Giovedì 12 luglio 2006- Nel corso del 2005 il Servizio ARPAT Subprovinciale Firenze-SudEst, in collaborazione con il Dipartimento provinciale di Firenze ha eseguito i controlli presso i 16 depuratori di acque reflue urbane presenti sul territorio di propria competenza, secondo le frequenze stabilite dalla normativa vigente (D.Lgs. 152/99).
Nel corso dell’anno in totale sono stati effettuati 206 sopralluoghi agli impianti ed effettuati oltre 148 campionamenti.
Per quanto riguarda la depurazione dei reflui urbani dell’area fiorentina, c’è da rilevare che, sulla base di dati forniti dal gestore Publiacqua spa, l’impianto di San Colombano provvede ancora alla depurazione di circa il 65% della rete fognaria (6000 mc/h), mentre il restante circa 35% (3000 - 4000 mc/h) non è ancora depurato.
parametri chimici, evidenziano un buon rendimento depurativo degli impianti ed il rispetto dei limiti di legge (tab.
1 e 3 allegato 5 D.Lgs 152/99).
Per i parametri microbiologici (in particolare Escherichia Coli) si sono registrati in alcuni impianti superamenti del limite consigliato dalla norma.
Si è ipotizzato che in tali impianti i tempi di ritenzione dei reflui nel depuratore non siano sufficienti.
Tutti i test di tossicità sono stati accettabili.
Rispetto a episodi specifici riscontrati nel corso dell’anno, si segnala che si sono verificati arrivi indesiderati di idrocarburi in almeno tre casi: all’impianto di Agaccioni (Figline Valdarno), a quello di Aschieto (Pontassieve) ed al piccolo impianto di Diacceto, per scarichi abusivi nelle fognature servite.
All’impianto di San Colombano è stato registrato per almeno tre volte durante l’anno l’arrivo di acqua fortemente colorata, presumibilmente dovuta a scarichi industriali irregolari verificatisi nella primissima parte della mattinata, sicuramente trattabili dall’impianto ma che possono dare una certa colorazione alle acque scaricate.