiglio comunale -commentano Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo e Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista- dove i lavoratori precari e dei servizi in via di esternalizzazione si sono presentati, come ormai da molti lunedì, per chiedere con la loro presenza l'apertura di un tavolo di confronto con l'Amministrazione Comunale. Solo una delegazione composta al massimo da venti unità ha avuto il permesso di entrare e tutti i componenti, nonostante fossero dipendenti comunali muniti di relativo tesserino, hanno dovuto subire la perquisizione delle borse zaini.
La scelta di oggi non rende onore al Consiglio Comunale di Firenze nè in alcuna maniera renderà migliore il rapporto con l'Amministrazione Comunale di questi lavoratori. Esprimiamo solidarietà ai lavoratori e ribadiamo la necessità che si attivi il tavolo di confronto da loro richiesto".