Firenze - “Fu il Granducato toscano a stabilire, nel 1737, che il Palazzo di piazza Cavalleggeri custodisse una copia di ogni opera stampata a Firenze e, poi, in Toscana; oggi, nel tracciare bilanci e prospettive a ridosso dell’anniversario del 4 novembre, credo debba essere univoco il messaggio delle Istituzioni toscane: noi siamo i custodi e i difensori della Biblioteca ferita dall’Arno e difesa, prima che da tutti, dai fiorentini che accorsero nei locali alluvionati. Loro, i cittadini di Firenze, sono i primi Angeli da ricordare”.
E’ quanto dichiara il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, in margine all’incontro “4 Novembre 1966-2006. Biblioteca Nazionale di Firenze. Dal fango al web”, nell’imminenza delle manifestazioni che il Consiglio regionale dedicherà al tema del volontariato, al quale è dedicata la Festa della Toscana. L’appuntamento di oggi alla Biblioteca Nazionale Centrale, per focalizzare lo stato attuale e la possibile evoluzione dell’Istituto, è organizzato dai Lions Club di Firenze Ponte Vecchio e Firenze Scandicci.
“La Biblioteca Nazionale è il simbolo di un patrimonio che va oltre lo scrigno pure incommensurabile dei beni conservati: quello dell’eccellenza e delle competenze della Toscana – continua Nencini -. All’indomani dell’alluvione, sotto la spinta dell’emergenza che vide accorrere a Firenze esperti e volontari da tutto il mondo, nacque infatti il Centro di restauro: sotto la guida dei tecnici della Library of Congress e del British Museum di Londra, come anche degli esperti di altri paesi, nacque qui il primo nucleo dei restauratori italiani e cioè dei tecnici fiorentini”.
Immagini, notizie e parole che riportano ai giorni dell’alluvione di Firenze del 1966, raccolti in un libro e in un DVD a distanza di 40 anni da quel tragico evento.
Documenti, che se da una parte fissano le immagini più significative di questa tragedia (il centro storico, le periferie, i monumenti e le opere violate, le attività cancellate, i volti segnati), dall’altra mostrano lo scorrere e l’evolversi di questo triste evento: l’acqua che cresce, il fango che si impadronisce della città, i segni della tragedia, il lavoro incessante dei fiorentini e dei soccorritori e il ritorno alla normalità.
Nella voce del commentatore del filmato si coglie tutto lo sgomento e l’emozione di un popolo colpito ma anche una profonda voglia di riscatto.
Il libro, a firma di Gianni Bocciolini, Andrea Petrioli e Fabrizio Petrioli, riporta la cronaca dettagliata di quei giorni e degli anni seguenti ripercorsi con fotografie dell’epoca, manifesti, giornali e cartine.
Il DVD, dall'archivio di Gianni Bocciolini, rappresenta invece una testimonianza inedita viva del 4 novembre, dei giorni successivi e di quelli a distanza di un mese che mostrano una Firenze tornata ad una normalità, seppure “apparente”.