Firenze, 3 luglio 2006- Nuovo PRS, Piano della logistica, Sistema aeroportuale toscano, Firenze Fiera, Mostra Internazionale dell’Artigianato e Turismo.
Questi gli argomenti al centro dell’intervento del Presidente di CNA Firenze Mauro Fancelli in occasione dell’Assemblea annuale dell’associazione che si è tenuta oggi presso l’Hotel Michelangelo di Firenze. Fra gli ospiti, anche Riccardo Nencini, Assessore Innovazione e Strategie di Sviluppo Comune di Firenze.
Il Presidente Fancelli ha ricordato come “il piano della logistica sia ancora un punto critico per l’area della Toscana centrale.
Nonostante l’interporto di Prato abbia tutte le caratteristiche per diventare lo snodo logistico verso le grandi direttrici europee e verso le autostrade del mare, non riesce ad inquadrarsi in questa dimensione operativa. Galleggia ancora in una situazione di semi-isolamento, in una zona dove la viabilità, sia su gomma che su ferro, fatica molto a mettere in atto quella fluidità e rapidità che sono invece condizioni irrinunciabili per fargli assumere la dimensione di un vero centro di intermodalità.
Su questi due aspetti – ha continuato Fancelli - mi permetto di avanzare un dubbio, nei confronti del quale non ho una risposta certa: nell’ambito delle scelte politiche della nostra Regione, vi è forse una linea strategica che tende a valorizzare sempre più le aree della costa e della Toscana meridionale, a scapito dell’area centrale, della quale Firenze è parte fondamentale, che dovrebbe invece avere un ruolo baricentrico rispetto allo sviluppo di tutta la Regione?”
Interrogativi e perplessità anche per il sistema aeroportuale toscano che “ad oggi non è affatto un sistema.
Le spinte campanilistiche sono troppo forti, del tutto irrisolti i rapporti di cooperazione e/o di integrazione tra Firenze e Pisa, mentre si affacciano ipotesi di valorizzazione che riguardano i pur piccoli aeroporti di Siena e Grosseto. Resta ancora irrisolto il problema della specializzazione operativa tra Pisa e Firenze, divisi tra turismo e business, a tutto danno della capacità di incrementare l’attrattività dell’intera regione. Lo scalo di Firenze è un punto di indubbia eccellenza nel sistema infrastrutturale locale e, in virtù di alcune sistemazioni dal punto di vista della messa in sicurezza operativa e della snellezza di collegamenti con la città, può diventare realmente lo snodo di una rete con le maggiori città europee.
Non si tratta di una scelta ideologica, quindi irremovibile, ma al momento ci sembra l’unica strada realistica per incrementare l’appeal di Firenze nel contesto globale verso il quale ci muoviamo. Le notizie di questi giorni sulle modifiche degli assetti proprietari di ADF, non fanno che alimentare preoccupazioni, piuttosto che accelerare la costituzione di un sistema aeroportuale integrato a livello toscano. Infatti, al di là degli aspetti inerenti le strategie industriali di Aeroporti Holding, quello che è accaduto in questi giorni mette in evidenza una scarsa propensione e volontà a fare sistema tra gli attori pubblici del nostro territorio, influendo negativamente anche sul disegno di aggregazione istituzionale individuato da tempo nell’Area Vasta FI-PO-PT”.
Ancora criticità per quanto attiene al Polo fieristico fiorentino e alla sorte di alcune delle manifestazioni più significative come la Mostra dell’Artigianato.
“Firenze Fiera – continua Fancelli - è da diverso tempo, forse troppo, un tema caldo nel dibattito fiorentino. Già a suo tempo CNA Firenze, sostenne chiaramente che, volendo accrescere l’appeal di Firenze e del suo territorio, era assolutamente indispensabile dotarsi di uno strumento che avesse la capacità di gestire tutta la componente fieristico-congressuale. Firenze Fiera è un tassello strategico decisivo per delineare il livello di attrattività della città e del suo territorio.
A Firenze, pur in presenza di un processo di lenta erosione di alcune iniziative fieristiche che nel tempo si sono trasferite altrove, e con l’emergere di nuove città che competono fortemente sul segmento fiera-convegnistica-congressi, permangono ottime opportunità e tanti vantaggi competitivi. Certo, si tratta di ricomporre il sistema dell’accesso e della ricettività: aeroporto, sistema viario, ferrovia, ristorazione ed alberghiero, pulizia della città, trasporti interurbani, ecc. Il nuovo partner del quale si parla, Pitti Immagine, ha tutti i requisiti tecnico-professionali e di esperienza, per essere uno stimolo di rilancio.
