Le difficoltà tecniche che hanno di fatto reso impossibile accedere ai nuovi voucher sembrano superate e adesso le imprese agricole possono tornare ad utilizzare questi strumenti per il lavoro accessorio in agricoltura. Introdotti per la prima volta nel 2008 per la vendemmia si sono poi diffusi anche in altri settori con una proliferazione esponenziale.
Del totale dei 10.400.000 voucher utilizzati in Toscana nel 2016, solo l’1,3% è stato impiegato in agricoltura dove sono nati e rappresentano un valido contributo all’emersione del lavoro sommerso senza gli abusi che si sono verificati in altri settori anche perché nelle campagne i beneficiari possono essere soltanto pensionati, giovani studenti e disoccupati tra l'altro impiegati esclusivamente in attività stagionali.
In effetti le province toscane dove sono stati venduti nel 2016 i 143.392 voucher destinati al settore sono quelle a forte vocazione vitivinicola ed olivicola: in testa Siena con 42.447 voucher, pari al 29%, seguita da Firenze con 30.089 voucher, pari al 20%, distaccata Arezzo con 18.555 voucher, che rappresentano il 12%.
Dopo mesi di attesa l'aggiornamento della piattaforma Inps consente a pensionati, studenti e disoccupati di poter lavorare in campagna utilizzando la semplificazione prevista dal legislatore per le sole imprese agricole ovvero quella di effettuare un’unica comunicazione per una prestazione non superiore a tre giorni.
“Una opportunità di lavoro che - sottolinea Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana - potrà essere offerta nelle vigne per le uve ancora rimaste e per la campagne di raccolta dei prodotti autunnali dalle olive alle castagne, dalle pere alle mele fino alle zucche”.
“L’impiego dei voucher in agricoltura rimasto praticamente stabile negli anni perché “incatenato” all’originaria disciplina “sperimentale” – dice Antonio De Concilio - con tutte le iniziali limitazioni, solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito ed hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne”.