Forse è il frutto alla tradizionale cultura progressista che la contraddistingue. Sta di fatto che proprio la Toscana vede nascere in questi mesi le prime rappresentanze sindacali nelle maggiori multinazionali del lavoro temporaneo.
L’interinale è arrivato in Italia cinque anni fa con la Legge Treu, e già all’inizio del 1998 apriva a Firenze la prima agenzia di intermediazione. Oggi le società autorizzate ad intermediare manodopera temporanea sono più di 70. Centinaia di migliaia i lavoratori ogni mese affittati, principalmente dalla franco-svizzera Adecco e dalla statunitense ManPower, che insieme impiegano oltre 3.000 dipendenti (decine in Toscana) in centinaia di filiali sparse su tutto il territorio.
Proprio i dipendenti di queste agenzie non disponevano sinora di rappresentanza. Per sanare questa sorprendente lacuna (basti dire che invece il sindacato dei lavoratori interinali era nato nel 1998) un percorso è stato avviato per iniziativa del sindacato toscano.
Organizzata dalla CGIL, a maggio si è svolta a Firenze la prima Assemblea nazionale dei dipendenti Adecco. La Filcams ha aperto un confronto con Fisascat e Uiltucs per la costruzione di un testo unitario. E a giugno è stata la volta dei dipendenti ManPower che si sono incontrati, ancora una volta a Firenze, per eleggere il primo rappresentante sindacale.
“Si sta finalmente sviluppando una maggiore consapevolezza –spiega il primo delegato Manpower, un iscritto fiorentino della CGIL- I nostri obiettivi sono la razionalizzazione del settore, che è ancora inquadrato con il contratto del commercio e soffre di una definizione generica del mansionario professionale.
Per il momento miriamo ad un protocollo aggiuntivo, che regolarizzi i livelli contrattuali. A fine anno scade il contratto nazionale. Su questo tema intendiamo avviare un confronto con le rappresentanze delle società, Ailt e Confinterim”.
Senza parlare nel fenomeno italiano del lavoro nero, certamente nell’ambito del lavoro atipico l’interinale è di gran lunga il più tutelato. Tuttavia la speranza è che l’ingresso del sindacato nelle agenzie di lavoro temporaneo porti una maggiore sensibilità in chi esercita quotidianamente l’attività di intermediazione.
La cultura sindacale in queste imprese è importante per i dipendenti, ma a cascata anche per gli stessi lavoratori temporanei.