La nuova stagione del Teatro di Rifredi

Le date e gli attori protagonisti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2024 18:41
La nuova stagione del Teatro di Rifredi
Ph Andrea Macchia

Firenze, 14 novembre 2024

Il Teatro della Toscana annuncia la stagione 2024/2025 del Teatro di Rifredi.

Gli artisti in programma, tra cui Carlo Cecchi, Antonio Latella, Claudio Tolcachir, Andrée Ruth Shammah, Angelo Savelli, Peppe Servillo, Walter Veltroni, Federico Bellini, Lodo Guenzi, Cristiana Capotondi, Tindaro Granata, Valentina Picello, Daniel J. Meyer, Vieri Raddi, Maria Chiara Arrighini, Giulia Heathfield Di Renzi, Chiara Ferrara, Beatrice Verzotti, Vincenzo Ambrosino, Luca Saccoia, Lello Serao, Klaus Martini, Vieri Sturlini, Federica Luna Vincenti, Roberto Cavosi, Alessandro Riccio, Paolo Triestino, Edy Angelillo, Gregory Eve, Luca Avagliano, confermano il ruolo del Rifredi quale spazio di ricerca e innovazione. Un centro culturale d'avanguardia nel panorama teatrale fiorentino, forte della propria consolidata vocazione alla contemporaneità, all'internazionalità e alla pluralità dei linguaggi scenici, tra grandi classici rivisitati, teatro di impegno civile e l’intrattenimento di qualità.

La stagione inaugura dal 22 novembre al 1° dicembre con la prima nazionale di A.K.A. Also Known As del giovane drammaturgo argentino/spagnolo Daniel J. Meyer (Premio Max Awards 2019 e Butaca Awards 2018), con Vieri Raddi diretto da Angelo Savelli, che ha da poco festeggiato 50 anni di palcoscenico. Lo spettacolo prodotto dal Teatro della Toscana, con il contributo di Gobierno de España Ministerio de Cultura INAEM, racconta le dolorose vicissitudini di un tranquillo adolescente di origini straniere che si trova ad affermare il proprio desiderio di integrazione in una società minata dalla xenofobia.

Si inserisce nel più vasto progetto di scoperta e promozione della nuova drammaturgia internazionale che si tiene presso il Teatro di Rifredi già dal 2018, e che ha visto la traduzione, la rappresentazione e la pubblicazione (attraverso la casa editrice Cue press) di opere di autori come Josep Maria Miró, Sergio Blanco, Remi De Vos e Abel González Melo.

Nel 2024 ricorre il 40esimo anniversario della scomparsa di Eduardo De Filippo, uno dei padri della drammaturgia italiana. All'anima di Napoli, alle sue contraddizioni, speranze e anche amarezze, il Teatro di Rifredi dedica tre spettacoli. Natale in casa Cupiello di Eduardo viene reinventato come spettacolo “per attore cum figuris” nella versione di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia, regia di Lello Serao, Premio Hystrio Twister 2024 (27 – 29 dicembre).

Anna Cappelli di Annibale Ruccello, con la regia di Claudio Tolcachir, con Valentina Picello (17, 18 gennaio), porta in scena il ritratto di una donna del Sud, in un crescendo di tensione emotiva che svela a sua volta le contraddizioni della società contemporanea. Fútbol di Osvaldo Soriano, con Peppe Servillo e Cristiano Califano alla chitarra (6, 7 febbraio), una lettura intervallata da canzoni che racconta il calcio attraverso storie di vita, d’amore, di gioie, delusioni e dissapori.

La drammaturgia contemporanea continua con Wonder Woman di Antonio Latella, Federico Bellini, con Maria Chiara Arrighini, Giulia Heathfield Di Renzi, Chiara Ferrara, Beatrice Verzotti (15, 16 maggio), in un confronto serrato con il mito dell'eroina contemporanea, decostruendo stereotipi e aspettative di genere. L’ispirazione viene da un caso di stupro ad Ancona nel 2015.

Vorrei una voce di e con Tindaro Granata (15, 16 aprile) offre uno sguardo poetico e profondo sulla ricerca dell'identità e dell'espressione personale. Spettacolo in forma di monologo, fonda la sua drammaturgia dall'incontro dell'attore e autore siciliano con le detenute di alta sicurezza del teatro Piccolo Shakespeare all’interno della Casa Circondariale di Messina che, attraverso alcune canzoni di Mina, raccontano il proprio mondo.

Il dialogo con i classici si rinnova in questa stagione attraverso l’originale rilettura de La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth con un Maestro della scena come Carlo Cecchi a dare vita alla storia di Andreas, vagabondo parigino alle prese con un misterioso prestito e una promessa da mantenere, per la regia di Andrée Ruth Shammah (20 – 23 febbraio).

Il teatro di narrazione e civile è rappresentato da Le emozioni che abbiamo vissuto di e con Walter Veltroni (23 marzo), un viaggio attraverso la memoria collettiva del nostro Paese, mentre uniscono sport, cronaca e storia Toccando il vuoto di David Greig, con Lodo Guenzi diretto da Silvio Peroni (28 – 30 marzo) e Orlando non fa suonare il corno di Riccardo Ventrella, con Klaus Martini e Vieri Sturlini alla chitarra (6 – 7 maggio). Tratto da un episodio di alpinismo nel 1985, Toccando il vuoto esplora il tema delle scelte, etiche e non, tra passione, sensi di colpa, amicizia e resilienza. Orlando non fa suonare il corno ripercorre la straordinaria vicenda umana e sportiva di Ottavio Bottecchia, primo italiano a vincere il Tour de France nel 1924.

La Vittoria è la balia dei vinti, scritto e diretto da Marco Bonini, con Cristiana Capotondi (31 gennaio – 2 febbraio) esplora le dinamiche del potere e della sconfitta nella società contemporanea, rievocando tra fiaba e ricostruzione storica il bombardamento alleato di Campo di Marte il 25 settembre 1943.

Sissi l'imperatrice, scritto e diretto da Roberto Cavosi, con Federica Luna Vincenti (1, 2 marzo) restituisce uno sguardo inedito sulla figura storica dell'imperatrice d'Austria.

Tornano al Rifredi L'amico ritrovato dal romanzo di Fred Uhlman, nell'adattamento di Josep Maria Miró, regia di Angelo Savelli, con Mauro D’Amico, Olmo De Martino, Roberto Gioffrè (10, 11 gennaio), e Questo spettacolo non s'ha da fare. I Promessi Sposi da Alessandro Manzoni, regia sempre di Savelli (21, 22 marzo).

