Dopo il caso della denuncia di violenza da parte di due studentesse americane a due carabinieri in servizio al piazzale Michelangelo, l'attenzione sulla sicurezza garantita agli ospiti stranieri è sensibilmente aumentata. Nonostante la delicatezza della vicenda comporti il mantenimento dei buoni rapporti tra Firenze, città universitaria atipica ma con velleità di accoglienza qualitativa verso gli studenti stranieri, e gli Stati Uniti, è bastato che le agenzie di stampa lanciassero le indiscrezioni emerse dall'ultimo incontro tra le parti istituzionali per scatenare una accesa discussione sui Social."Stiamo pensando di organizzare un servizio di trasporto in collaborazione con le scuole americane; navette nel centro storico per riportare i ragazzi a casa o al loro campus" sottolinea Cristina Giachi, il vicesindaco di Firenze con delega all'Educazione all'Agenzia Dire al termine del vertice di Palazzo Vecchio tra il Comune, i direttori delle scuole americane presenti in città e le forze dell'ordine.
Un vertice a cui hanno preso parte il sindaco Dario Nardella, il questore Alberto Intini, il comandante provinciale dell'Arma Giuseppe De Liso e i direttori delle scuole statunitensi.Oltre all'ipotesi delle navette, anche "la possibilità di creare un sistema più standardizzato che metta insieme informazione e presentazione, come un video o un documento da far circolare. Abbiamo presentato il nostro lavoro sul decalogo di comportamento che dovremo discutere con il console e poi varare".
Uno strumento che "possa consentire anche alla scuola di ricevere una segnalazione in caso di condotte non adeguate o sconvenienti". Giachi ha concluso "Firenze è una città sicura, con livelli di criminalità decrescenti: il questore ha presentato i dati".
La proposta di creare un servizio navetta notturno dedicato agli studenti stranieri che devono rientrare ai loro alloggi, così come la creazione di un regolamento sul corretto comportamento da tenere in città da parte dei giovani ospiti ha suscitato immediate reazioni.Da una parte c'è chi si domanda come dovrebbero gestire il pericolo le studentesse e gli studenti non coperti dal servizio garantito dalle università straniere, dall'altra c'è chi si è risentito per la proposta di un Vademecum che tornerebbe a colpire il tema dello "sballo" notturno, attribuito agli studenti, e già dibattuto nel capoluogo all'indomani del fatto accaduto nel centro storico di Firenze e sul quale sono ancora in corso le indagini da parte della Procura.