Lavoro grigio è il termine che caratterizza il lavoro sommerso della Toscana: un intreccio tra attività lavorative bianche (regolari) e nere (irregolari) che rispetta, solo parzialmente, le norme contrattuali e fiscali.
Ha forme molto diverse da quelle del Meridione d'Italia, dove è assai diffuso il sommerso d'impresa (unità produttive non legalmente costituite) e il lavoro con garanzie contrattuali ridotte o assenti.
E' legato alla natura del "capitale umano" dei lavoratori ed alle caratteristiche strutturali delle imprese toscane.
Questa la sintesi del primo rapporto regionale sul sommerso dell'Unioncamere Toscana, condotto da un comitato scientifico -composto da rappresentanti dell'università, degli istituti di ricerca specializzati e del sistema camerale- nato con lo scopo di fornire le dimensioni e i meccanismi di funzionamento del fenomeno e costituire, così, un supporto alle decisioni delle commissioni provinciali e regionale per l'emersione del lavoro non regolare.
La ricerca, svolta attraverso 80 interviste, ha messo a punto una mappatura dei meccanismi toscani di sommersione, connessi all'uso dei contratti atipici, ricostruendone la fenomenologia e le modalità della loro diffusione.
Emerge un quadro molto complesso e frammentato, secondo il quale, le scelte dei lavoratori sono legate alla dotazione di capitale umano mentre, quelle delle imprese, ad obiettivi di riduzione dei costi e di maggiore flessibilità.
Due i gruppi di lavoratori individuati:
* I deboli: che, scarsamente dotati di capitale umano, subiscono il sommerso.
Ciò avviene nelle maglie delle strutture di subfornitura delle imprese del sistema moda, nei servizi turistici e nel commercio.
* I lavoratori con elevato capitale umano che possono addirittura
imporre alle imprese rapporti di lavoro parzialmente irregolari. Si tratta dei lavoratori della new-economy, di quelli con qualificato titolo di studio e, soprattutto, degli artigiani provetti che, nel sistema moda o nella meccanica, svolgono funzioni cruciali all'interno delle imprese.
L'indagine conferma come un ruolo determinate per lo sviluppo del sommerso sia da attribuire alla complessità della normativa e alla conseguente problematicità nell'intraprendere efficaci azioni di controllo.
Ma mette anche in rilievo aspetti strutturali delle imprese toscane che, caratterizzati dalla necessità di contenere i costi, favoriscono il ricorso al grigio:
* la piccola dimensione effetto della tendenza alla frammentazione produttiva
* il sistema del subappalto
* la lavorazione in conto terzi
L'ipotesi conclusiva è che se la normativa diventa più complessa, e la giurisprudenza di più difficile interpretazione, imprese e lavoratori potranno muoversi più liberamente nel mercato del lavoro ed affiancare, all'uso legale dei nuovi strumenti contrattuali, altre forme di sommersione.
In particolare da questa indagine emerge che la recente diffusione dei contratti di lavoro compresi sotto l'etichetta di atipici (parasubordinato, part-time, tempo determinato, apprendistato, formazione lavoro, interinale, etc), oltre ad aver contribuito ad aumentare le opportunità d'impiego, può aver contribuito anche a creare talune condizioni che sono state poi sfruttate per l'utilizzazione di lavoro grigio.