Una realtà giovane e dinamica, aperta alle contaminazioni e con un forte legame con il territorio, questa è Monteverro, una cantina gioiello - 50 ettari di proprietà, 35 vitati, 6 etichette, quattro rossi e due bianchi, un produzione di nicchia di olio extra vergine d’oliva - dolcemente adagiata sulla Costa D’Argento, tra il litorale tirrenico e Capalbio, nota anche come la “piccola Atene” quando divenne, negli anni ’70, meta di riferimento per il mondo intellettuale proveniente dalla vicina Roma.
Il 2021 però è un anno davvero speciale per Capalbio: si apre infatti - dopo esser stato rimandato nel 2020 a causa della pandemia - l’anno dedicato all’artista Niki de St Phalle che proprio qui, in località Garavicchio, ha realizzato il Giardino dei Tarocchi, un parco quasi onirico costellato di sculture ciclopiche ispirate agli arcani dei Tarocchi, nato dal fortunato incontro con Marella Caracciolo, moglie di Gianni Agnelli che mise l’artista in contatto con i fratelli, proprietari di una tenuta in località Garavicchio che le concessero due ettari nella parte meridionale dei loro possedimenti.
Così nel 1979 iniziarono 17 anni ininterrotti di lavori, con la collaborazione del marito e artista Tinguely, per realizzare un ambiente fantastico di 22 statue ricoperte di mosaici, specchi e vetro pregiato che spuntano tra la macchia mediterranea. All’interno di una di queste statue giganti la scultrice aveva fissato la dimora, tuttora visitabile, degli ultimi anni della sua vita.
Per rendere omaggio all’artista e al suo rapporto con l’Italia, il Comune di Capalbio ha organizzato una grande mostra diffusa che si aprirà ufficialmente il 9 luglio 2021 di più di 100 opere tra sculture, disegni, litografie provenienti da varie parti del mondo, fotografie originali degli anni che vanno dai Sessanta ai Novanta, molte delle quali inedite. La realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione congiunta di Fondazione Giardino dei Tarocchi, The Niki Charitable Art Foundation e Fondazione Capalbio. L’anno di Niki de Saint Phalle sarà punteggiato inoltre da numerosi eventi collaterali legati a temi cari all’artista come la creatività, il femminile, l’impegno sociale, l’ecologia.
I luoghi principali della grande mostra dedicata a Niki de St. Phalle saranno il castello di Capalbio o Palazzo Collacchioni, la Galleria il Frantoio e ovviamente il giardino dei Tarocchi. Alcune opere dell’artista verranno distribuite anche in alcune importanti realtà del territorio fra cui la cantina Monteverro. In uno spazio raccolto, all’interno della sala di degustazione che sovrasta la scenografica barricaia verrà ospitata una piccola Nana, L’Oiseau Amoureux, in resina poliestere verniciato proveniente da una collezione privata. L’immagine di una nana abbracciata ad un uccello umanoide è un motivo ricorrente nella sua arte. Il loro abbraccio nella postura Yab-Yum dell’antica arte figurativa buddista è simbolo dell’unione mistica di saggezza e compassione.
Per metà francese e per l’altra metà americana, Niki è stata una artista che si dedicò da giovanissima al teatro, al cinema e alla letteratura, ma nel 1952, quand’era ricoverata all’ospedale di Nizza per curare la crisi nervosa di cui soffriva, cominciò a dipingere, con la tecnica dello shooting paints. È tuttavia nella scultura che trovò la sua massima espressione, iniziando a realizzare una serie di figure femminili formose e coloratissime chiamate Nana, simbolo di liberazione femminile.
Oltre alla partecipazione a questa grande celebrazione, Monteverro è promotore di molte altre iniziative legate alla cultura, all’arte e alla musica. Da diversi anni è tra i protagonisti di Arte & Vino, al fianco delle altre realtà vinicole di Capalbio. La kermesse, curata da Maria Concetta Monaci dell’Associazione culturale Il Frantoio, ha come obiettivo creare un percorso eno-artistico che colleghi idealmente fra loro le cantine capalbiesi nei mesi che vanno da maggio a ottobre. La cantina è anche sostenitrice dell'Orbetello Piano Festival con la direzione artistica di Giuliano Adorno, con cui ha già organizzato un concerto privato nel 2017 ed è anche sponsor di Capalbio Libri, un festival sul piacere di leggere che fa da catalizzatore per autori di rilievo del panorama culturale italiano.
Alcuni cenni su Monteverro
Nasce agli inizi degli anni 2000 da un’idea visionaria del proprietario Georg Weber, alla ricerca del luogo ideale dove dar vita al suo progetto di produrre vini di eccellenza. La scelta è pressoché già scritta: un amore incondizionato lega Georg alla Toscana, ma la vera intuizione è aver eletto a sua nuova dimora un territorio un po’ al di fuori dei circuiti vinicoli tradizionali. Una terra autentica e naturale, ricca di tradizioni e genuinità.
Un grande lavoro in vigna e scelte attente in cantina si ripetono da 13 vendemmie per dare vita alle 6 eccellenze di Monteverro: il capofila taglio bordolese Monteverro, il fratello minore Terra di Monteverro, uno Chardonnay in purezza e un intrigante Syrah Grenache chiamato Tinata e due vini di base, Vermentino e Verruzzo.