“Conosco i bambini del Brancaccio e di ogni quartiere abbandonato al degrado di Palermo, come di Napoli e di Bari. Le loro vite sono voli che Dio ha programmato e la società ha reso impossibili”.
Sono le parole di Rita Borsellino, affidate a causa di attacco influenzale ad un messaggio agli organizzatori ed agli studenti, ad aprire e a dare il segno questa mattina a Firenze nella sala del Flora Atelier alla prima proiezione di “Alla Luce del sole”, il film di Roberto Faenza sulla vita di Don Puglisi, ucciso dalla mafia nel 1993.
In platea, su iniziativa dell’amministrazione provinciale, 400 ragazzi delle scuole superiori fiorentine, per vedere il film e per confrontarsi con Faenza, con Luca Zingaretti, che interpreta Don Puglisi, con il presidente della Provincia Matteo Renzi e con il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini.
“La mafia non vuole protagonisti, vuole sudditi, schiavi – è ancora Rita Borsellino a parlare ringraziando gli autori del film e la Provincia di Firenze e il Consiglio regionale della Toscana per l’iniziativa di oggi – e se lo Stato lo vorrà davvero potrà dare a bambini, giovani, uomini e donne una identità che non hanno trovato e che hanno cercato e cercano altrove”.
Ed ecco tutta l’importanza del film, che legge “la realtà di un quartiere abbandonato per anni e anni al suo degrado materiale e morale di cui ci si accorge solo nei momenti in cui la violenza estrema lo fa uscire dal sua tragico anonimato”. “Quella di Don Puglisi – ha detto ai ragazzi il presidente Renzi – è la storia di un uomo con un grande senso di passione umana e civile, un esempio per tutti da non dimenticare”.