L’attenzione al teatro brillante si conferma con Alessandro Riccio che, con il musicista Alberto Becucci, nel decennale “della” Bruna propone la trilogia a lei dedicata: Bruna è la notte (3 – 8 dicembre), Le mille e una Bruna (13 – 16 febbraio), Bruna, per carità! (13 – 16 marzo). Un'esilarante esplorazione della società contemporanea attraverso gli occhi di un personaggio tanto eccentrico quanto profondamente umano. Que serà di Roberta Skerl, con Paolo Triestino, Edy Angelillo e Emanuele Barresi (4 – 6 aprile) affronta con leggerezza e profondità i temi dell'amicizia e del passaggio del tempo.

Ritorno molto atteso quello del progetto di teatro urbano Walking Thérapie di Buysse, Zenoni e Murgia, con Gregory Eve e Luca Avagliano (19 maggio – 11 giugno) che trasformano le strade di Firenze in un palcoscenico a cielo aperto.

Confermata, inoltre, la proposta mattutina dedicata alle giovani generazioni, con produzioni come A.K.A, Evoluzioni razziali in repertorio dal 2009, L’amico ritrovato, La matematica in cucina, Questo spettacolo non s'ha da fare. I Promessi Sposi, Eppur si muove – Oscillazioni scientifico-letterarie intorno all'opera di Galileo Galilei pensate per integrarsi organicamente con i programmi didattici o con i percorsi formativi di alunni e studenti.

La stagione 2024/2025 del Teatro di Rifredi si configura dunque come un percorso articolato attraverso le molteplici possibilità del linguaggio teatrale contemporaneo, fedele alla sua missione di essere non solo vetrina di spettacoli, ma soprattutto fucina di talenti e idee, luogo di incontro e confronto tra artisti e pubblico.

TEATRO DI RIFREDI_STAGIONE 2024/2025 | Calendario

22 NOVEMBRE > 1 DICEMBRE

Vieri Raddi in

A.K.A.

(Also Known As)

di Daniel J. Meyer

regia Angelo Savelli

3 > 8 DICEMBRE

Alessandro Riccio, Alberto Becucci in

BRUNA È LA NOTTE

di e regia Alessandro Riccio, Alberto Becucci

27 > 29 DICEMBRE

Luca Saccoia in

NATALE IN CASA CUPIELLO

spettacolo per attore cum figuris

di Eduardo De Filippo

da un’idea di Vincenzo Ambrosino, Luca Saccoia

regia Lello Serao

10 > 11 GENNAIO

L’AMICO RITROVATO

di Fred Uhlman

adattamento Josep Maria Miró

traduzione e regia Angelo Savelli

By arrangement with The Random House Group Ltd, a Penguin Random House company

17 > 18 GENNAIO

Valentina Picello in

ANNA CAPPELLI

di Annibale Ruccello

regia Claudio Tolcachir

31 GENNAIO > 2 FEBBRAIO

Cristiana Capotondi in

LA VITTORIA È LA BALIA DEI VINTI

scritto e diretto da Marco Bonini

6 > 7 FEBBRAIO

Peppe Servillo in

FÚTBOL

di Osvaldo Sorianocon Cristiano Califano alla chitarra

13 > 16 FEBBRAIO

Alessandro Riccio, Alberto Becucci in

LE MILLE E UNA BRUNA

di e regia Alessandro Riccio, Alberto Becucci

20 > 23 FEBBRAIO

Carlo Cecchi in

LA LEGGENDA DEL SANTO BEVITORE

di Joseph Roth

regia Andrée Ruth Shammah

1 > 2 MARZO

Federica Luna Vincenti in

SISSI L'IMPERATRICE

scritto e diretto da Roberto Cavosi

13 > 16 MARZO

Alessandro Riccio, Alberto Becucci in

BRUNA, PER CARITÀ!

di e regia Alessandro Riccio, Alberto Becucci

21 > 22 MARZO

I PROMESSI SPOSI

QUESTO SPETTACOLO NON S'HA DA FARE

riduzione teatrale da Alessandro Manzoni di Angelo Savelli

regia Angelo Savelli, Ciro Masella

23 MARZO

LE EMOZIONI CHE ABBIAMO VISSUTO

Gli anni Sessanta. Quando tutto sembrava possibile

di e con Walter Veltroni

regia Walter Veltroni

Gabriele Rossi pianoforte

28 > 30 MARZO

Lodo Guenzi in

TOCCANDO IL VUOTO

di David Greig

regia Silvio Peroni

4 > 6 APRILE

Paolo Triestino, Edy Angelillo, Emanuele Barresi in

QUE SERÀ

di Roberta Skerl

regia Paolo Triestino

15 > 16 APRILE

Tindaro Granata in

VORREI UNA VOCE

di Tindaro Granata

con le canzoni di Mina

produzione Lac Lugano Arte e Cultura

6 > 7 MAGGIO

ORLANDO NON FA SUONARE IL CORNO: mito e leggenda di Ottavio Bottecchia

con Klaus Martini

voce Riccardo Ventrella

chitarra Vieri Sturlini

testo e sistemazione in scena Riccardo Ventrella

15 > 16 MAGGIO

WONDER WOMAN

di Antonio Latella, Federico Bellini

regia Antonio Latella

19 MAGGIO > 11 GIUGNO

Gregory Eve, Luca Avagliano in

WALKING THÉRAPIE

uno spettacolo di Nicolas Buysse, Fabrice Murgia, Fabio Zenoni

SPETTACOLI IN MATINÉE PER LE SCUOLE

26 > 27 novembre

Vieri Raddi in

A.K.A.

(Also Known As)

di Daniel J. Meyer

regia Angelo Savelli

16 > 20 dicembre

EVOLUZIONI RAZZIALI

ricognizione teatrale sul tema del razzismo

con Luisa Cattaneo, Roberto Gioffré

8 > 10 gennaio

13 > 15 gennaio

L’AMICO RITROVATO

di Fred Uhlman

adattamento Josep Maria Miró

traduzione e regia Angelo Savelli

By arrangement with The Random House Group Ltd, a Penguin Random House company

24 > 28 febbraio

LA MATEMATICA IN CUCINA

UN CABARET MATEMATICO-CULINARIO

dall’omonimo libro di Enrico Giusti

riduzione e regia Angelo Savelli

con Fabio Magnani, Samuele Picchi

19 > 21 marzo

24 > 27 marzo

I PROMESSI SPOSI

QUESTO SPETTACOLO NON S'HA DA FARE

riduzione teatrale da Alessandro Manzoni di Angelo Savelli

regia Angelo Savelli, Ciro Masella

8 > 11 aprile

EPPUR SI MUOVE

Oscillazioni scientifico-letterarie intorno all'opera di Galileo Galilei

conferenza spettacolo di Angelo Savelli

consulenza scientifica del Prof. Enrico Giusti

relatori Andrea Bruno Savelli, Lorenzo Bolognesi

con Mauro D’Amico, Olmo De Martino, Fabio Magnani

TEATRO DI RIFREDI_STAGIONE 2024/2025 | Schede spettacoli

22 NOVEMBRE > 1 DICEMBRE

Vieri Raddi in

A.K.A.

