di Francesco Mencaraglia del Partito della Rifondazione Comunista
C'è, quando si valutano i costi del servizio pubblico, un aspetto che non viene tenuto nella dovuta considerazione. Partiamo dal fatto che in un anno (in riferimento usiamo i dati del Piano industriale anno 2003: non ho trovato dati più recenti) ATAF trasporta sulle linee più importanti 50 milioni di passeggeri. Le linee più importanti passano dal centro e sono naturalmente quelle più colpite da cantieri, ingorghi, rallentamenti ecc.
Non si riesce a fare una stima dei ritardi, corse saltate ecc.
(quando ho provato a richiederlo i valori che mi sono stati indicati mi sono sembrati abbastanza risibili rispetto alla epserienza concreta), ma credo di non sbagliare molto assumendo che almeno una volta alla settimana ogni passeggero sperimenti l'esperienza di una corsa saltata (o quanto meno di ritardi equivalenti ad un corsa saltata: due bus uno dietro l'altro per me sono una corsa saltata). Con una settimana lavorativa di 5 giorni, assumendo (ma credo di esagerare) che l'utente usi due mezzi per andare (e due per tornare) direi che ci sono e che i 50 milioni di passeggeri siano 50 milioni di passaggi (un passeggero che usa due bus conta due volte), direi che ci sono circa 50 / ( 2 * 2 *5) = 2.5 milioni passaggi in ritardo.
Con frequenze di 10 minuti (1/6 di ora) possiamo allora stimare a 400.000 ore l'inviluppo totale di ore passate fremendo ad una fermata aspettando il bus che non arriva. Non so quanto possa essere stimato il tempo mediamente, ma diciamo 1 euro l'ora (tanto per stare bassi) i costi sono 400.000 euro + consumo di sistema nervoso + eventuale costo per il l'uso di un biglietto extra se si vuole essere in regola e si sforano i fatidici sessanta minuti. Per inciso, visto che sulle linee 26,27,16 transitano all'incirca 3 milioni di passeggeri, il costo sopportato da Scandicci dovrebbe piazzarsi attorno ai 20.000 euro/anno.
Questo esercizietto potrebbe essere ripetuto magari anche per valutare quanto costino certi picchi di cantierizzazione, ma allora bisognerebbe anche aggiungere i costi di benzina e gasolio bruciati inutilemente mentre si è in coda, ed i costi delle malattie all'apparato respiratorio che tutto questo ingorgo comporta.
Qualcuno ovviamente può rispondermi che tutte queste cantierizzazioni (tranvia in primis) porteranno senz'altro dei vantaggi. Nulla da obbiettare (lo penso anch'io), ma la misura dei vantaggi e la dimostrazione del loro valore la lascio come esercizio a chi la tranvia la ha accettata senza se e senza ma.