Affrontare la questione mobilità nella sua interezza, attraverso il "coinvolgimento attivo di tutte le regioni, assorbendo idee e progetti già esistenti per capire come agire al meglio su tutto il Paese. Gli accordi esistenti sono la bussola su cui lavoreremo perché le opere da realizzare dovranno discendere da un quadro generale prestabilito". Così il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, nel suo intervento agli stati generali dei trasporti in Toscana. Un intervento che ha "abbracciato" tutta l'Italia perché, ha spiegato il ministro, "una cosa è fare l'elenco delle opere da compiere, altro è disegnare una strategia del Paese".
"Finora è mancata una reale programmazione. Negli anni passati c'era solo un elenco della spesa senza considerare che tipo di cucina si voleva. È mancato, insomma, un quadro strategico nazionale". "Il Piano generale dei Trasporti e della logistica 1999-2001 - ha rilevato Bianchi - è rimasto nel cassetto. Adesso vogliamo tirarlo fuori e proiettarlo su una prospettiva di dieci anni. In autunno appronteremo le linee guida per poi puntare ad accordi di programma con le singole regioni. Vogliamo essere soggetti di programmazione ma anche elemento di garanzia per una liberalizzazione inquadrata in una cornice programmatica di regole condivise".
Sul Piano generale della Mobilità, il ministro ha evidenziato che la parola chiave che ne riassume la strategia è integrazione, "un'integrazione trans-nazionale tra il nostro sistema e quello degli altri paesi". In questo senso, Bianchi ha ribadito l'adesione "totale e convinta" alle grandi direttrici di collegamento: Lisbona-Kiev, Berlino-Palermo e il Corridoio Adriatico. Massima attenzione anche per quanto riguarda le autostrade del mare: "Una straordinaria opportunità per il Paese" di affacciarsi oltre il nostro continente.
Quindi, "bisogna creare le condizioni tecnico-economiche, perché è ormai inevitabile veicolare le merci sul mare. Tra il 2000 ed il 2005 - ha ricordato Bianchi - la quota di merci trasportate via mare è aumentata: si è passati dal due al quattro per cento. Entro il 2010 vogliamo raddoppiare e arrivare all'otto per cento".
Accanto all'integrazione trans-nazionale, Bianchi ha poi evidenziato quanto sia necessario "sviluppare un progetto di coordinamento" tra i quattro assi di mobilità: mare, terra (divisa tra strade e treno) e cielo.
Serve una "cerniera di scambio" per una mobilità qualitativamente migliore. Parlando di integrazione tra i vari livelli, Bianchi ha quindi affrontato il nodo del trasporto locale, delle problematiche che investono i pendolari, "l'anello più debole di questa catena nazionale". Sottolineato anche il problema del rapporto tra gli scambi tra il centro e la periferia che secondo il ministro "non viene rispettato e al quale va messo mano". Sulle questioni più propriamente fiorentine, il ministro dei trasporti si è soffermato sul nodo dell'Alta Velocità: "Apriamo tutte le discussioni che volete - ha sottolineato - ma troviamo una soluzione.
Non è possibile che l'Alta Velocità a Firenze non abbia un suo nodo risolto". Bianchi ha quindi ricordato che tanto il ministero che le ferrovie sono "totalmente disponibili" al dialogo per elaborare un piano. E sull'invito dell'assessore regionale Riccardo Conti ad una maggiore collaborazione tra regioni e governo centrale, il ministro ha risposto "per noi è essenziale. Siamo già al lavoro su questo".
"Le vie di comunicazione della Toscana sono una priorità del Paese. L'Italia passa da qui.
O si afferma questo principio agendo di conseguenza e garantendo le priorità richiamate nel dossier Toscana che il presidente Martini e l'assessore Conti hanno presentato a Prodi (nodo di Firenze dell'alta capacità ferroviaria, completamento della E78 Due Mari da Grosseto a Fano, Corridoio tirrenico, polo ferroviario dell'Osmannoro, potenziamento delle linee ferroviarie locali, i raccordi ferroviari nell'area Pisa-Livorno per lo sviluppo della piattaforma costiera), oppure continueremo con code, incidenti, ingorghi, merci che non viaggiano o viaggiano male, e dunque ancora con danni ambientali, sanitari, produzione di gas serra e sprechi energetici".
Così il presidente della commissione Territorio e ambiente, Erasmo D'Angelis, in apertura dei lavori degli stati generali dei trasporti in Toscana, in programma giovedì 13 luglio in Consiglio regionale. Secondo D'Angelis, "il nostro dovere è agire in fretta per evitare il collasso previsto da qui a quindici anni nelle nostre vie di comunicazioni, avviare scelte di fondo per potenziare e rendere più efficiente l'intera rete della logistica, riequilibrandola a favore del trasporto merci su rotaia e via mare".
