Via alla trasformazione dell’ex Teatro comunale e in via Bufalini

A Firenze iniziativa Cgil-Ata-Sfa sugli gli affitti brevi turistici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 Marzo 2025 23:45
Via alla trasformazione dell’ex Teatro comunale e in via Bufalini

Firenze, 20-3-2025 - “Casa liberATA – Città abitATA – Giornata nazionale sulla regolamentazione delle Locazioni Brevi Turistiche”: è l’iniziativa organizzata da Alta Tensione Abitativa, Social Forum dell’Abitare e Cgil Firenze che si è svolta oggi presso la Sms di Rifredi a Firenze, alla presenza di Sara Funaro e Daniela Barbaresi di Cgil nazionale.

Nell’occasione, associazioni, sindacati e istituzioni da tutta Italia si sono confrontati per discutere pubblicamente dei diritti negati alle città e per elaborare proposte, da rilanciare insieme alla mobilitazione a sostegno della proposta di legge di Ata per regolamentare le locazioni brevi ad uso turistico. Perché lo spazio abitativo delle nostre città sta cambiando vorticosamente destinazione d’uso: la trasformazione delle abitazioni in attività di locazione turistica breve ha già raggiunto dimensioni incompatibili con la vita di molte città e territori.

Ha detto Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze): “Chiediamo di proseguire sulla strada della legge regionale sul turismo: il Comune produca uno studio sulle aree ad alta tensione abitativa della città per capire come estendere la regolamentazione degli affitti brevi turistici, e a seconda di questi indici valutare se estendere lo stop agli affitti brevi turistici anche oltre l’area Unesco. Poi bisogna continuare a lavorare sul tema abitativo: servono più alloggi per studenti, più alloggi di edilizia pubblica e una agenzia per la casa funzionante.

Infine va rilanciato il tema del lavoro nei servizi del turismo, che può contrastare l’illegalità diffusa, evitando subappalti che non applichino i contratti del turismo, e migliorando le retribuzioni con la contrattazione.

Occorre tenere insieme le condizioni di lavoro, il ruolo pubblico nell’abitare e le regolamentazioni degli affitti brevi turistici, per dare respiro a una città schiacciata dalla rendita”.

Ha aggiunto Giovanni Leone di Ata: “Il diritto alla casa è attaccato dal fenomeno delle locazioni turistiche brevi. È una emergenza nazionale da affrontare: abbiamo avanzato una proposta di legge ai partiti che il Pd ha portato in Parlamento. La materia riguarda anche Regioni e Comuni. Oggi abbiamo ascoltato realtà da tutta Italia, che hanno fatto emergere che questa criticità interseca altri aspetti: il lavoro, il diritto privato, il problema sociale della casa. Ognuno deve intervenire per le sue competenze per governare il fenomeno che non è la causa di tutti i mali ma ne genera tanti”.

Ha concluso Jenny De Salvo (Social Forum Abitare): “Oggi è stata una delle tappe del percorso che ci porterà al secondo Social Forum dell’Abitate che si terrà a Napoli a maggio. Nella nostra piattaforma quello della regolamentazione degli affitti brevi turistici è sempre stato uno dei temi da affrontare nel quadro complessivo di quella che è la situazione dell’emergenza abitativa in Italia. Abbiamo fatto nostra fin da subito la proposta di legge di Ata e alla politica chiediamo che riprenda in mano le politiche abitative a partire dall’edilizia residenziale pubblica, dalla regolamentazione degli affitti compresi quelli turistici. Siamo di fronte a una emergenza nazionale a cui vanno date risposte urgenti”.

“Un anno fa, nella seduta del consiglio comunale dell’11 Marzo 2024, chiedemmo alla Giunta come fosse possibile che gli appartamenti in corso di realizzazione all’Ex Teatro Comunale si pubblicizzassero come appartamenti per turisti, stante che i lavori erano ancora in corso e non potevano quindi aver preso ancora il codice identificativo (a seguito del supposto stop introdotto dalla variante al RUC adottata ad ottobre 2023) -dichiarano la capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re, e il presidente di Firenze Democratica, Leonardo Calistri- L’assessore Bettarini, che rispose alla domanda al posto del sindaco Nardella (che si era tenuto la delega all’urbanistica, e che era assessore all’urbanistica all’epoca dell’approvazione del piano di recupero), ci rispose che ancora non era dato sapere se quegli appartamenti sarebbero stati usati per turisti o meno, e che la proprietà di quell’immobile era comunque tra i ricorrenti contro la variante al RUC e che quindi occorreva attendere anche l’esito del giudizio.

Giudizio che poi non c’è stato perché l’amministrazione poi non ha mai approvato quella variante al RUC, avendo eliminato la norma in questione qualche giorno prima della sua approvazione.

Un anno fa dunque la giunta ci rispose di non sapere quale fosse ancora l’uso di quegli appartamenti; ieri, invece, in commissione, la giunta ci ha risposto che emergeva dagli atti che quelle operazioni - Ex Teatro dell’Opera e Bufalini - erano state avviate per una finalità turistica prima dell’adozione della variante in questione.

Oltre a questa contraddizione, l’amministrazione - laddove fa riferimento all’accoglimento delle 2 osservazioni in relazione anche “all’ingente investimento economico” degli osservanti - palesa che la supposta battaglia contro gli affitti turistici sia stata intrapresa contro i piccoli proprietari e non contro i grandi gruppi, che sono invece la parte preponderante di questo settore a Firenze. Con un doppiopesismo e una discriminazione evidente, che si aggiunge agli effetti nefasti già prodotti dalle varianti urbanistiche adottate con la “sanatoria” che ne è scaturita per migliaia di immobili già locati ad uso turistico nel centro storico, e un boom scoppiato poi anche fuori dal centro storico.

Alle domande che abbiamo posto poi su come questa variante urbanistica si sarebbe collegata alle nuove norme regionali del Testo Unico del Turismo, l’assessora all’urbanistica ci ha rimandato all’assessore al turismo e quello al turismo ci ha rimandato all’assessora all’urbanistica. Con quindi una mancanza di visione e un corto circuito che tutto ha come effetto fuorché quello di governare questo fenomeno.

Vogliamo confidare che il sistema delle autorizzazioni introdotto dalla legge regionale possa portare chiarezza e prenda il posto della strada urbanistica (che anche la Regione non ha seguito), anche se siamo consapevoli che solo una legge nazionale aiuterebbe ad affrontare definitivamente questo tema, e che l’Italia è rimasta l’unico paese dell’Unione a non averlo ancora fatto”.

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