Firenze, 8 dicembre 2023 – Un padre e un figlio con una relazione complicata costretti a passare 48 ore insieme. Cosa può andare storto? Sarà la prima europea di “The Metha Boys”, debutto alla regia del celeberrimo volto di Bollywood Boman Irani, l’evento speciale di lunedì 9 dicembre al River to River Florence Indian Film Festival, l’unica manifestazione in Italia interamente dedicata alla cinematografia e alla cultura del Subcontinente, con la direzione di Selvaggia Velo.
Appuntamento alle 20.30 al cinema La Compagnia di Firenze (Via Camillo Cavour 50/R) con la vicenda del giovane architetto Amay, che dopo la perdita della madre si trova costretto a vivere per due giorni a stretto contatto con l'unica persona al mondo che non può sopportare: suo padre Shiv. Tra una sequela di incidenti e disastri Amay tenta di diventare adulto mentre Shiv sta perdendo ogni contatto con l'uomo che era una volta.
Un viaggio nelle universali complessità del rapporto tra padri e figli che sta riscuotendo applausi ai festival di tutto il mondo. River to River Florence Indian Film Festival si svolge in collaborazione e con il patrocinio dell’Ambasciata dell’India, sotto l'egida di Fondazione Sistema Toscana nell’ambito del programma 50 Giorni di Cinema a Firenze econ il contributo di Regione Toscana, Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze.
Approfondimenti
Alle 18.30 il River to River rende omaggio a un grande interprete della cultura indiana: l’orientalista francese Alain Daniélou, a 30 anni dalla scomparsa. Stabilitosi in India nel 1937, Daniélou per 15 anni studia filosofia, musica e sanscrito nelle scuole tradizionali locali. Iniziato all’induismo shivaita, impara a suonare la vīnā, adotta l’hindi come lingua quotidiana e partecipa attivamente alla vita politica e alla lotta per l’indipendenza indiana.
Noto col nome di Shiva Sharan (il favorito di Shiva), nel 1945 diventa docente all’università hindu di Varanasi, passando successivamente a dirigere un’importante biblioteca di manoscritti sanscriti a Chennai nel 1954. Agli inizi degli anni ’60 torna in Europa e nel 1963 fonda a Berlino, e nel 1969 a Venezia, l’Istituto Internazionale di Studi Musicali Comparati, dedicandosi a un’intensa attività divulgativa. Per celebrarlo il festival propone una proiezione del documentario “Alain Danièlou-Il labirinto di una vita”, alla presenza del regista Riccardo Biadene.
Per tutta la durata del festival e fino al 5 febbraio 2025 presso B.east Gallery (via di Mezzo 40/a) sarà visitabile la mostra “The Shape of Self”, un racconto intimo e potente delle comunità transgender e transessuali nei distretti urbani di Calcutta attraverso l’obiettivo dal fotografo Alessio Maximilian Schroder. Nata in collaborazione con fsm - Fondazione Studio Marangoni e B.east Gallery la personale corona il progetto intrapreso da Schroder nel 2014, anno in cui la Corte Suprema indiana ha riconosciuto ufficialmente il terzo genere.
Al centro persone appartenenti a diversi contesti sociali, caste e generazioni. Attivisti e attiviste, attrici, negozianti, modelle, avvocati, danzatrici, sex worker, truccatrici, dipendenti di grandi aziende, insegnanti, studentesse ritratti e ritratte con gli abiti che più li rappresentano in luoghi legati alla storia personale di ciascuno e ciascuna.