Comune di Firenze: le RDB contestano il ricorso al lavoro interinale prospettato dall’assessore al personale Giacomo Billi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 agosto 2001 18:32
Comune di Firenze: le RDB contestano il ricorso al lavoro interinale prospettato dall’assessore al personale Giacomo Billi

In relazione alle dichiarazioni rilasciate alla stampa in questi giorni dall’Assessore al Personale Giacomo Billi, che vanno dall’istituzione delle cosiddette Posizioni Organizzative all’introduzione del lavoro in affitto nel Comune di Firenze, le Rappresentanze Sindacali di Base intervengono con un documento:
" Le Rappresentanze Sindacali di Base non hanno sottoscritto né sottoscriveranno mai un accordo che dia il via alla ulteriore precarizzazione del lavoro introducendo il dipendente in affitto, cioè un collega che potrà affiancarci nel lavoro anche per pochi giorni, che non avrà alcun diritto o garanzia che non siano quelle di rispondere sempre signorsì.
 Ci colpisce poi che l’esternazione dell’Assessore al Personale sul lavoro in affitto sia concomitante all’uscita del Ministro alle Attività Produttive Marzano (Forza Italia) il quale a gran voce chiede l’introduzione di maggiore flessibilità nel lavoro attraverso la libertà di licenziamento.

Probabilmente la logica bipartisan aborrita a parole, in questo nostro paese prende ogni giorno più campo.
 Non ci sorprende invece la posizione assunta da CGIL CISL UIL, che a livello nazionale rispondono per ora negativamente, anche se con toni diversi al Ministro Marzano, mentre localmente avvallano tutte le scelte della Giunta Comunale in materia di flessibilità del lavoro, lavoro in affitto e privatizzazioni.
Noi crediamo ancora oggi che l’importanza di avere un lavoro stabile e sicuro, magari meglio retribuito, accompagnato da uno stato sociale che dia garanzie e coperture per tutti sia obiettivo fondamentale per chi persegue un'idea di società equa e solidale.


Ci batteremo sempre e comunque contro coloro che in nome di una tanto decantata modernità, generano unicamente sottooccupazione, sfruttamento e cancellazione di ogni diritto per i lavoratori".

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