La pioggia pare essersi placata. Le previsioni meteo per oggi, sabato, indicano la possibilità di isolati temporali tra il pomeriggio e la sera sulle zone settentrionali della Toscana, a partire dalla Lunigiana. Per la domenica niente da segnalare.
La notte passata invece è stata molto più complicata. Tre persone sono state evacuate a Cecina e una a Montescudaio. In tutto il pisano quindici persone sono state recuperate dai tetti delle loro auto o da canali dove erano state trascinate. Da mezzanotte infatti nei territori dei comuni di Riparbella, Castellina Marittima, Santa Luce, Montescudaio e Terricciola per via delle precipitazioni torrenti e canali sono tracimati inondando strade e case, che al momento le squadre intervenute stanno liberando dall’acqua. Piogge eccezionali, mai registrate con tale intensità in un secolo di misurazioni nell’area tra Cecina, Santa Luce e Riparbella.
“Non ci sono stati danni e conseguenze per le persone – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – ma siamo a fare i conti dei danni subiti nelle Colline Metallifere e in tutto il pisano”. “A collassare anche in questo caso è stato il reticolo minore – spiega il presidente -. Nell’area piove già da tre giorni, i fiumi si sono ingrossati e basta poco per provocare l’esondazione”. “Dopo aver messo in sicurezza oramai i grandi fiumi – conclude – sui piccoli corsi d’acqua dovremo concentrare l’attenzione per il futuro”.
Approfondimenti
Assieme alle esondazioni non mancano alcune frane: per uno smottamento è interrotta da stanotte la provinciale 13 del Commercio a Riparbella. Sotto attenzione il fiume Era.
La Sala operativa della Protezione civile ha emesso un’allerta gialla nella Valdelsa e Valdera dalle 13.30 alla mezzanotte di oggi, sabato 26 ottobre, per rischio idraulico del reticolo principale a causa delle precipitazioni registrate nelle ultime ore e con particolare riferimento ai bacini del fiume Era e del fiume Cecina. Sono possibili fenomeni di incremento dei livelli dei corsi d'acqua maggiori, criticità connesse ai deflussi nei corsi d'acqua maggiori anche in assenza di precipitazioni e limitati danni alle opere idrauliche e di difesa delle sponde.
Allerta gialla dalle 13.30 di oggi fino alla mezzanotte di domenica 27 ottobre per rischio idreogeologico idraulico del reticolo minore sempre per Valdelsa e Valdera dove, a causa delle precipitazione pregresse e delle criticità emerse sul territorio, rimane la possibilità di frane superficiali o colate rapide di detriti o fango in bacini di dimensioni limitate anche con trasporto di materiale con conseguenti possibili danni localizzati a infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali esposti. Possibile innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d'acqua minori, con inondazioni delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali.
"Buona parte del territorio regionale è stato interessato da ondate di maltempo che hanno causato vittime, ingenti danni e forti disagi alla popolazione ed a seguito dei quali è stato dichiarato lo stato di emergenza regionale." "A fronte di tali accadimenti, numerosi Sindaci toscani hanno scritto alla Regione ed anche ai Consorzi di Bonifica competenti per segnalare palesi criticità e chiedere apposite opere manutentive straordinarie per mitigare i rischi." "Da notizie stampa, poi, emergono delle dichiarazioni incoerenti sull'ammontare effettivo dei danni citati dai Primi cittadini e quelli desunti dagli esponenti della Giunta regionale, oltre ad esserci contraddittorietà nelle ricostruzioni degli eventi avversi." "Il susseguirsi, poi, di allerte arancioni sta comportando chiari problemi a chi abita nelle zone interessate, viste pure le frequenti chiusure delle scuole." "A fronte di tutto ciò, chiediamo, pertanto, al Presidente Giani di venire in Aula per relazionarci dettagliatamente sui fatti, presentando un preciso resoconto dei danni e dei provvedimenti messi in atto, spiegandoci le cause che hanno generato esondazioni ed allagamenti, con particolare riferimento ai predetti Consorzi e quali siano gli interventi che la Regione intenda intraprendere per diminuire i rischi.
Esigiamo, infine, un mirato focus sulla gestione del sistema di allerta meteorologica".
"Trovo davvero interessante che l'assessore regionale Monia Monni abbia improvvisamente scoperto, durante i suoi sopralluoghi, che esista una crisi ambientale ed ostacoli burocratici da superare. Su questo, ovviamente, nulla da eccepire. Se tuttavia consideriamo che simili considerazioni arrivano da chi rappresenta una regione che, nel momento in cui si è trattato di condurre in porto progetti di difesa del suolo e della popolazione come quelli a cui fa riferimento l'assessore, è stata tutt'altro che tempestiva e ligia alle scadenze, il tutto suscita, a dir poco, perplessità.
Basta un esempio: lo scorso febbraio, per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, il MASE ha chiesto di ricevere entro il mese di aprile tutte le istanze di finanziamento e i relativi interventi. La Regione Toscana, per la quale sono stati messi a disposizione 88 milioni di euro, ha dato segni di vita solo il 30 maggio 2024, ovvero con un mese di ritardo rispetto alla richiesta. Sono queste le lungaggini di cui, evidentemente, si duole l’assessore Monni. Ma non è tutto perché, nonostante il ritardo, le istruttorie sono state avviate comunque tempestivamente, salvo poi aver dovuto prendere atto di documentazioni spesso carenti e con conseguente necessità di integrazioni che, peraltro, al MASE ancora stanno attendendo.
Entrando in merito all'intervento sulla diga di Levane, va ricordato che il progetto, che fa parte del DPCM del 15 settembre 2015 (Piano stralcio Aree metropolitane) con un importo di 25 milioni, è stato già caratterizzato da una corposa richiesta di integrazioni fatta dal MASE alla Regione Toscana. Ogni anno il ministero ha ricordato alla Regione Toscana la possibilità di proporre in quest’ambito interventi a finanziamento e, finalmente, nel maggio 2024, l’inclusione è arrivata; peccato però che sia stata prevista con un importo di 35 milioni.
Per tale iniziativa manca ancora l’approvazione del quadro economico finanziario e solo successivamente le risorse del MASE potranno entrare nella disponibilità della Regione e di Eugenio Giani, ancora commissario per il contrasto al dissesto idrogeologico. Confido che l’assessore Monni, pertanto, pensi a mettere una toppa ai clamorosi ritardi accumulati dalla Regione Toscana, che ha dunque appesantito considerevolmente l’apparato burocratico di cui lei stessa, il che è un paradosso, si lamenta.
La vicinanza con le scadenze elettorali, evidentemente, fa brutti scherzi" scrive, in una nota, il senatore e membro della commissione Ambiente di Fratelli d'Italia Simona Petrucci.