Lampi d’Ingegno - Mestieri d’Arte a Firenze, dal 20 giugno al 23 luglio al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 giugno 2006 19:13
Lampi d’Ingegno - Mestieri d’Arte a Firenze, dal 20 giugno al 23 luglio al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti

Evento centrale della manifestazione Diladdarno, concentrata quest’anno in un unico appuntamento di grande spessore culturale dedicato all’artigianato, la mostra Lampi d’Ingegno - Mestieri d’Arte a Firenze, dal 20 giugno al 23 luglio al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, si preannuncia come una delle kermesse più suggestive dell’estate fiorentina.

Inedita nell’allestimento e nei contenuti, dominata dal pigmento blu oltremare, lo stesso utilizzato da Yves Klein caposcuola del nouveau realisme, l’esposizione si snoda attraverso un percorso dinamico ed interattivo, dove il visitatore non è solo “di passaggio” ma diventa protagonista di scambi e richiami continui con giochi di luce e lampi d’estro creativi.



Promossa e sostenuta da Oltrarno Promuove, Comune di Firenze, Assessorato all’innovazione e strategie di sviluppo del Comune di Firenze, Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, Camera di Commercio di Firenze e Fondazione di Firenze per l’Artigianato Artistico, insieme a CNA Firenze, Confartigianato Firenze, Confcommercio Firenze e Confesercenti (con il contributo di Banca Toscana), la mostra rappresenta una sintesi dei mestieri dell’antica Firenze, con quarantacinque artigiani fiorentini e della provincia, uniti all’insegna dell’artigianalità, della tradizione e dell’innovazione.



Cristalli, vetri, bronzi, ferri battuti, cornici, terracotte, porcellane, ricami e perline di vetro, dialogheranno, attraverso imprevisti effetti luminosi, con i suggestivi trompe – l’oeil raffigurati sulle pareti delle sale del Museo degli Argenti che ospita, fra gli altri, anche frammenti delle collezioni degli Asburgo-Lorena e dei Medici.

Materie, forme e colori divengono così protagonisti di un racconto fatto di luci, assonanze, similitudini e rimandi. Una poesia della materia, della forma e del cromatismo, raccontata attraverso le figure retoriche che per una volta si adattano alle cose, rendendo l’artigianato una pagina di letteratura del lavoro e del quotidiano.

Mostra - evento per l’artigianato artistico di Firenze e della sua provincia
Parlare di artigianato in modo diverso: questo l’obiettivo di Lampi d’Ingegno- Mestieri d’Arte a Firenze, la mostra ideata e curata da Cristina Degl’Innocenti e Angelo Ferrari, insieme a un gruppo di giovani professionisti impegnati nella progettazione e cura di eventi e mostre di arte contemporanea (Studiozed + nuvolaB + acmearchitettura).



Una scommessa, un’avventura iniziata con la scelta di un allestimento ispirato al Blu oltremare, il colore che invade, attraversa lo spazio e rompe la rigidità architettonica delle sale del museo. Il colore usato da Klein per sostituire alla forma lo spirito stesso dell’oggetto e trasportare lo spettatore in uno stato, benché momentaneo, di libertà mentale e fisica totale, diventa il “medium” concettuale, per dare luogo ad una scena animata dalla luce, dove la forma dialoga con la sua rappresentazione.



Il pubblico percorre stanze dinamiche, dove avvengono scambi, richiami, interazioni continue. Ne viene fuori una sensazione di disorientamento che confonde ma accenna e prelude, attraverso un attento gioco di luci, agli oggetti che acquistano, o riacquistano, una dimensione concettuale.

Gli oggetti esposti si illuminano, secondo corrispondenze, con frammenti di affreschi inquadrati per punti e per momenti grazie alla regia di luci affidata ad un sistema di sessantacinque apparecchi illuminanti temporizzati che variano d’intensità secondo sequenze programmate.



Mentre nel Rinascimento venivano sfondati i limiti delle pareti con false prospettive, oggi viene annullato l’effetto statico dei muri stessi, facendoli pulsare per i rapporti mutevoli che intrattengono con gli oggetti presenti e con quelli solo rappresentati, ma idealmente evocati dalla luce, grande protagonista della mostra.

Protagonista indiscusso rimane comunque l‘artigianato artistico fiorentino, che sa far parlare di se e riesce sempre a creare momenti di grande emozione.


La continuità con il passato emerge con forza attraverso le forme create dagli artigiani di oggi ed esposte alla mostra. Persiste la volontà di portare avanti il loro lavoro, a dispetto delle tante difficoltà che devono affrontare ogni giorno. Rimane l’amore di ognuno per il proprio mestiere, il desiderio di dare alla tradizione una connotazione diversa per dire con parole nuove, antiche consuetudini e significati, senza per questo sentirsi immersi nel passato, ma guardando all’oggi e al domani.

Il concerto del Maestro Marco Battaglia
Musiche ottocentesche suonate sulla famosa chitarra che fu di Giuseppe Mazzini.
Ancora un’occasione per parlare dell’Artigianato Artistico verrà offerta durante l’inaugurazione della mostra.

Nel salone di Giovanni da San Giovanni, il Maestro Marco Battaglia suonerà la chitarra che appartenne a Giuseppe Mazzini, restaurata grazie alla maestria di maestri liutai.

Un piccolo evento, ma di grande significato, così come crede la Fondazione di Firenze per l’Artigianato Artistico che si è fatta promotrice di questa singolare iniziativa. Il Maestro Marco Battaglia, specialista in repertori ottocenteschi per chitarra, suonerà alcuni brani del suo repertorio romantico per chitarra.

Lo strumento unisce in se vari significati: oltre all’aspetto storico, vi è quello artistico e, non ultimo, il suo valore quale oggetto di altissimo artigianato. Un altro incontro tra arte e artigianato, dunque, che solo l’esperienza dei maestri liutai ha reso possibile.

La serata proseguirà con la visita della mostra per concludersi nel Cortile di Aiace con una cena. Per l’occasione il piccolo cortile dell’Aiace diverrà la scenografia ideale per prolungare l’incontro con gli artigiani fiorentini.

La speranza degli organizzatori è quella di rendere il momento conviviale, un’ulteriore occasione per parlare di artigianato, delle sue prospettive e della sua indiscussa valenza culturale, nonché economica e sociale.

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