FIRENZE - Al Teatro delle Spiagge si salpa per una nuova avventura, ancora più ammirevole in quanto portata avanti in periferia, ovvero in quella zona della città tradizionalmente tagliata fuori dal flusso culturale. Invece, alle Piagge si fa eccezione, grazie alla presenza dei Teatri d’Imbarco che da cinque anni varano una stagione teatrale dedicata a bambini e adulti. Per essere veramente utile, la cultura dev’essere diffusa in modo capillare, in modo da raggiungere anche quel pubblico ad essa solitamente più restio. Fare teatro in periferia, significa portarvi un soffio d’arte e di poesia, cambiare il volto grigio di palazzi e strade intasate dal traffico, e compiere pienamente quella che è la vocazione civile del teatro. Con la qualità degli spettacoli in cartellone, che negli anni hanno visto aumentare il gradimento del pubblico, il Teatro delle Spiagge è riuscito nella non facile impresa di annullare la distanza concettuale fra centro e periferia.
Alle Spiagge, dopo cinque anni, si continuano a coinvolgere adulti e bambini, a far incontrare persone, a creare quell’aggregazione umana che le città stanno perdendo. Anche questo è uno dei volti del teatro, sicuramente non secondario. Se da una parte è importante il radicamento con il territorio, dall’altra non viene meno l’apertura alla drammaturgia italiana, e non soltanto toscana. Quest’anno, la stagione diretta e organizzata da Beatrice Visibelli, Nicola Zavagli, Giulia Attucci e Cristian Palmi, parla con vena sapientemente sospesa fra comico e drammatico, dell’Italia contemporanea, con alcune incursioni nel passato storico.
Ad inaugurare il cartellone, sarà infatti il 29 novembre, Il volo di Michelangelo, già presentato la scorsa estate al Bargello, un racconto teatrale per voce e violoncello sulla vita del genio per antonomasia del Rinascimento. Ad affiancare lo spettacolo, la mostra fotografica Michelangelo: Immagini dell’800, in collaborazione con l’Accademia delle Arti del disegno. Un modo per celebrare l’illustre conterraneo, in occasione dei 450 anni dalla nascita.
Nel lungo cartellone, da novembre a maggio, vengono ospitate produzioni da tutta Italia, da Trieste a Roma alla Calabria, per fare luce sul fermento creativo che da Nord a Sud caratterizza i teatri “minori”, dove drammaturghi e attori danno vita in silenzio, con passione e onestà intellettuale, alla loro idea di contemporaneità. E il Teatro delle Spiagge si pone come residenza di riferimento per le tante compagnie emergenti della drammaturgia italiana.
Ecco così che la Compagnia Teatro O propone in gennaio il caustico e amaro Calderòn di Pasolini, diatriba contro la società alienante basata sul consumismo e i “poteri occulti”, scritta nella controversa Italia di metà anni Sessanta, fra boom economico e primi scandali politici. Ancora in gennaio, per il giorno della memoria, Cherry Doc’s, in collaborazione con la comunità ebraica fiorentina, spettacolo sul confronto fra uno skin-head e il suo avvocato ebreo. Un testo controverso, spiazzante, che tocca un tema purtroppo ancora attuale come il razzismo e l’intolleranza religiosa. Si torna a parlare di casa nostra con La coscienza di Zeno spiegata al popolo, in febbraio; Paolo Rossi, regista per l’occasione, prende a prestito il romanzo di svevo per ricreare il vivace clima culturale della Trieste mitteleuropea a cavallo fra Ottocento e Novecento.
Poiché l’universo femminile è soggetto sensibile della stratte attualità, il 6 marzo, in prossimità della Festa della Donna, va in scena Signorinette, che rievoca l’avventura del primo voto politico concesso alle donne in Italia, in quel lontano 2 giugno 1946. 21 di loro saranno elette alla Costituente, e lo spettacolo ripercorre le loro storie di donne coraggiose, che si sono battute per il progresso civile del Paese. Dalle donne di ieri a quelle di oggi, Teresa, complesso ragionamento sull’esistenza di una donna di ‘ndrangheta, combattuta fra rimorso e senso d’ineluttabile appartenenza.
Si parla ancora di Meridione in Bassitalia, questa volta per rievocare la figura del poeta Franco Costabile, figura idealista e tormentata del Novecento italiano, morto suicida nel 1965. Una vita ai margini, come purtroppo accade anche alla gente comune; il noir Ragazzitaliani, di Mario Grossi, parte dal ritrovamento in Arno del cadavere di un giovane uomo, dalla complessa vita sentimentale, giocata sul contrasto fra normalità e diversità. Balzo nel passato della storia toscana con Indignati, per la drammaturgia di Stefano Massini che rilegge le prediche di Savonarola, che tanto agitarono le acque della Repubblica Fiorentina.
Un linguaggio ancora attuale, nonostante dati alla fine del Quattrocento, per la sua accusa alla corruzione, e al malcostume ecclesiastico.
Giornata speciale il 25 aprile, con una conferenza dello storico Matteo Mazzoni sulle donne nella Resistenza, e due spettacoli in tema: Etiopia detta Pia, storia di una donna che si barcamena nella pineta livornese nell’immediato dopoguerra, e Cantata di donne di guerra, concerto spettacolo che rievoca personaggi ed episodi della Resistenza fiorentina.
Accanto al cartellone principale, di cui sopra abbiamo dato alcuni dettagli, spicca il cartellone del Teatro Ragazzi, importante veicolo di avvicinamento al palcoscenico per gli spettatori più piccoli; sei spettacoli che spaziano da Gianni Rodari a Don Milani, dai Pupazzi a Tonino Guerra, per riflettere in maniera divertente sull’identità, il rispetto dell’altro, la potenza della fantasia. Ci piace sottolineare come le famiglie del quartiere Le Piagge, e non solo, abbiano risposto in gran numero, affollando puntualmente la sala del Teatro e dimostrando di aver colta l’importanza di educare i figli anche attraverso il palcoscenico. Un dato che sottolinea ancora una volta l’importanza sociale di teatri del genere, che contribuiscono ad abbellire la vita quotidiana.