Si sono incontrati ieri a Firenze e hanno eletto il primo rappresentante sindacale di ManPower Italia. Ma è stata Adecco a tracciare la rotta. Organizzata dalla Filcams CGIL, sabato 4 maggio, si è svolta sempre a Firenze la prima Assemblea nazionale dei dipendenti di Adecco. Hanno partecipato oltre cinquanta persone in rappresentanza dei lavoratori e degli iscritti alla Filcams, della Toscana, dell'Emilia Romagna, della Lombardia, della Campania e della Puglia. La Filcams Nazionale ha aperto un confronto con Fisascat e Uiltucs per la costruzione di un testo unitario, integrato dagli elementi emersi dal dibattito, da trasmettere all'azienda con la richiesta d'incontro per l'apertura della trattativa.
Dal 29 marzo sul sito del sindacato era ospitata una "ADChat" per i lavoratori ADECCO nel quale scambiare messaggi ed informazioni.
Da qualche giorno è attivo anche uno spazio Internet per i lavoratori del gruppo ManPower, per poter comunicare tra loro e conoscersi e conoscere il sindacato.
La delega sindacale è solo il primo passo. Si tratta della dichiarazione che viene inviata all'azienda. Questa delega serve per poter negoziare nuovi contratti nazionali o aziendali. Serve ad utilizzare i servizi della Cgil con costi fortemente vantaggiosi perché costruiti su base solidaristica. La delega sindacale equivale all'1% di paga base e contingenza.
L'85% rimane al sindacato territoriale; il 7% al sindacato regionale, l'8% al sindacato nazionale, una piccola quota al sindacato mondiale.
Le due maggiori multinazionali, Adecco e ManPower, hanno ormai completato la fase di sviluppo organizzativo, con diverse sedi regionali e un numero elevatissimo di filiali provinciali e periferiche che ne fanno oggi le principali aziende di fornitura di lavoro temporaneo in Italia. Questa articolazione, ad oggi, corrisponde all'esigenza di una presenza diffusa sul territorio, con funzione di contatto con i possibili committenti e di reclutamento del personale da avviare al lavoro, e di robuste strutture accentrate che svolgono attività commerciale e di rapporto con le aziende su ampia scala.
Queste sono caratterizzate da un'organizzazione del lavoro e degli uffici più tradizionale e gerarchizzata, anche grazie alla rilevanza occupazionale che le contraddistingue, ancorché non prive al proprio interno di funzioni e mansioni svolte in modo promiscuo dal personale. Le strutture di filiale sono invece per lo più caratterizzate da un elevatissima frammentazione, con un numero limitato di collaboratori - anche solo due o tre unità - incaricati di svolgere un' ampia molteplicità di funzioni e di mansioni.
E' assai probabile che questa articolazione diversificata permanga anche in futuro in quanto intrinsecamente connessa alle esigenze operative di questa come delle altre società di fornitura di lavoro temporaneo. Ciò anche alla luce delle innovazioni legislative che vengono progressivamente assegnando anche in modo formale alle società suddette ulteriori possibilità di intervento nel campo del reclutamento e della selezione del personale. Si tratta d'altra parte di una condizione strutturale dell'impresa che rende per molti versi più complessa la definizione di un quadro di norme contrattuali uniformi e da cui per altro la contrattazione di secondo livello non può omettere di adeguarsi.
Le organizzazioni sindacali ribadiscono la necessità che tale processo venga seguito con grande attenzione allo scopo di impedire che esso conduca a una frammentazione ulteriore del tessuto aziendale.
Nei giorni scorsi Obiettivo Lavoro e Filcams Fisascat Uiltucs hanno raggiunto l'accordo sul contratto integrativo, relativo ai dipendenti diretti (oltre 450 ad oggi). Si tratta del primo accordo aziendale di secondo livello, nel settore del lavoro temporaneo. A conferirgli maggior valore è il fatto che sia stato sottoscritto dalla più grande Società a capitale italiano del comparto.
A fine 2002 scade il Ccnl del settore Terziario, applicato ai dipendenti diretti delle agenzie interinali: in questa occasione dovrà coerentemente essere definito un reticolo di norme generali, che valgano ad armonizzare le condizioni base dell'operatività e della competizione nel mercato. L'accordo integrativo assicura condizioni economiche e normative di miglior livello rispetto al Ccnl, sia nel campo delle relazioni sindacali e dei diritti di informazione, sia a livello di previdenza integrativa, sia nel campo della tutela della maternità.
Massimo Nozzi, responsabile per la del lavoro interinale, commenta: «Questo accordo segna la nascita sindacale di un nuovo settore terziario, quello dei dipendenti delle società di lavoro interinale.
Si tratta di mansioni del tutto specifiche e finora inesistenti. Il prossimo contratto del commercio e del terziario dovrà dare sistemazione contrattuale a queste figure che esercitano un lavoro tanto delicato: essi sono lavoratori che gestiscono il lavoro di altri lavoratori. Con questo accordo il dialogo è aperto. Proseguirà con Adecco e con Confinterim, la confederazione delle società di lavoro interinale. La trattativa si è svolta in un clima positivo e trasparente. È la giusta premessa per mantenere alto il dialogo sindacale».