(Also Known As)

di Daniel J. Meyer

traduzione Manuela Cherubini

scenografie SKIM

musiche Jaidem, Lupus Mortis, Vieri Raddi

registrazioni musicali Davide Zappia

movimenti coreografici Arianna Benedetti

coordinamento tecnico Lorenzo Belli

realizzazione luci Henry Banzi

realizzazione scene Scenartek

assistente alla regia Cosma Barbafiera

sarta Valentina Gualandri

regia Angelo Savelli

produzione Teatro della Toscana

In accordo con Arcadia & Ricono Srl per gentile concessione di De Arteche Agency, SL

Un monologo che parla di identità, di differenza tra ciò che pensi di essere e ciò che la società vuole che tu sia. Angelo Savelli dirige in prima nazionale A.K.A. (Also Known As) del giovane drammaturgo argentino/spagnolo Daniel J. Meyer (Premio Max Awards 2019 e Butaca Awards 2018) con protagonista Vieri Raddi.

Il testo porta in scena la storia di Carlos, un adolescente di Barcellona, pienamente inserito nella comunità in cui vive e alle prese con tutti i normali problemi dei ragazzi della sua età, comprese le prime avventure sentimentali. Ma Carlos non è un autoctono. È stato adottato ancora piccolissimo e proviene da uno di quei paesi martoriati dalle guerre o dalla povertà. Eppure, Carlos si sente profondamente spagnolo e come tale lo considerano i genitori e gli amici.

Ma a un certo momento deve scontrarsi con la xenofobia di una parte della società e con il freddo rigore della legge che lo porteranno addirittura in carcere. Nonostante questo, Carlos non perde mai la fiducia in sé stesso e in una società giusta e inclusiva.

3 > 8 DICEMBRE

Alessandro Riccio, Alberto Becucci in

BRUNA È LA NOTTE

di Alessandro Riccio, Alberto Becucci

costumi Daniela Ortolani

luci Lorenzo Girolami

trucco Danilo Carignola per Creafx

regia Alessandro Riccio, Alberto Becucci

produzione Tedavì ‘98

Uno spettacolo diventato ormai un cult. Alessandro Riccio, affiancato dal musicista Alberto Becucci, torna a vestire i panni della vecchia e burbera Bruna, eccentrica e scorbutica cantante di serie B. Con la sua voce roca a causa di alcol e tabacco, canta canzoni mai sentite, bellissime. Così tanto belle da chiedersi: «Com’è possibile che non le abbia mai sentite?». Bruna è la notte è il primo capitolo di Bruna – Una trilogia.

In un mondo fatto di like e di ricerca ossessiva di consensi, un personaggio come Bruna stona. Stona il suo aspetto poco rassicurante, la sua voce roca, la sua sigaretta sempre accesa. Perché a lei non interessa piacere, né essere simpatica. Ma è proprio per questo che tutti la amano. Ha passato la propria gioventù fra balere della Versilia, conosce barzellette sconce e versi della Merini a memoria che sciorina una dietro l’altra, come se fossero parte della stessa frase. E canta.

Accompagnata al pianoforte e fisarmonica da Franchino, fedele musicista, Bruna porta il pubblico dalla risata grassa alla lacrima dura nel giro di istanti. Come solo le grandi anime sanno fare.

27 > 29 DICEMBRE

Luca Saccoia in

NATALE IN CASA CUPIELLO

spettacolo per attore cum figuris

di Eduardo De Filippo

da un’idea di Vincenzo Ambrosino, Luca Saccoia

regia Lello Serao

spazio scenico, maschere e pupazzi Tiziano Fario

manovratori Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Simone Di Meglio, Angela Dionisia Severino, Irene Vecchia

formazione e coordinamento manovratori Irene Vecchia

luci Luigi Biondi, Giuseppe di Lorenzo

costumi Federica del Gaudio

musiche originali Luca Toller

realizzazione scene Ivan Gordiano Borrelli

assistente di scena Giorgia Lauro

assistente alla regia Emanuele Sacchetti

datore luci Paco Summonte

mastering Luigi Di Martino

fonica Mattia Santangelo

progetto grafico Salvatore Fiore

direttrice di produzione Hilenia De Falco

foto Anna Camerlingo

produzione Teatri Associati di Napoli, Teatro Area Nord, Interno 5 con il sostegno di Fondazione Eduardo De Filippo e Teatro Augusteo

Uno spettacolo capace di emozionare, commuovere, divertire. Un originale allestimento teatrale, in omaggio all’opera di Eduardo De Filippo, una messinscena non convenzionale di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia in cui lo stesso Saccoia, diretto da Lello Serao, interagisce con i pupazzi creati da Tiziano Fario.

Lo spettacolo, fedele al testo di Eduardo, evoca le vicende della famiglia Cupiello, aprendo le porte all’immaginario e alla memoria di ogni spettatore. Un sogno che prende vita attraverso il teatro di figura nel quale l’attore si trasforma nel personaggio di Tommasino, che, dopo aver detto il fatidico “sì” alla famosa domanda del padre sul presepe, rivive e fa rivivere la tradizione di quel Natale che ci accompagna da 90 anni.

È un’installazione teatrale viva per un attore “cum figuris”. L’ambientazione, dunque, è quella di un grande presepe in cui si muovono l’attore e le figure animate. Utilizzando i pupazzi come strumento, Tommasino si fa interprete a suo modo di un rito, testimone di una rievocazione di fatti e accadimenti comici e tragici che hanno segnato la sua vita e quella di tutta la sua famiglia.

10 > 11 GENNAIO

L’AMICO RITROVATO

di Fred Uhlman

adattamento Josep Maria Miró

con Mauro D'Amico, Olmo De Martino, Roberto Gioffré

traduzione e regia Angelo Savelli

musiche Federico Ciompi

costumi Serena Sarti

disegno luci Henry Banzi

coordinamento tecnico dell’allestimento Lorenzo Belli

attrezzisti Cosma Barbafiera, Joe Manganas

sarto Ciro Giovanni Abatematteo

realizzazione elementi scenici Tuttascena

foto Marco Borrelli, Monia Pavoni

la canzone dello spettacolo è cantata dal piccolo Pietro Cambiati

produzione Teatro della Toscana

By arrangement with The Random House Group Ltd, a Penguin Random House company

Una sorta di “ricerca del tempo perduto”, poetica e civile al tempo stesso. Torna il racconto potente di Fred Uhlman, adattato da Josep Maria Miró, tradotto e diretto da Angelo Savelli. Uno spettacolo struggente per la sensibilità con cui riesce a parlare di un sentimento universale come l'amicizia.

Stoccarda, 1933. Due sedicenni frequentano la stessa scuola. Uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è il rampollo di una ricca famiglia aristocratica. Nonostante le differenze di classe, di cultura e di carattere, tra i due nasce una profonda amicizia che però sarà messa a dura prova dalla spietata ascesa del nazismo. Si trovano, si perdono e poi si ritrovano; una “riunione” amara e liberatoria al tempo stesso.

