La situazione dell'artigianato di Firenze: 3 anni e passa trasformano una crisi da congiunturale in strutturale, e adesso, a malattia conclamata, c’è bisogno di una mano da Palazzo Vecchio

Redazione Nove da Firenze
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02 settembre 2005 13:27
La situazione dell'artigianato di Firenze: <I>3 anni e passa trasformano una crisi da congiunturale in strutturale, e adesso, a malattia conclamata, c’è bisogno di una mano da Palazzo Vecchio</I>

E’ con queste parole che Ovidio Montecchi, Presidente di Confartigianato Imprese Firenze, commenta le performances negative registrate dall’artigianato anche nel 2° trimestre 2005.

In diminuzione la quasi totalità delle aree produttive artigiane: abbigliamento (-34 imprese), tessile (-22), gioielleria, oreficeria e mobilia (-15), meccanici auto e moto (-11), trasporti merci e persone (-9), legno e lavorazioni non metallifere (-5). Crescono informatica (+7,7%), edilizia (+ 2,3%), lavorazione metalli (+1%), fabbricazione apparecchi meccanici ed elettronici (+0,7%), pelletteria (+0,5%), ma aumentano anche le cessazioni d’impresa (837 in totale e 203 in più rispetto al 1° trimestre 2005).

“Stiamo affrontando la crisi cercando di assimilare, non senza difficoltà, i cambiamenti imposti dal mercato globale.

Prova ne sono l’aumento costante delle società di capitale, segno di un’imprenditoria più robusta e strutturata (+48 in quest’ultimo trimestre), o gli sforzi compiuti per internazionalizzarci. Ma tutto appare inutile se continuiamo ad essere inaccessibili, chiusi in una ztl in costante espansione di una città cantiere ignorata dalla principali rotte aree” dichiara Montecchi.

“Idem se la politica fiscale di Palazzo Vecchio continuerà a contemplare aumenti tariffari anche del 291% come nel caso della Tariffa d’Igiene Ambientale di cui entro breve saremo chiamati a versare un saldo più che oneroso” aggiunge Daniela Checchi, Direttore di Confartigianato Imprese Firenze.

C’è bisogno di sostegno da parte dell’Amministrazione Comunale, magari attraverso l’istituzione di un Assessorato dedicato alle piccole e medie imprese sul modello della Regione Lazio.

Un organismo (che potrebbe essere guidato dall’attuale Assessore alle attività produttive Silvano Gori) in grado di intervenire sui differenti problemi con azioni più efficaci in quanto dedicate: dalla tutela e valorizzazione delle manifatture tipiche alla lotta a contraffazione e pirateria commerciale; dal sostegno all’innovazione alla conquista di mercati emergenti; da provvedimenti equi in materia di pressione fiscale ad interventi più responsabili per collegamenti (con in primo luogo il potenziamento dello scalo cittadino), viabilità e vivibilità.

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