Tavarnelle Val di Pesa, 7 novembre 2006- Al primo posto la tutela della salute dei cittadini, al secondo, subito dopo, la regolamentazione delle attività pubbliche all’aperto come elemento fondamentale di una comunità locale e da una forte valenza sociale. Sono questi i due punti cardine che stanno al base del Piano del Rumore messo a punto dall’Amministrazione Comunale di Tavarnelle e che è stato riadottatto nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale.
«Con la nuova adozione viene data la possibilità a tutti, cittadini e associazioni, di svolgere nuovamente le loro eventuali osservazioni al riguardo, attivando un percorso quanto più possibile partecipato e democratico - spiega l’assessore all’urbanistica David Baroncelli – anche perché il Piano del Rumore, una volta approvato definitivamente andrà ad integrare gli strumenti urbanistici e diventerà vincolante a tutti gli effetti anche sul piano della programmazione territoriale».
Il Piano del Rumore sarà pubblicato adesso e sarà consultabile all’Albo Pretorio, e i cittadini avranno 30 giorni di tempo per presentare le loro osservazioni.
Il Piano è stato armonizzato rispetto alle previsioni dei Comuni vicini, ma soprattutto detta delle regole precise, finora assenti, riguardo all’utilizzo degli spazi pubblici e fissi dei limiti al rumore massimo consentito. «Per le aree a spettacolo temporaneo che sono quattro nel capoluogo (piazza Matteotti, piazza Cresti, il Mocale e il campo sportivo) e poi ancora la piazza del Pozzo Novo, piazza Malaspina e l’area della pizzeria a San Donato, oltre al campo sportivo di Sambuca, sarà redatto un regolamento per stabilire per ogni area giorni di utilizzo, modalità e limiti massimi di rumore, in modo da garantire da una parte l’utilizzo di questi spazi comuni e di socializzazione, dall’altro il rispetto delle esigenze dei residenti.
Ad esempio mentre in piazza Matteotti saranno possibili manifestazioni di ampio respiro, piazza Cresti diventerà il salotto buono del paese e le manifestazioni consentite saranno ad esempio quelle di musica classica. Insomma l’idea di paese che emerge dal Piano del Rumore non è quella di un territorio museo, ma di luoghi dove creare occasioni di incontro e di vita comune, per mantenere e accrescere il tessuto sociale che caratterizza Tavarnelle».
Una particolare attenzione, con limiti molto rigorosi, è stata infine prevista per l’area di Badia a Passignano, in sovrapposizione con l’area protetta dell’Anpil.