Per questo tuffo nel passato, con protagonisti Mauro D'Amico, Olmo De Martino, Roberto Gioffré, Savelli ha ricreato una sorta di “classe morta”, dove più vivi che mai sono proprio e solo i sentimenti dei due ragazzi. Un racconto di formazione per le nuove generazioni per interrogarsi sui valori personali e sociali a cui intendono aderire e un racconto della memoria per chi pensava che un oscuro passato fosse sepolto per sempre senza percepirne i segni di un inquietante rigurgito.

17 > 18 GENNAIO

Valentina Picello in

ANNA CAPPELLI

di Annibale Ruccello

scena Cosimo Ferrigolo

luci Fabio Bozzetta

assistente alla regia Leone Paragnani

direttore di scena Gianluca Tomasella

sarta Benedetta Nicoletti

video trailer Martina Selva

foto di scena Luigi Angelucci

regia Claudio Tolcachir

produzione Carnezzeria, Teatri di Bari, Teatro di Roma in collaborazione con AMAT & Teatri di Pesaro per RAM – Residenze Artistiche Marchigiane

Un gioiello teatrale, commovente e imbarazzante allo stesso tempo, che indaga il ruolo della donna e la sua indipendenza. Claudio Tolcachir dirige Valentina Picello in Anna Cappelli di Annibale Ruccello, opera che ci conduce con umorismo pungente e assurdo nei labirinti della mente di un personaggio inconsueto, pieno di contraddizioni. Delicatezza, humor e tragedia in un sorriso doloroso che ci attraversa e non ci lascia indifferenti.

Anna è una giovane degli anni ’60 che cerca, attraverso un lavoro, di essere finalmente autonoma. Per amore accetta invece la sottomissione al convivente ma poi, per causa della sua possessività, i ruoli si invertono e sprofonderà nell’abisso, fino a un epilogo surreale e inaspettato.

Picello ne veste i panni con sensibilità e incisività, le infonde un’impronta unica e originale. Una proposta molto netta: questa donna, il pubblico, e la vita in mezzo a loro. Perché ciascuno di noi potrebbe conoscerla, incrociarla nella propria vita; ma potremmo anche essere lei. Sentirci così impotenti da prendere le decisioni peggiori.

31 GENNAIO > 2 FEBBRAIO

Cristiana Capotondi in

LA VITTORIA È LA BALIA DEI VINTI

scritto e diretto da Marco Bonini

musiche Jonis Bascir

produzione Stefano Francioni Produzioni

Cristiana Capotondi affronta il bombardamento di Firenze del '43 nel monologo di Marco Bonini La Vittoria è la balia dei vinti.

Una mamma mette a letto la sua bambina di 6 anni che le chiede, come storia della buonanotte, di raccontarle qualcosa di quando lei, la sua mamma, era bambina. Le viene in mente l'avventura della bisnonna Vittoria e di come il 25 settembre ’43, giorno del bombardamento a Firenze, aveva aiutato due gemelli.

In un racconto tra l'evocazione fiabesca e la ricostruzione storica, la mamma rievoca la notte di Firenze sotto il fuoco “alleato”, quando uno stormo di 36 aerei Wellington inglesi, mirando all'importante nodo ferroviario della stazione di Campo di Marte, manca inesorabilmente l'obiettivo, causando così la morte di centinaia di civili e pesanti devastazioni.

Nonna Vittoria è nascosta nel rifugio improvvisato nelle cantine di Palazzo Pitti, dove risiede in quanto moglie del sovraintendente ai beni culturali di Firenze. Non si trova ad affrontare solo l'incubo della guerra, ma anche la vertigine di tabù sociale: allattare i due gemelli della sua balia che per lo shock aveva perso il latte.

6 > 7 FEBBRAIO

Peppe Servillo in

FÚTBOL

di Osvaldo Soriano

con Cristiano Califano alla chitarra

Storie d’amore, di gioie, delusioni, dissapori, lo spirito di squadra, l’assolo del fantasista, gli egoismi, la vittoria e la sconfitta. Peppe Servillo alla voce e Cristiano Califano alla chitarra interpretano in Fútbol il calcio secondo Osvaldo Soriano: come metafora di vita.

Lo spettacolo è una lettura intervallata da canzoni che ha come filo conduttore una delle passioni più contagiose per il genere umano, in qualsiasi latitudine si trovi; il calcio, o Fútbol, come viene chiamato in America Latina, senza la doppia “O” dell’originaria parola anglosassone.

Quando Soriano in Fútbol – Storie di calcio scrive di pallone, tutti siamo autorizzati a giocare e a lasciarsi ispirare. Servillo e Califano tirano i loro palloni, finendo a volte senza fiato, ma sempre felici, affrontando temi e personaggi del gioco più amato del mondo, e riportandoci alla base di quel gioco ieri così “naturale” e vero, oggi tanto mercificato e ridotto a teatrino mediatico.

13 > 16 FEBBRAIO

Alessandro Riccio, Alberto Becucci in

LE MILLE E UNA BRUNA

di Alessandro Riccio, Alberto Becucci

costumi Daniela Ortolani

luci Lorenzo Girolami

trucco Danilo Carignola per Creafx

regia Alessandro Riccio, Alberto Becucci

produzione Tedavì ‘98

Una commedia lirica e sboccata, amara e leggera, un viaggio nella turbinosa vita di una donna che incarna lo spirito popolare, tra barzellette e versi immortali. Alessandro Riccio, affiancato dal musicista Alberto Becucci, torna a vestire i panni della vecchia e burbera Bruna nel secondo capitolo della trilogia: Le mille e una Bruna.

Le luci della ribalta si riaccenderanno su Bruna e Franchino, l’anziana cantante dal passato turbolento e il suo timido e riservato pianista. Un impresario è interessato alla Signora di San Frediano, vuole scritturarla per degli spettacoli. Riuscirà la debordante Bruna a contenere la sua vitalità esplosiva e non spaventarlo troppo? E sarà vero che un tempo calcava, da vera diva, gli scintillanti palchi della Versilia, e che usciva con Domenico Modugno e cantava con Aretha Franklin?

Uno spettacolo pieno di semplicità e saggezza, ma soprattutto di musica, dai Platters a Gabriella Ferri.

