Firenze, 23 novembre 2006 - Il Comitato contro il sottoattraversamento AV di Firenze organizza per venerdì 24 novembre alle ore 17.00 alla stazione di Santa Maria Novella un nuovo presidio informativo. Lo scopo è informare e sensibilizzare cittadini e pendolari sul progetto AV in città, le sue conseguenze ambientali, urbanistiche, finanziarie. Risulta evidente l'insensatezza dello spreco di tante risorse per una galleria sotto la città mentre il trasporto dei pendolari è in condizioni vergognose.
Il comitato sta preparando anche un'assemblea il 6 dicembre nel quartiere di Rifredi per informarne i residenti delle conseguenze dei cantieri e della costruzione della nuova stazione ai Macelli.
Alessandro Falciani, Capogruppo SDI in Palazzo Vecchio, interviene sul tema della mobilità fiorentina: «La necessità di modernizzare la mobilità fiorentina, riducendo il traffico privato, è un tema da tempo all’ordine del giorno. Favorire il trasporto pubblico, in una città congestionata come Firenze, è un obiettivo da perseguire con tenacia e determinazione.
«Risulta del tutto evidente - sottolinea Falciani - che le principali scelte strategiche dell’amministrazione non possono che essere almeno tre: la realizzazione delle busvie, necessarie per incrementare la velocità commerciale dei mezzi ataf, la realizzazione della tramvia, e quella della circonvallazione nord Varlungo-Castello.
Oltre naturalmente al piano dei parcheggi e della sosta e alle piste ciclabili. Non è quindi in discussiodue cose non sono in contraddizione, ma diventano complementari. E per quanto riguarda la tramvia, l’individuazione esecutiva dei tracciati, le modalità tecniche utilizzate, la possibilità di prevedere un percorso non in superficie in alcuni tratti della città, sono nodi che dovranno essere approfonditi e sciolti nei prossimi giorni, fino a giungere ad un consiglio comunale tematico sulla mobilità fiorentina, che faccia registrare un significativo passo avanti rispetto alla situazione attuale.
A nostro parere, affinché ciò possa avvenire, occorre che si verifichino due condizioni, la prima tecnica e la seconda politica: l’adeguamento e rafforzamento qualitativo della squadra di tecnici e di progettisti; in secondo luogo il rafforzamento di una cabina di regia unica sulla mobilità fiorentina, come momento apicale di coordinamento, e autorevole sul piano decisionale.