Sicurezza in bicicletta e bike sharing: la visibilità notturna

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Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 settembre 2017 16:23
Sicurezza in bicicletta e bike sharing: la visibilità notturna

 Il servizio attivo 24 ore su 24 crea apprensione in merito alla visibilità notturna dei velocipedi, a preoccuparsi sono soprattutto gli automobilisti che temono di non riuscire ad individuare quelle biciclette vaganti per Firenze contromano o in condizioni di visibilità ridotta a causa dei cantieri stradali. Una perplessità che raccogliamo e rilanciamo al Comune di Firenze.Molti automobilisti fiorentini avrebbero gradito l'uso di giubbetti catarifrangenti, obbligatorio però sulle strade extraurbane, ed in alternativa la presenza dei "catadiottri sui raggi delle ruote".Una segnalazione che curiosamente giunge dagli automobilisti e non dai ciclisti direttamente interessati a farsi notare.Un aspetto importante quello della sicurezza vista anche la proposta, presentata in Consiglio comunale, di ampliare l'area di fruibilità dei mezzi oltre il perimetro urbano, "Da rivedere - commenta Leonardo Bieber - la limitazione al territorio comunale.

Perché non estendere l'utilizzo delle bici stabilmente anche fuori dai confini del Comune di Firenze verso Sesto, Bagno a Ripoli e altri comuni contermini? Sarebbe un incentivo all'utilizzo del servizio per molti cittadini dell'area metropolitana". In questo caso il decreto legisl. 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni prevede all'Art. 9-bis che "Il conducente di velocipede che circola fuori dai centri abitati da mezz'ora dopo il tramonto del sole a mezz'ora prima del suo sorgere e il conducente di velocipede che circola nelle gallerie hanno l'obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità, di cui al comma 4-ter dell'articolo 162".

Successo dunque per il Bike Sharing a Firenze, numerosi i noleggi giornalieri e tanti gli iscritti al servizio.  Un successo che però comporta anche critiche, molto spesso costruttive, non solo in merito ai parcheggi indisciplinati, che fin dalle prime ore hanno creato il fenomeno sui Social, ma anche sulla App, sui mezzi ed appunto sul loro equipaggiamento.Nel report della Fiab grande risalto viene dato ai dispositivi atti alla segnalazione delle due ruote sulle strade urbane ed extraurbane perché tra le principali cause di incidente mortale c'è la mancanza di visibilità.Il Ministero dei Trasporti nella Circolare relativa alla CampagnaSulla Buona Strada indica "Le norme che regolano le caratteristiche costruttive e funzionali e i dispositivi di equipaggiamento delle biciclette sono contenute nell’art.

68 del CdS così come il loro utilizzo è regolamentato dall’art. 152. Fra i dispositivi è previsto l’obbligo di installazione di luci anteriori e posteriori nonché di catadiottri sui pedali e su altre parti della bicicletta".Il Codice della Strada all'Articolo 68 si occupa dei dispositivi di segnalazione e recita "per le segnalazioni visive: anteriormente di luci bianche o gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri rossi; inoltre, sui pedali devono essere applicati catadiottri gialli ed analoghi dispositivi devono essere applicati sui lati".La domanda che rivolgono i nostri lettori al Comune di Firenze che ha aperto al Bike Sharing a flusso libero creando così il modello Firenze ed anche ai gestori del servizio è se i mezzi in circolazione siano dotati di un equipaggiamento idoneo anche alla circolazione notturna in completa sicurezza.

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