20 > 23 FEBBRAIO

Carlo Cecchi in

LA LEGGENDA DEL SANTO BEVITORE

di Joseph Roth

con Claudia Grassi, Giovanni Lucini

spazio scenico disegnato da Gianmaurizio Fercioni

con le suggestioni visive di Luca Scarzella, Vinicio Bordin

luci Marcello Jazzetti

costumi Barbara Petrecca

adattamento e regia Andrée Ruth Shammah

produzione Teatro Franco Parenti

Andrée Ruth Shammah dirige il Maestro Carlo Cecchi nella parabola di Andreas, il clochard protagonista del racconto La Leggenda del santo bevitore di Joseph Roth. Un’inquirente discesa nel delirio, ma soprattutto nell’impotenza, di quella oscurità ubriaca e piena di lampi che scandisce i suoi ultimi istanti di vita. Quindici anni fa lo spettacolo vide protagonista Piero Mazzarella con una memorabile interpretazione.

La storia, passata anche sul grande schermo in un film di Ermanno Olmi (Leone d’oro nel 1988), racconta di Andreas che, una sera di primavera a Parigi, incontra un distinto e misterioso signore che gli offre duecento franchi.

Una somma che Andreas s’impegna a ricevere a patto di restituirla alla chiesa di Santa Maria di Batignoles dove c’è una statuetta di Teresa di Lisieux con cui l’ex minatore dalla vita scioperata ha un debito.

Rifuggendo il pittoresco e giocando in penombra, l’atmosfera, tra musica, luci e una scena minima, è quella di un bistrò le cui pareti ad angolo ricevono le immagini di una Parigi piovosa e d’antan.

1 > 2 MARZO

Federica Luna Vincenti in

SISSI L'IMPERATRICE

scritto e diretto da Roberto Cavosi

e con (in ordine alfabetico) Milutin Dapcevic, Ira Nohemi Fronten, Claudia A. Marsicano, Miana Merisi

costumi Paola Marchesin

light designer Gerardo Buzzanca

musiche Oragravity

foto Gianmarco Chieregato

grafica Giulia Pagano

produzione Goldenart Production, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

Il racconto dell’inquieta e tormentata vita dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria. Federica Luna Vincenti diretta da Roberto Cavosi è Sissi, animo libero e anticonformista, eternamente “chiuso in gabbia”.

Sissi l’Imperatrice, scritto da Cavosi, si snoda in vari quadri, ognuno dei quali prende in esame alcuni aspetti del carattere e del pensiero dell’Imperatrice: dalla filosofia al sesso, dalla politica all’arte. Il ritratto generale che man mano si compone mette in luce una donna tanto anticonformista quanto profondamente frustrata dalla rigidità e spietatezza della Corte Viennese, ma anche la grande poesia e la voglia di libertà.

Anoressica, in eterno lutto per le morti assurde di due dei suoi figli, antimperialista e disgustata dalle atrocità delle guerre che divampano intorno a lei, l’Imperatrice si dedica maniacalmente alla cura del suo corpo, una barriera contro il senso di morte che aleggia intorno a lei.

Profeta dell’imminente crollo dell’Impero Asburgico, ci mostra quel mondo come paradigma del nostro mondo, Imperatrice suo malgrado, ma donna irripetibile, la cui sensibilità ferita parla a tutti noi, alle nostre ferite.

13 > 16 MARZO

Alessandro Riccio, Alberto Becucci in

BRUNA, PER CARITÀ!

di Alessandro Riccio, Alberto Becucci

costumi Daniela Ortolani

luci Lorenzo Girolami

trucco Danilo Carignola per Creafx

regia Alessandro Riccio, Alberto Becucci

produzione Tedavì ‘98

Bruna, per carità! è il terzo episodio della trilogia per capire insieme ad Alessandro Riccio e al musicista Alberto Becucci come Bruna, eccentrica e scorbutica cantante di serie B, possa riuscire a inserirsi nel mondo di oggi. Una realtà complessa, veloce, indecifrabile a chi non possiede un cellulare o un computer.

Franchino, timido e riservato pianista, ha organizzato una serata di beneficenza a favore della mensa della Caritas, supportato dalla efficientissima moglie Patrizia, ma il caso vuole che proprio Patrizia si ammali all’ultimo momento. Franchino chiede perciò alla sua compagna di palco di essere la madrina della serata, facendole promettere però di restare nei limiti di una serata elegante e misurata.

Ovviamente Bruna cambierà canzoni, sconvolgerà il programma e racconterà le sue solite storiacce da bar di periferia, riuscendo a mischiare quel suo sapore dolce amaro di vita vissuta: molti sono i personaggi che lei ha incontrato e che si trovano, loro malgrado ai margini della società, nonostante le loro doti di esseri umani.

21 > 22 MARZO

I PROMESSI SPOSI

QUESTO SPETTACOLO NON S'HA DA FARE

riduzione teatrale da Alessandro Manzoni di Angelo Savelli

con Mauro D’Amico, Olmo De Martino, Antonio Lanza, Fabio Magnani, Simone Marzola, Diletta Oculisti, Elisa Vitiello

musiche Federico Ciompi

regia Angelo Savelli, Ciro Masella

produzione Teatro della Toscana

E se il capolavoro di Alessandro Manzoni celasse al suo interno una deliziosa commedia, anzi due? Nasce da qui I promessi sposi, ovvero: questo spettacolo non s’ha da fare, l’originale riscrittura di Angelo Savelli, che ne firma anche la regia con Ciro Masella. Protagonista una compagine di giovani attori, con rispetto, ammirazione, ma senza soggezione.

Da un lato, dunque, la commedia della gente semplice, quasi una Commedia dell’Arte, in cui due umili innamorati, Renzo e Lucia, cercano tra mille peripezie di fare quello che più desiderano: sposarsi. Dall’altro, una commedia delle umane passioni, filosofica, di un’intera umanità. La prima tutta azione e travestimento, raccontata inscenando un teatrino dalle cadenze ironiche; per la seconda lo stesso teatrino viene spogliato fino alla nudità esistenziale delle vite dei personaggi.

Immancabile il lieto fine, nel quale però – come nota il critico letterario Giovanni Macchia – “si respira un'aria che turba”. Infatti, su tutti e tutto si stende l'ala della Provvidenza che, come un grande occhio indifferente alle passioni umane, getta il suo sguardo fatale sul compiersi degli eventi.

23 MARZO

LE EMOZIONI CHE ABBIAMO VISSUTO

Gli anni Sessanta. Quando tutto sembrava possibile

di e con Walter Veltroni

regia Walter Veltroni

scene Angelo Lodi

Gabriele Rossi pianoforte

produzione Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con Elastica e Retropalco

Walter Veltroni racconta il periodo storico che va dagli anni Sessanta fino agli anni Duemila, mettendo al centro de Le emozioni che abbiamo vissuto il fattore umano, al di là della semplice cronaca. Un viaggio emozionale e di coscienza.

Come siamo cambiati lungo questo arco di tempo? E come siamo arrivati fino a oggi?

