C’era il clima delle grandi occasioni ieri a Lucca. Tutta la città era in fermento per il primo giorno della famosa fiera del fumetto e dei giochi che ormai da quarant’anni si svolge nella città lucchese. Quest’anno, per la prima volta, la fiera si svolge non più nell’area intorno al palazzetto dello sport bensì all’interno delle mura storiche della città (con un solo padiglione all’esterno: quello dei Games),in padiglioni sparsi nelle varie piazze, e alcuni abbastanza distanti tra loro.
Questa scelta ha giovato ovviamente all’economia cittadina (visto che tutti i i negozi del centro erano aperti ieri, che pure era giornata festiva) ma non ha certo giovato ai visitatori, che, a causa dell’umidità della giornata (durante il giorno si sono susseguiti diversii acquazzoni) hanno dovuto aggirarsi per le vie di Lucca armati di ombrello e pazienza. Inoltre, per ovvi motivi, la mostra si è rivelata molto più dispersiva degli anni precedenti e non tutti i visitatori sono riusciti a visitare la totalità degli stand.
Se poi si aggiunge che all’ingresso di ogni stand le porte erano ben chiuse e gli addetti all’ingresso controllavano a uno a uno tutti i biglietti per far entrare le persone creando confusione e lunghe code, si capisce bene che l’organizzazione non è stata davvero il massimo. Il padiglione dedicato ai giochi, come detto, si trovava all’esterno delle mura (su una area di prato coperta non troppo bene con passerelle stile “Venezia-acqua-alta”), e nonostante le accortezze, il sottoscritto si è inzaccherato più volte per uscire dal padiglione e recarsi nell’area cittadina. Nonostante questi e altri disguidi organizzativi (mancanza di indicazioni, lista degli espositori non in ordine alfabetico), la mostra quest’anno presenta una quantità di contenuti veramente impressionante.
Il padiglione Games ha più spazio rispetto all’anno passato, ed è diviso addirittura in due parti: una dedicata ai giochi canonici (da tavolo e di ruolo) e l’altra ai giochi di ruolo dal vivo (una moda che adesso sta andando veramente forte). In quest’ultima area tra l’altro si esibiranno durante la manifestazione una serie di gruppi musicali. Il gruppo che suonava ieri proponeva un gradevole power metal in stile Blind Guardian, con aspetti progressivi. Niente male. Peccato che l’organizzazione abbia scelto di usare una amplificazione insufficiente e alcune scelte tecniche (batteria elettronica a pad, tutti gli strumenti “in linea”) suonino a un musicista davvero forzate.
D’altronde è anche vero che una musica del genere fa molto rumore e una strumentazione canonica avrebbe reso invivibile il padiglione. Perché quindi non allestire un palco all’esterno? Mistero. Nella sezione collezionistica niente di nuovo sotto il sole: erano presenti le solite migliaia di appassionati e di negozi con pacchi di vecchie copie di Tex e Topolino (sempre rigorosamente le stesse), in attesa di “mercanteggiare” fino all’ultimo euro. Nel padiglione degli editori, come sempre il Vernacoliere attirava l’attenzione di tutti (altro che Bonelli, Marvel o Panini), grazie alla simpatia e alla disponibilità dello staff.
Quest’anno in vetrina hanno la raccolta di “Don Zauker, Esorcista” e il dvd dei cortometraggi demenziali di Andrea Camerini, intitolato “Grazzofilm”. Una buona parte del pubblico nello stesso padiglione era attirata dalle aziende che traducono e vendono gli “anime” giapponesi. Un’altra moda che sta prendendo sempre più piede tra gli appassionati italiani. Interessante infine la sezione dedicata al cosplay (situata sul bastione accanto alla porta di ingresso della città), che vedrà per tutta la durata della manifestazione, eventi, incontri, sfilate a tema e gruppi di fan vestiti nei modi più strani. Gli ospiti anche quest’anno annoverano grandi nomi: Ciruelo Cabral (disegnatore delle copertine di dischi di Steve Vai e Flower Kings) che è ormai è una presenza fissa, Steve Jackson (l’inventore di moltissimi giochi di ruolo), nonché Joe Dever (la penna da cui è nata la saga di “Lupo Solitario”) fino a R.
A. Salvatore, vero e proprio “best seller” dei libri fantasy. In conclusione, se da un lato la mostra mostra quest’anno pecche organizzative e scelte discutibili, dall’altro ha un tabellone di eventi e di presenze davvero stupendo. La cornice di pubblico, fin da ieri numerosa, dimostra che la mostra di Lucca continua comunque a essere visitatissima e a rappresentare senza ombra di dubbio il miglior esempio italiano di happening dedicati ai giochi e ai fumetti. Marco Lastri