Inoltre la consapevolezza del ruolo che può essere giocato a livello promozionale da parte di Firenze Fiera deve essere lo stimolo per ricomporre rapidamente un sistema di governance dell’Ente che sappia guardare con chiarezza al futuro”.
La Mostra Internazionale dell’Artigianato
“E’ un vecchio pallino di CNA Firenze che la Mostra diventi a tutti gli effetti un evento della città.
Un evento cioè che, oltre a rappresentare un appuntamento fisso per Firenze, coinvolgendone gli operatori e la cittadinanza, occupi fisicamente spazi emblematici della città, non limitandosi alla pur indispensabile concentrazione massiccia di imprese nell’area della Fortezza.
Il connubio Firenze, artigianato ed arte, resta un punto di distinzione della nostra città, che merita di essere valorizzato anche in occasione di iniziative fieristiche e promozionali di livello internazionale. Peraltro, la valorizzazione dell’ultima edizione della Mostra è stata un punto di lavoro impegnativo per CNA Firenze, considerato anche il fatto che indubbiamente vi è la necessità di rendere sempre più rappresentativa della realtà artigianale locale la mostra, eliminando i contenuti più dozzinali che mal si coniugano con il senso della comunità artistica ed artigiana fiorentina.
Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: la mostra rappresenta un patrimonio irrinunciabile per tutto il mondo dell’artigianato ed un valore notevole per il territorio. Quindi, a fianco del costante e sempre maggiore impegno delle Organizzazioni dell’artigianato è indispensabile che Comune, Provincia e Camera di Commercio diventino attori sempre più determinanti nella crescita della Mostra”.
Il turismo
“La forza del sistema economico acquista valore perchè calato in un contesto territoriale, storico e culturale.
Se c’è una cosa che l’Italia ha bisogno di valorizzare è il territorio e tutto ciò che il territorio incorpora in termini di tipicità, specializzazione, offerta di qualità civile. L’Italia è un Paese che possiede il 60% del patrimonio artistico del mondo e questi beni hanno una caratteristica che nessun altro bene ha: non sono delocalizzabili. Firenze non può essere delocalizzata: questa è un enorme risorsa economica su cui occorre investire in misura consistente. Da questo punto di vista siamo di fronte ad una sfida enorme: restituire a questa area tutte le potenzialità in termini turistici.
Nei prossimi cinque anni si calcola che verranno come turisti in Europa 50 milioni di cinesi. Questi cinquanta milioni di cinesi arriveranno a Firenze? E noi ci metteremo nelle condizioni di farli arrivare? Diventa quindi fondamentale sviluppare il concetto di Filiera del Turismo. L’industria del turismo rappresenta una delle leve fondamentali della crescita della Regione Toscana. Non a caso il PRS 2006-2010 assegna un ruolo di primo piano alla progettazione in campo turistico. È indispensabile passare da un turismo di rendita, fatto sostanzialmente di camere da tenere il più a lungo possibile occupate (strategia dell’attesa e dello sfruttamento del Marchio Firenze) ad un turismo industriale, che ricomponga e valorizzi tutta la filiera.
Turismo significa offerta ricettiva, offerta culturale/museale, filiera del benessere e del tempo libero, valorizzazione delle produzioni tipiche e tradizionali in campo agricolo ed artigianale, e servizi alla persona.
Autotrasporto, tintolavanderie, bar, gelaterie, commercio. Ebbene, l’impresa artigiana, nelle sue molteplici attività, occupa un posto non di secondo piano in questa filiera.
È tempo che, a parte tutte le discussioni e le idee sul marketing territoriale, si componga un vero progetto di filiera del turismo che veda tutte le Associazioni interessate elaborare un vero piano strategico”.
“Infine – conclude Fancelli - mi sento di esprimere un giudizio di apprezzamento per il pacchetto di liberalizzazione varato in questi giorni dal Governo Prodi.
Esso intercetta un bisogno largamente diffuso nel Paese e fra le piccole e medie imprese: aprire al mercato e alla concorrenza contestualmente all’introduzione di importanti principi di semplificazione. Ovviamente questo pacchetto va considerato come la prima tappa di un processo che non può fermarsi qui. Il Paese per recuperare il proprio gap competitivo necessita di ulteriori iniziative di liberalizzazione e semplificazione e quindi occorre lavorare anche ad un disegno strategico più ampio che metta nell’agenda del Governo le problematiche delle public utilities”.