Gli anni Sessanta, con l’elezione di Kennedy, la musica di Gianni Morandi e dei Beatles, la minigonna, le figurine da collezionare, i capelli sempre più lunghi, le prime avventure nello spazio e l’uomo sulla luna, l’uccisione dei due Kennedy e di Martin Luther King, il Vietnam, l’alluvione di Firenze, il Sessantotto, la cultura hippie. La vita di tutti noi fu, in quel decennio, sottoposta a un’accelerazione incredibile. Cambiò tutto, in dieci anni. Il modo di vestire, di amarsi, di essere figli e genitori, di pensare la politica e la vita.

E a partire da un decennio che si aprì sorridendo con Gagarin, Giovanni XXIII, l’atmosfera di Sapore di sale e con l’autostrada che unificava il paese, e si chiuse con le bombe di Piazza Fontana, Walter Veltroni ci guida attraverso la memoria dei fatti degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, fino al disastro delle Torri Gemelle.

28 > 30 MARZO

Lodo Guenzi in

TOCCANDO IL VUOTO

di David Greig

traduzione Monica Capuani

con Eleonora Giovanardi, Giovanni Anzaldo, Matteo Gatta

regia Silvio Peroni

produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito, Argot Produzioni, ACCADEMIA PERDUTA / ROMAGNA TEATRI Centro di Produzione Teatrale

Lodo Guenzi, diretto da Silvio Peroni, è il protagonista di Toccando il vuoto, il testo del drammaturgo scozzese David Greig, rappresentato per la prima volta in Italia. Il tema è quello delle scelte, etiche e non, tra passione, sensi di colpa, amicizia e resilienza.

Tratto da una storia vera, la pièce è ambientata nel 1985 durante la scalata nelle Ande Peruviane, dove gli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates restano vittime di un incidente durante la fase di discesa che provoca la caduta di Joe in un dirupo. Simon, per non rischiare di precipitare assieme al suo compagno, è costretto a tagliare la corda da arrampicata.

La storia si sviluppa tra passato e presente, in un tempo e spazio che si fondono costantemente, ponendo il pubblico in un interrogativo costante: «Che cosa avremmo fatto al posto di Simon?».

4 > 6 APRILE

Paolo Triestino, Edy Angelillo, Emanuele Barresi in

QUE SERÀ

di Roberta Skerl

scene Francesco Montanaro

costumi Lucrezia Farinella

luci Alessandro Nigro

aiuto regia Giorgio Gafforio

foto Stefano Sarghini

grafica Marco Animobono

organizzazione Alessandra Cotogno

distribuzione Lia Zinno con Stefano Pironti

regia Paolo Triestino

produzione DIAGHILEV srl

Uno grande racconto di amicizia e, soprattutto, di vita. Paolo Triestino dirige e interpreta con Edy Angelillo, Emanuele Barresi, Que serà di Roberta Skerl che affronta con ironia, poesia e leggerezza, temi scomodi, ma di forte attualità.

Tre amici, da sempre e per sempre. Un tempo giovani compagni di scuola, oggi adulti immersi ciascuno nelle relative esistenze tanto diverse tra loro, ma che non si sono mai allontanati. Una cena d’estate tra profumi e note brasiliane, un giardino ad accogliere le parole, le risate e i pensieri di Filippo, Giovanni e Ninni, durante uno dei loro consueti incontri. Improvvisamente tutto cambia perché qualcosa di molto imprevisto accade.

Una notizia tanto inattesa quanto scioccante li travolge e mette a dura prova il loro rapporto. Ma è attraverso questa difficoltà che il testo celebra il valore inestimabile dell’amicizia, di quegli affetti che sono “famiglia”, anche se non si è nati sotto lo stesso tetto. Ci si emoziona e ci si riconosce, si ride e ci si commuove, perché, esattamente come accade nella vita, tutto non è mai solo bianco o nero.

15 > 16 APRILE

Tindaro Granata in

VORREI UNA VOCE

di Tindaro Granata

con le canzoni di Mina

ispirato dall’incontro con le detenute-attrici del teatro Piccolo Shakespeare all’interno della Casa Circondariale di Messina nell’ambito del progetto Il Teatro per Sognare di D’aRteventi diretto da Daniela Ursino

disegno luci Luigi Biondi

costumi Aurora Damanti

regista assistente Alessandro Bandini

amministratrice di compagnia e distribuzione Paola Binetti

tecnica di compagnia Roberta Faiolo

produzione LAC Lugano Arte e Cultura in collaborazione con Proxima Res

Il sogno. Perdere la capacità di sognare significa far morire una parte di sé. Con Vorrei una voce Tindaro Granata ci restituisce il suo “incontro di anime” con le detenute di alta sicurezza della Casa Circondariale di Messina. Attraverso le canzoni di Mina, raccontano l’amore per la vita, quella spinta che ti permette di sopportare tutto, pur di realizzare un sogno.

Il monologo nasce grazie al progetto Il Teatro per Sognare, ideato e organizzato da Daniela Ursino, direttrice artistica del teatro nel penitenziario. Le canzoni dell’ultimo concerto live di Mina alla Capannina, che Granata interpreta in playback, diventano la materia dei sogni, appartengono alla memoria collettiva di tutti noi e si sono rivelate essere materiale ideale per lavorare con persone non professioniste.

6 > 7 MAGGIO

ORLANDO NON FA SUONARE IL CORNO: mito e leggenda di Ottavio Bottecchia

con Klaus Martini

voce Riccardo Ventrella

chitarra Vieri Sturlini

testo e sistemazione in scena Riccardo Ventrella

produzione Teatro della Toscana, Théâtre de la Ville – Parigi, Qendra Multimedia, Prishtinadi

Raccontare le vicende dello sport per raccontare le vicende della società. Klaus Martini interpreta Orlando non fa suonare il corno di Riccardo Ventrella, con Vieri Sturlini alla chitarra, dedicato a mito e leggenda di Ottavio Bottecchia. Doppio vincitore del Tour de France nel 1924 e 1925, è la quintessenza del ciclismo eroico.

Veneto di origine e di dimora nella prima parte della sua vita, friulano nella seconda; contadino, carrettiere, bersagliere ciclista decorato nel primo conflitto mondiale e poi corridore. Patriota prima, valoroso soldato in guerra, di ispirazione socialista poi, non fu l’eroe nazionale che il regime fascista immaginava e bramava: questo ha forse a che fare con la sua misteriosa morte avvenuta a seguito di un incidente stradale nel 1927 mentre si allenava sulle strade friulane.

Pure, quella fine precoce e mai spiegata lo ha inscritto in un Olimpo che merita di essere cantato coi mezzi mitopoietici del teatro, in questo monologo polifonico che restituisce anche l’affascinante storia di quella temperie, gli anni Venti, che così tanto cambiò il mondo: dalle trincee alle Olimpiadi di Parigi, dai balletti russi alle avanguardie storiche.

