Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, con l’astensione del centro destra, i piani per l’assetto idrogeologico dei bacini Toscana Nord, Ombrone e Toscana Costa. La Toscana ha così una mappatura delle zone a rischio di alluvione e gli interventi di difesa e consolidamento del territorio. I piani contengono anche stime generali per la messa in sicurezza delle zone a rischio: 225 milioni di euro per il bacino Toscana Nord, 204 per quello dell’Ombrone e 628 per quello di Toscana Costa.
“A compimento di un lungo lavoro di concertazione possiamo dire che è stata assicurata la qualità delle acque e la tutela dall’inquinamento”, ha detto Sirio Bussolotti, presidente della commissione regionale Territorio. “Nonostante la nostra scelta dell’astensione, si tratta di piani molto importanti che è necessario attuare rapidamente, sia per migliorare gli assetti ambientali che quelli urbanistici”, ha detto Maurizio Dinelli, capogruppo di Forza Italia. “Alla fine della legislatura, quasi tutti i bacini regionali dispongono di questo strumento fondamentale”, ha detto Tommaso Franci, assessore regionale all’Ambiente.
“Sono stati realizzati interventi per 380 milioni di euro per contrastare il rischio idraulico e il dissesto idrogeologico, oltre agli sforzi per potenziare il monitoraggio che hanno portato ad un sistema di assoluta efficienza”.
Superare le situazioni di crisi idrica e migliorare il sistema dell’approvvigionamento e della depurazione: con questi obiettivi, il Consiglio regionale della Toscana ha approvato un programma di interventi da 58 milioni di euro, che interesserà soprattutto il comprensorio del cuoio, i distretti tessile e cartario ed il lago di Massaciuccoli.
Hanno votato a favore maggioranza e Rifondazione, mentre i gruppi di centro-destra si sono astenuti. “Un provvedimento che mette in moto opere fondamentali per assicurare alla Toscana un sistema più efficiente e scongiurare le crisi idriche”, ha commentato Sirio Bussolotti (Ds), presidente della commissione Territorio e ambiente, illustrando l’atto. Il programma infatti, ha spiegato Bussolotti, cofinanzia progetti ai quali sono chiamati a concorrere anche altri soggetti sia pubblici che privati, e fa parte di un piano complessivo che, con 90 milioni messi a disposizione dalla Regione, mobilita risorse per oltre 400 milioni di euro totali.
I principali interventi contenuti nel programma riguardano la riorganizzazione della depurazione industriale e civile del comprensorio del cuoio in Val d’Elsa, Val d’Era e Val di Nievole (28 milioni), l’adeguamento dei depuratori nel distretto tessile pratese (10 milioni) e cartario, nella zona di Capannori e Porcari (7 milioni), il riutilizzo delle acque reflue dell’entroterra versiliese per l’irrigazione e la tutela del Lago di Massaciuccoli (5 milioni). Altri interventi riguardano la riduzione della subsidenza, la tutela delle falde idriche delle sorgenti di Santa Fiora (Grosseto), la tutela dell’invaso di Bilancino, alcune opere di derivazione dal fiume Cornia per l’approvvigionamento delle industrie Lucchini di Piombino.
Sul provvedimento, Paolo Marcheschi (Forza Italia) ha dichiarato il voto di astensione del centro-destra, ricordando l’apporto fondamentale delle risorse del Ministero dell’ambiente, dei privati e delle associazioni. “Non siamo noi dell’opposizione a decidere le priorità – ha affermato – ma si tratta di interventi importanti ed il nostro atteggiamento vuole essere costruttivo”.