Perché ancora oggi l’economia italiana procede con il freno tirato e il Centro-Nord non riesce a profittare appieno della crescita economica, mentre patisce più di altre aree europee sviluppate la stagnazione? Perché le modifiche istituzionali e amministrative di questi ultimi quindici anni non sono riuscite a dotarci di mercati concorrenziali e di uno Stato efficiente? Perché la competizione tra destra e sinistra non ha saputo costruire neppure nello sviluppo economico regole del gioco e codici di comportamenti condivisi?
A queste domande, cruciali per comprendere quali possibilità reali ha oggi il nostro paese di cavalcare la tanto sospirata ripresa dell’economia, cerca di rispondere Fabrizio Barca, utilizzando il suo pluriennale osservatorio privilegiato al dipartimento per le politiche dello sviluppo presso il Ministero dell’Economia e Finanze, da dove ha seguito e indirizzato, per conto dei governi di centrosinistra prima e di centrodestra poi, l’uso dei fondi strutturali da parte delle regioni italiane: il risultato è il saggio “L’Italia frenata”, pubblicato dall’editore Donzelli, opportunità unica di riflessione sui risultati di tredici anni di programmazione dei fondi - dal 1994 al 1999 e quindi dal 2000 al 2006 – e sulle prospettive del nuovo periodo 2007-2013.
Ne viene fuori uno stimolante quadro in chiaroscuro, in cui emergono i buoni risultati frutto della concertazione istituzionale tra Stato e Regioni e i limiti ancora frenanti che derivano da quel mancato compromesso tra Stato e mercati che dovrebbe essere capace di sopravvivere all’alternanza delle diverse alleanze politiche al governo del paese.
Per questo il Progetto europeo District (Developing Industrial Strategies Through Innovative Clusters and Technologies), frutto del partenariato tra Regione Toscana, Provincia di Pisa e Comune di Prato, ha preso l’iniziativa di qualcosa di più di una tradizionale presentazione di un libro, promuovendo con l’autore, nel frattempo approdato alla funzione chiave di consigliere del ministro dell’economia, un dibattito su “Il futuro della politica regionale e le sfide della competitività”.
L’appuntamento è per martedì 20 giugno alle 17,30 a Firenze a Palazzo Medici-Riccardi (sala Luca Giordano) dove con le tesi di Fabrizio Barca si confronteranno gli assessori regionali allo sviluppo economico e alle politiche del territorio Ambrogio Brenna e Riccardo Conti, il sindaco di Prato Marco Romagnoli, il direttore dell’Irpet Alessandro Petretto e il professore Raffaele Brancati del Met-Università di Camerino. I lavori saranno aperti dal vicepresidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci e conclusi dal presidente della Regione Claudio Martini.