Uno studio dello spettacolo, sotto forma di lettura per spazi esterni, è stato creato in occasione della giornata d’avvio degli Jeux Poétiques, la manifestazione che il Comune di Parigi, il Théâtre de la Ville e il Club Universitario parigino hanno dedicato a sport e cultura in occasione delle Olimpiadi 2024, e rappresentato in prima assoluta sulla Place du Châtelet: in seguito a Firenze per Piazza dei Teatri e a Tirana per Kosovo/Albania Theatre Showcase.

19 MAGGIO > 11 GIUGNO

Gregory Eve, Luca Avagliano in

WALKING THÉRAPIE

uno spettacolo di Nicolas Buysse, Fabrice Murgia, Fabio Zenoni

produzione Teatro della Toscana

Torna l’evento teatrale dell’estate fiorentina. Walking thérapie, format di teatro urbano di Nicolas Buysse, Fabrice Murgia e Fabio Zenoni, condotto da Gregory Eve e Luca Avagliano, è un “cammino iniziatico” per Firenze verso la formula della felicità, infarcito di citazioni e teorie farlocche, che si trasforma in un'esilarante passeggiata dove si marcia, si parla, si canta, si ride.

Gli spettatori/pazienti (massimo 50 a replica) vengono muniti alla partenza di cuffie che, grazie a un particolare dispositivo sonoro, li isoleranno dal resto del mondo reale, per farli entrare in una dimensione parallela in cui ascolteranno solo le parole e i suoni manipolati dai due conduttori, proponendosi così in maniera estraniata e, a volte, grottesca agli occhi dei passanti reali.

Ogni angolo di strada, ogni finestra, ogni persona incontrata, ogni piccolo evento accidentale può diventare l'oggetto – divertente o imbarazzante – dell'inventiva dei due abili attori/improvvisatori: Gregory Eve e Luca Avagliano. Allietando chi non l’ha ancora visto, ma ne ha sentito parlare, e chi l’ha già visto, ma vuole rivederlo con altri amici e in altre condizioni: perché ogni replica di questo spettacolo non è mai la stessa.

SPETTACOLI IN MATINÉE PER LE SCUOLE

26 > 27 NOVEMBRE

Vieri Raddi in

A.K.A.

(Also Known As)

di Daniel J. Meyer

traduzione Manuela Cherubini

scenografie SKIM

musiche Jaidem, Lupus Mortis, Vieri Raddi

registrazioni musicali Davide Zappia

movimenti coreografici Arianna Benedetti

coordinamento tecnico Lorenzo Belli

realizzazione luci Henry Banzi

realizzazione scene Scenartek

assistente alla regia Cosma Barbafiera

sarta Valentina Gualandri

regia Angelo Savelli

produzione Teatro della Toscana

In accordo con Arcadia & Ricono Srl per gentile concessione di De Arteche Agency, SL

Un monologo che parla di identità, di differenza tra ciò che pensi di essere e ciò che la società vuole che tu sia. Angelo Savelli dirige in prima nazionale A.K.A. (Also Known As) del giovane drammaturgo argentino/spagnolo Daniel J. Meyer (Premio Max Awards 2019 e Butaca Awards 2018) con protagonista Vieri Raddi.

Il testo porta in scena la storia di Carlos, un adolescente di Barcellona, pienamente inserito nella comunità in cui vive e alle prese con tutti i normali problemi dei ragazzi della sua età, comprese le prime avventure sentimentali. Ma Carlos non è un autoctono. È stato adottato ancora piccolissimo e proviene da uno di quei paesi martoriati dalle guerre o dalla povertà. Eppure, Carlos si sente profondamente spagnolo e come tale lo considerano i genitori e gli amici.

Ma a un certo momento deve scontrarsi con la xenofobia di una parte della società e con il freddo rigore della legge che lo porteranno addirittura in carcere. Nonostante questo, Carlos non perde mai la fiducia in sé stesso e in una società giusta e inclusiva.

16 > 20 dicembre

EVOLUZIONI RAZZIALI

ricognizione teatrale sul tema del razzismo

con Luisa Cattaneo, Roberto Gioffré

produzione Teatro della Toscana

Uno spettacolo/testimonianza in repertorio dal 2009 sul tema del razzismo, o meglio, della sua perenne rinascita in forme sempre diverse. Luisa Cattaneo e Roberto Gioffré attraversano episodi e momenti nati tutti dallo stesso virus, della stessa “paura del diverso”.

La portata catastrofica che sempre discende da questa incontenibile paura è reale quanto la sua evoluzione sotto maschere sempre inattese e inaspettate. In repertorio dal 2009, Evoluzioni razziali è dunque un lavoro dal forte contenuto sociale che intende coinvolgere emotivamente il pubblico, dando strumenti per analizzare e comprendere la realtà che ci circonda.

Una delle principali cause del razzismo è il rifiuto della differenza, la paura della diversità, che non si riesce a capire (o da cui si teme di essere sopraffatti) e che si tende, perciò, a disprezzare e a escludere. Il razzismo è anche un problema di educazione, e il teatro può e deve fare la sua parte.

8 > 10 gennaio

13 > 15 gennaio

L’AMICO RITROVATO

di Fred Uhlman

adattamento Josep Maria Miró

con Mauro D'Amico, Olmo De Martino, Roberto Gioffré

traduzione e regia Angelo Savelli

musiche Federico Ciompi

costumi Serena Sarti

disegno luci Henry Banzi

coordinamento tecnico dell’allestimento Lorenzo Belli

attrezzisti Cosma Barbafiera, Joe Manganas

sarto Ciro Giovanni Abatematteo

realizzazione elementi scenici Tuttascena

foto Marco Borrelli, Monia Pavoni

la canzone dello spettacolo è cantata dal piccolo Pietro Cambiati

produzione Teatro della Toscana

By arrangement with The Random House Group Ltd, a Penguin Random House company

Una sorta di “ricerca del tempo perduto”, poetica e civile al tempo stesso. Torna il racconto potente di Fred Uhlman, adattato da Josep Maria Miró, tradotto e diretto da Angelo Savelli. Uno spettacolo struggente per la sensibilità con cui riesce a parlare di un sentimento universale come l'amicizia.

Stoccarda, 1933. Due sedicenni frequentano la stessa scuola. Uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è il rampollo di una ricca famiglia aristocratica. Nonostante le differenze di classe, di cultura e di carattere, tra i due nasce una profonda amicizia che però sarà messa a dura prova dalla spietata ascesa del nazismo. Si trovano, si perdono e poi si ritrovano; una “riunione” amara e liberatoria al tempo stesso.

Per questo tuffo nel passato, con protagonisti Mauro D'Amico, Olmo De Martino, Roberto Gioffré, Savelli ha ricreato una sorta di “classe morta”, dove più vivi che mai sono proprio e solo i sentimenti dei due ragazzi. Un racconto di formazione per le nuove generazioni per interrogarsi sui valori personali e sociali a cui intendono aderire e un racconto della memoria per chi pensava che un oscuro passato fosse sepolto per sempre senza percepirne i segni di un inquietante rigurgito.

