Negli ultimi mesi lo scenario economico internazionale è stato caratterizzato da una forte instabilità. E' questo il dato fondamentale che emerge dalle analisi presentate in occasione di Pitti Uomo. Nei primi 6 mesi del 1998 la produzione aveva retto (+1.1% tra gennaio e giugno) anche se con andamenti abbastanza diversi tra singoli settori e mercati; in particolare fino a giugno le esportazioni di prodotti T&A registravano incrementi tendenziali superiori al 5%. Nel secondo semestre il vento è cambiato provocando brusche oscillazioni negli indici degli ordini e della produzione dove, a partire da luglio, spesso prevale il segno meno.
Anche le esportazioni verso l'Unione Europea, che rappresentano il 57% del totale, sono rimaste praticamente al palo mentre quelle verso il resto del mondo sono diminuite del 10%. Sono passati circa 18 mesi dalla svalutazione del bath tailandese, primo di una serie di shock finanziari che in poco tempo hanno scosso tutto il sistema economico asiatico. Per effetto della "regionalizzazione a blocchi" del commercio mondiale, l'impatto di questi terremoti sul resto del mondo si è manifestato più nelle piazze finanziarie che sull'economia reale: il nervosismo alimentato dalle ripetute burrasche degli ultimi due anni non deve far dimenticare, infatti, che le esportazioni degli Stati Uniti e dell'Unione Europea verso il resto del mondo rappresentano, rispettivamente, solo l'8.7% e l'8.2% del loro PIL.