Dieci anni fa, nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, l'autobomba piazzata dalla mafia in via dei Georgofili seminò morte e terrore. Lunedì sera, 26 maggio 2003, Firenze ricorderà quel tragico attentato con una serata di grande intensità, a cui tutti i fiorentini sono invitati a partecipare. Alle 21.30 in piazza della Signoria si terrà l'evento teatrale della serata, una prima assoluta ideata per questa occasione; dalle 23 alle 1 sarà possibile visitare gratuitamente il Museo di Palazzo Vecchio, che sarà illuminato dalle torce, con la possibilità di partecipare alle visite guidate (info: 055-2768214); alle 1.04 in via dei Georgofili, a pochi metri dalla piazza, il momento forse più toccante: mentre suoneranno i rintocchi della Martinella le vittime saranno ricordate in silenzio, nel momento esatto dell'esplosione.
Il sindaco deporrà una corona di fiori. L'evento teatrale, una prima assoluta organizzata dal Comune, andrà in scena dalle 21.30 la sera del 26 maggio in piazza della Signoria, a pochi metri da dove avvenne l'esplosione. La piazza diventerà una platea per gli spettatori mentre gli artisti si muoveranno nella Loggia dei Lanzi, trasformata per l'occasione in un palcoscenico. Lo spettacolo è composto da due opere distinte, unite però dal filo rosso della memoria e del dolore: "Ode ai Barbari: un oratorio contro la strage" di Barbara Natici e "Via Crucis: lettera a un amico lontano" di Francesco Niccolini.
La prima opera è messa in scena dalla Compagnia Laboratorio Nove e si tratta di un rifacimento del coro scritto all'indomani dell'attentato. All'oratorio originale è stato aggiunto un epilogo elaborato proprio per il decimo anniversario per cogliere le emozioni e le sofferenze ancora vive in città. Il testo mescola a materiali originali schegge di poesia, articoli, canti dando vita a un oratorio in memoria della strage: un unico grande coro contro le barbarie. In scena, accanto a Marisa Fabbri che leggerà l'epilogo scritto per il decimo anniversario, ci saranno Simona Arrighi, Sandro Bedino, Dodi Conti, Sandra Garuglieri, Fernando Maranghini, Anna Meacci, Francesca Messina, Riccardo Naldini, Barbara Nativi e Silvano Panichi.
La seconda opera è stata invece scritta appositamente per questa occasione da Francesco Niccolini. Si tratta di una Via Crucis laica della storia italiana composta da 14 tappe, ognuna delle quali corrisponde a un fatto oppure un personaggio del dopoguerra del nostro paese. Una scelta non casuale, visto che Niccolini cerca un'attinenza tra gli episodi della passione e della morte di Gesù e i personaggi e gli eventi storici. Ecco quindi che alla tappa in cui Gesù prende la croce sulle spalle e nessuno l'aiuta viene ricordato il giudice Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della banca privata di Michele Sindona ucciso nel luglio 1979.
Oppure le pie donne che si recano al santo sepolcro diventano le vedove di mafia come Rosaria, la moglie dell'agente della scorta di Giovanni Falcone Vito Schifano, e Rita Atria, la giovanissima collaboratrice di giustizia suicidatesi dopo l'uccisione di Falcone e di Paolo Borsellino. Ma ci sono anche la morte del presidente dell'Eni Enrico Mattei, la strage di Bologna, piazza Fontana, il treno Italicus, il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro e ovviamente l'attentato dei Georgofili. Il testo, sotto forma di lettera indirizzata a un amico lontano, diventa una riflessione intima e dolorosa sugli eventi tragici della storia italiana.
La lettura sarà affidata a Sandro Lombardi, notissimo attore italiano. I due momenti dello spettacolo saranno collegati dalla musica di Giorgio Cordini, chitarrista di spicco nel panorama musicale italiano, che si esibirà anche al termine della Via Crucis. (mr)