24 > 28 FEBBRAIO

LA MATEMATICA IN CUCINA

UN CABARET MATEMATICO-CULINARIO

dall’omonimo libro di Enrico Giusti

riduzione e regia Angelo Savelli

con Fabio Magnani, Samuele Picchi

produzione Teatro della Toscana

Un’opera dove la matematica si diverte ad apparire dove meno ci si aspetterebbe di trovarla: in cucina. Dall’omonimo libro di Enrico Giusti, Angelo Savelli dirige Fabio Magnani e Samuele Picchi alla scoperta di insospettate alchimie numeriche tra pentole e fornelli, apriscatole e caffettiere.

In una cucina così piena di sorprese, la trattazione della materia scientifica viene affidata non a degli esimi professori, ma a una scalcagnata coppia di comici da avanspettacolo: l’imbranato letterato Pinotto, che si ritiene un principe dei fornelli, e l’aitante, ma petulante matematico Gianni, costretti dalla loro condizione di scapoli a condividere un appartamento nei pressi dell’Università.

Perché le salsicce cuociono più in fretta dell'arrosto? Qual è la forma migliore per un boiler? Cosa hanno in comune il getto d'acqua che esce da un rubinetto e un ingorgo stradale? La matematica in cucina, dunque, svela i sotterranei matematici della cucina senza che siano richieste lauree specifiche. Una gustosa ricetta scientifico/culinaria per tutti quelli che la matematica hanno sempre stentato a digerirla.

19 > 21 marzo

24 > 27 marzo

I PROMESSI SPOSI

QUESTO SPETTACOLO NON S'HA DA FARE

riduzione teatrale da Alessandro Manzoni di Angelo Savelli

con Mauro D’Amico, Olmo De Martino, Antonio Lanza, Fabio Magnani, Simone Marzola, Diletta Oculisti, Elisa Vitiello

musiche Federico Ciompi

regia Angelo Savelli, Ciro Masella

produzione Teatro della Toscana

E se il capolavoro di Alessandro Manzoni celasse al suo interno una commedia, anzi due? Nasce da qui l’originale riscrittura di Angelo Savelli, che ne firma anche la regia con Ciro Masella. Protagonista una compagine di giovani attori, con rispetto, ammirazione, ma senza soggezione.

Da un lato, dunque, la commedia della gente semplice, quasi una Commedia dell’Arte, in cui due umili innamorati, Renzo e Lucia, cercano tra mille peripezie di fare quello che più desiderano: sposarsi. Dall’altro, una commedia delle umane passioni, filosofica, di un’intera umanità. La prima tutta azione e travestimento, raccontata inscenando un teatrino dalle cadenze ironiche; per la seconda lo stesso teatrino viene spogliato fino alla nudità esistenziale delle vite dei personaggi.

Immancabile il lieto fine, nel quale però – come nota il critico letterario Giovanni Macchia – “si respira un'aria che turba”. Infatti, su tutti e tutto si stende l'ala della Provvidenza che, come un grande occhio indifferente alle passioni umane, getta il suo sguardo fatale sul compiersi degli eventi.

8 > 11 APRILE

EPPUR SI MUOVE

Oscillazioni scientifico-letterarie intorno all'opera di Galileo Galilei

conferenza spettacolo di Angelo Savelli

consulenza scientifica del Prof. Enrico Giusti

relatori Andrea Bruno Savelli, Lorenzo Bolognesi

con Mauro D’Amico, Olmo De Martino, Fabio Magnani

produzione Teatro della Toscana

Una conferenza-spettacolo sul pensiero e la vita di Galileo Galilei, per superare la divisione tra scienza e letteratura. Angelo Savelli, con la consulenza scientifica di Enrico Giusti, dimostra che è proprio la loro unione che ha portato alle più grandi scoperte dell’umanità.

Il centro sono le fondamentali innovazioni di metodo e di conoscenza introdotte da Galilei nel campo

della ricerca scientifica: l’istituzione della figura dello scienziato moderno, lo studio della caduta dei gravi, l’osservazione astronomica.

Ma l’attenzione si sposta presto anche in altre direzioni, a curiose connessioni e suggestioni nei territori della filosofia, del teatro, della letteratura, della musica e della poesia. Ci si sofferma sui curiosi, ma non insignificanti aspetti del Galileo musicista e letterato, che offrono l’occasione di citare anche Pitagora, Lucrezio, Ariosto, Tasso, Calvino e altro ancora…

ABBONAMENTI E CARNET

PRIME A RIFREDI

4 ingressi utilizzabili, da soli o in compagnia, il primo giorno di recita degli spettacoli serali

Posto unico €56

TT YOUNG CARD

3 spettacoli a scelta

Posto unico €36

La tessera riservata ai giovani under30 consente di partecipare ad iniziative ed usufruire di agevolazioni dedicate. Una volta esauriti i 3 spettacoli è possibile acquistare un biglietto a 12€ per ogni ulteriore spettacolo, anche negli altri teatri gestiti dalla Fondazione.

BIGLIETTI

Intero € 19

Ridotto over 65 e convenzioni € 17

Ridotto soci Unicoop € 16

Ridotto under 30 € 15 (€ 12 con TT Young Card)

Ridotto Passaparola Unicoop €14

valido per le seguenti recite

28 e 29 novembre A.K.A

4 e 5 dicembre Bruna è la notte

27 dicembre Natale in casa Cupiello

10 gennaio L’amico ritrovato

17 gennaio Anna Cappelli

31 gennaio La vittoria è la balia dei vinti

6 e 7 febbraio Fútbol

13 e 14 febbraio Le mille e una Bruna

20 e 21 febbraio La leggenda del santo bevitore

13 e 14 marzo Bruna, per carità!

21 marzo Questo spettacolo non s’ha da fare. I promessi sposi

28 marzo Toccando il vuoto

04 aprile Que serà

15 e 16 aprile Vorrei una voce

6 e 7 maggio Orlando non fa suonare il corno: mito e leggenda di Ottavio Bottecchia

15 e 16 maggio Wonder Woman

Walking Terapie €15

ORARIO DEGLI SPETTACOLI

Feriali ore 21

Domenica ore 16.30 

DOVE ACQUISTARE

BIGLIETTERIA

Teatro di Rifredi

Via Vittorio Emanuele II, 303

dal lunedì al sabato,

dalle 16 alle 19

Tel. 055.4220361/2

rifredi@teatrodellatoscana.it

ONLINE

teatrodellatoscana.vivaticket.it

PUNTI VENDITA VIVATICKET

Le riduzioni over65 e under30 sono valide tuttii giorni.

La riduzione soci Unicoop Firenzeè valida per le recite delladomenica.

Gli abbonati al Teatrodella Toscana hanno diritto albiglietto ridotto.

Convenzioni aggiornate suwww.teatrodellatoscana.it  

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