6 novembre 2006- L'Italia ha detto no al “vino pinocchio” : il vino invecchiato utilizzando trucioli di rovere, almeno per quanto riguarda i vini a denominazione Doc e Docg. Dopo l'approvazione del Regolamento Ue sui trucioli nei vini, il ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro, ha firmato il decreto che ne vieta l'utilizzo per i vini Docg e Doc italiani, adottando così le misure più restrittive consentite dall'Unione Europea ai singoli paesi membri.
“Siamo contenti per questa decisione –– afferma Roberto Bruchi, enologo e direttore di Aprovito – in quanto va incontro alle richieste che la nostra associazione ha avanzato da tempo per affermare quel modello di produrre vino che si basa su secoli di storia e di tradizioni”.
“Questo significherà – continua il Bruchi - che in Toscana il 65 % dei vini prodotti dalla nostra regione non potranno utilizzare questa pratica per i vini igt. Chiediamo comunque che venga riportato sulle etichette l’utilizzo di eventuali trucioli per una corretta informazioni ai consumatori e per difendere quei produttori che utilizzano le tecniche tradizionali di invecchiamento nei fusti di legno. Rifiutare l’apertura verso una serie di pratiche che non hanno nulla a che fare con naturalità e che significherebbero non solo soccombere alle leggi del mercato e dell’industria, vuol dire frenare quelle tecnologie produttive che danneggiano l’immagine del vino e ne compromettono la stessa storia e tradizione”.