"E' un approccio integrato - ha continuato il presidente - che combina misure per rilanciare le ferrovie, la navigazione interna e marittima con le autostrade del mare, per garantire l'integrazione fra porti, rete stradale, ferroviaria e fluviale. E' una strategia utile per l'economia toscana e per l'Italia ma anche per favorire la migliore qualità della vita dei toscani, dell'ambiente e delle città". D'Angelis ha sottolineato che il tema dei trasporti non è certamente recente, anzi: "Potrebbe persino appassionare gli storici.
Proprio a Firenze, già nell'anno 45 a.C. nell'antica colonia romana di Florentia, entrarono in vigore le prime prescrizioni della storia in materia di traffico urbano con la Lex Julia Municipalis, promulgata da Giulio Cesare". "Due millenni dopo - ha continuato il presidente della Commissione - Firenze, con meno di 400mila abitanti, immatricola oltre 250mila motorini e 200mila autovetture. Il livello di rumore e di traffico in alcune strade è di tipo autostradale e avviene in un reticolo di strade medievali non adatte a reggere questo carico di autoveicoli, smog e rumore".
Richiamato poi il problema del traffico sull'anello autostradale tra Firenze nord e Firenze sud, che "ha ormai superato ogni ragionevole soglia con 106mila milioni di transiti l'anno, circa 100mila veicoli al giorno, con code e intasamenti quotidiani.
È eclatante, persino per società Autostrade, l'inesorabile e inarrestabile crescita di flussi su gomma: più tre per cento l'anno con il 26% costituito da Tir che trasportano merci. Dimostrazione plastica di un modello di trasporti e di mobilità ad elevato impatto sociale, sanitario, ambientale ed energetico non più sostenibile". E proprio su questo "modello plastico" regionale, il presidente della Commissione si è concentrato per fornire dati precisi: ogni giorno, a fronte di 3,5 milioni di cittadini, neonati compresi, viaggiano oltre 2,5 milioni di veicoli a motore.
Immaginabili gli effetti diretti tra smog e danni alla salute. "Abbiamo il dovere - ha continuato D'Angelis - di lavorare per un altro modello. C'è bisogno di un svolta storica nella politica dei trasporti nel nostro Paese". Per D'Angelis, la svolta significa un "poderoso utilizzo del trasporto pubblico mettendo fine al paradosso di correre dietro a opere faraoniche come il ponte sullo Stretto di Messina; il rilancio delle ferrovie locali, aumentando il numero dei treni e migliorando efficienza, puntualità e comfort; investimenti sull'elettrico, aperti all'idrogeno e a carburanti ecologici già presenti sul mercato europeo; investimenti per una mobilità più ecologica in città (rete di tramvie ma anche piste ciclabili per le biciclette che sono il mezzo di trasporto più amato dai toscani e utilizzato quotidianamente dal 15,3% dei cittadini mentre solo l'8,6% usa il bus e il 3,1% il treno)".
Per il presidente della commissione, "vi sono grandi scenari sui quali lavorare. Oggi siamo nell'assoluta incertezza finanziaria, siamo al fermo-lavori in troppi cantieri toscani e se entro il mese di agosto il Governo non riuscirà a trovare 23 milioni di euro, chiuderanno altri cantieri in corso. La preoccupazione dei lavoratori che non ricevono lo stipendio è la stessa delle istituzioni toscane che hanno firmato con il vecchio Governo almeno tre grandi intese e accordi per il settore delle infrastrutture di trasporto ma senza ricevere un solo euro".
L’assessore all’ambiente, agricoltura, caccia e pesca Luigi Nigi ha risposto, a nome della Giunta, all’interpellanza dei consiglieri Targetti, Verdi e Calò (Prc) sulla scritta: “Taf Attenzione! Zingari a bordo: abbiate cura dei vostri effetti” apparsa sui display luminosi del treno regionale 6620 per Pistoia partito dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella lo scorso 20 marzo.
“L’amministrazione è perfettamente d’accordo con la stigmatizzazione che il gruppo di Rifondazione Comunista ha fatto e naturalmente provvederemo ad accertare presso Trenitalia se era a conoscenza dell’accaduto e se ha adottato le iniziative conseguenti”. Targetti ha confermato che: “L’assessore Giorgetti ha già fatto una nota a Trenitalia su questa vicenda. Non c’era nessun problema a bordo: una famiglia di Rom che abita in un campo a Sesto Fiorentino ha preso il treno a Santa Maria Novella ed è scesa a Sesto.
A volte, lo diciamo ai passeggeri: fate attenzione ai vostri effetti ma la cosa brutta è il riferimento all’etnia. Di furti sui treni ce ne sono tantissimi, soprattutto di notte e sul trasporto regionale ma sono compiuti da persone che provengono da ogni parte del mondo, credo sia sbagliato etnicizzare il problema”.