“E' l’ora di dire bAsTA” con questo gioco grafico di lettere minuscole/maiuscole che i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Snals e Gilda Unams hanno indetto un'assemblea sindacale non-stop di una giornata intera rivolta al personale Ata delle scuole fiorentine (Amministrativi, Tecnici e Ausiliari, cioè Collaboratori Scolastici). L’assemblea si è svolta oggi presso il Cinema Aurora di Scandicci (Firenze).
Dopo l'ormai conclamato fallimento della Buona Scuola e la malattia della “supplentite” ben lontana dall'essere debellata, è il momento di accendere i riflettori sul personale non docente, la cui situazione ha notevolmente superato il canonico livello di guarda: scuole con organico sottodimensionato che non sanno come aprire i plessi, sorveglianza e sicurezza sotto i livelli minimi, gli uffici impossibilitati a portare avanti l'ordinaria amministrazione, i laboratori delle superiori senza gli assistenti tecnici incaricati di gestirli.
Basti il caso dei collaboratori scolastici: ai Dirigenti Scolatici mancano ben 31 unità di personale di supporto ai docenti. Si aggiunga poi il fatto che a un terzo delle scuole della provincia manca il Direttore dei Servizi Generale e Amministrativi, colui che sovrintende ai conti della scuola e collabora con il Dirigente Scolastico nelle scelte amministrative e contabili.
L'assemblea ha voluto denunciare le cause di questa situazione, che sono di natura nazionale, ma anche locale. Da una parte continua la volontà politica di “dimenticare” questa categoria di lavoratori (le assunzioni in ruolo decise dal Mef e dal Miur sono state una quantità risibile rispetto al bisogno, mentre sono ancora in vigore le norme capestro che pongono limiti e divieti alla possibilità di sostituire questo personale in caso di assenza); dall'altra si riscontra un'incredibile inerzia dell'Ufficio Scolastico Regionale: dopo aver preso atto che alle scuole mancava un così alto numero di collaboratori, invece di correre in soccorso assegnando il personale richiesto, ha incredibilmente “fatto la tara” alle richieste dei Dirigenti Scolastici e invece di 111 ne ha “concessi” appena 80; solo dopo il pressing instancabile dei sindacati.
ha corretto il tiro e sembra che “accontenterà” le scuole, anche se ad oggi ancora mancano quelle 31 unità. E ciò significa inizio di scuola burrascoso. Perché questo comportamento? Questi e altri temi sono stati discussi all'assemblea, in attesa di possibili ulteriori azioni di protesta.
IL DOCUMENTO APPROVATO ALLA FINE DELL’ASSEMBLEA
All'Assemblea provinciale del personale Ata non hanno potuto partecipare molti collaboratori scolastici in servizio in moltissime scuole della provincia, da soli per l'intero turno o con un solo collega per il turno successivo, per garantire il servizio minimo: vengono meno così anche diritti sindacali inviolabili. Dall'Assemblea è scaturito un appello che verrà inviato a tutte le massime autorità (Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Ministro dell’Istruzione, Presidente del Senato, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della Regione Toscana, Dirigente USR Toscana, Sindaco della Città Metropolitana) per chiedere soluzioni ai problemi di queste tipologie del personale.
Si legge nel documento approvato: “E’ solo grazie all’impegno e alla responsabilità dei singoli lavoratori che la scuola comunque ha funzionato, senza riconoscimenti economici, accettando anche rischi personali al di là delle tutele contrattuali e, come per la vicenda estiva delle graduatorie di istituto dei docenti, rinunciando anche alle ferie. Chiediamo di essere ascoltati e riconosciuti affinché vengano corretti gli effetti negativi della Legge 190/2014, adottati provvedimenti che integrino le dotazioni organiche decurtate e prevedano la partecipazione attiva all’organizzazione e alla vita della scuola.
Nell’immediato si chiedel’integrazione nell’organico di fatto di tutti i posti necessari per garantire funzionalità e sicurezza. In prospettiva, ma in tempi brevi e certi: organici adeguati (con nuovi parametri che tengano conto delle specificità di ogni istituzione scolastica, territorialità, complessità, alunni disabili) e cancellazione nella prossima finanziaria del comma 332, art.1, Legge 190/2014”.