Via libera alla costituzione di 11 Tavoli tecnici per la promozione dell’economia circolare. Lo stabilisce una delibera approvata nell’ultima seduta di giunta e presentata dall’assessore all’ambiente Monia Monni. “La finalità – spiega - è ridurre la produzione complessiva di rifiuti, aumentare la quota di quelli avviati a riciclo e favorire la chiusura del ciclo produttivo”.
I Tavoli tecnici riguarderanno i seguenti cicli produttivi: lapideo e marmo, tessile, pelletteria, cartario, conciario, chimica, siderurgia, ciclo integrato dei rifiuti urbani e RAEE, rifiuti da costruzione e demolizione, fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue, orafo.
“Ho voluto fortemente – aggiunge Monia Monni - che uno dei miei primi atti fosse la costituzione di questi tavoli, come primo passo concreto per l’attuazione delle buone pratiche di economia circolare, fondamentali e necessarie per la sostenibilità del nostro sistema produttivo. Vorrei anche ricordare che i princìpi dell’economia circolare sono presenti nello Statuto regionale, il quale prevede che la Regione abbia il compito di promuovere le condizioni per uno sviluppo sostenibile, per la soddisfazione dei bisogni della generazione presente e la salvaguardia della vita delle generazioni future. Sono orgogliosa - conclude - che questi princìpi siano diventati patrimonio della nostra Regione, grazie ad una legge di cui sono stata promotrice nella scorsa legislatura. In questa, nel mio nuovo ruolo di assessore, mi impegnerò per tradurli in atti concreti”.
Venerdì 27 novembre 2020, in diretta streaming da Officina Giovani di Prato, si svolgerà la Quinta Edizione toscana del Forum dell’Economia Circolare, con un parterre di relatori prestigiosi e con il patrocinio della Regione Toscana, con la collaborazione del Comune di Prato e del Cesvot.
Economia circolare
Si chiama così la rivoluzione green in corso, che può svolgere un ruolo importante nel nuovo contesto di crisi sanitaria ed economica che l’Italia sta attraversando, perché può creare nuova occupazione - fino a un milione e mezzo di nuovi posti di lavoro -, portare risparmi per le imprese - 600 miliardi ogni anno -, e benefici per la qualità dell’ambiente - tra il 2% e il 4% del taglio delle emissioni di gas serra.
Per questo è importante accelerare in questa direzione facendo sì che l’economia circolare diventi davvero uno dei pilastri del Recovery Plan italiano per aiutare il nostro Paese a uscire da un periodo così difficile, facendo decollare una delle più importanti eccellenze del nostro Paese, grazie alla quale superare le criticità nella gestione dei rifiuti ancora presenti in diverse regioni. Si devono valorizzare le tante esperienze positive, condividere le conoscenze, promuovere le motivazioni di un settore dalle grandi potenzialità.
E per farlo sono indispensabili volontà politica e strumenti adeguati.
La Toscana, da questo punto di vista, è in mezzo al guado
Siamo infatti in attesa dell’annunciata rivisitazione del Piano regionale Rifiuti e Bonifiche - che dovrebbe finalmente collocare la nostra regione tra i territori virtuosi della pianificazione nel settore. I principi cardine che dovrebbero anche alle nostre latitudini ispirare questa “rivoluzione gentile” sono:
RESPONSABILITÀ, PROSSIMITÀ e INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Sapendo che gli strumenti del Green Public Procurement e dei Criteri Ambientali Minimi negli appalti pubblici, potrebbero poi far decollare il mercato dei prodotti derivati dal riciclo della materia. In questo senso, occorre davvero un grande progetto di “formazione” della pubblica amministrazione e un’attività costante e diffusa di controllo del rispetto dei CAM, definiti dalla normativa statale vigente.
"Siamo al quinto anno del nostro Forum sull'economia circolare, con un crescente parterre di contatti e di alleati (Revet, Assocarta, FaterSmart, Stamperia Fiorentina e Manteco) tutti protesi alla riconversione ecologica delle attività produttive. Nonostante la pandemia, che ci ha ovviamente costretti al formato online, avvertiamo attesa e grande attenzione nei nostri riguardi. Forse, proprio questa crisi globale ci obbligherà ad aprire gli occhi e c’indurrà finalmente a mettere in campo regole chiare per favorire la promozione di quei prodotti di materia prima seconda che attualmente stentano ad affermarsi sui mercati.
Infine, dovrà essere fatto da tutti, istituzioni in testa, uno sforzo imponente per la pianificazione di quegli impianti necessari per la trasformazione e il riciclo della materia, senza i quali l'economia circolare finisce con l'essere solo una declamazione di buoni principi"- dichiara Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana.
“Il Comune di Prato ha aderito da subito al Forum dell'Economia Circolare di Legambiente – afferma l'Assessore all'Economia Circolare del Comune di Prato Valerio Barberis - perché in linea con la vision che sta portando avanti da anni sulla transizione della città verso i modelli della circolarità. Il Forum è parte integrante di questa strategia che viene sviluppata dall'Amministrazione con Prato Circular City, un programma di co-design e partecipazione con gli stakeholders locali.
Il distretto tessile, basato storicamente sul recupero degli abiti di lana per generare nuovi tessuti, caratterizzati da altissimi livelli di sostenibilità ambientale che oggi vengono utilizzati dai più importanti brand internazionali; la tradizione di rigenerazione urbana e recupero del patrimonio edilizio esistente della città; il riuso delle acque reflue civili e urbane che confluiscono nel più grande acquedotto industriale d’Europa, sono solo alcuni esempi che testimoniano il ruolo di Prato come città paradigma dell'economia circolare a livello europeo"
"Un ambiente sano è premessa per la nostra salute. Quindi la sua tutela è una priorità assoluta. L’ambiente rappresenta il più importante dei nostri beni comuni. In questa fase storica, caratterizzata dalla grave pandemia da Covid19, la nostra consapevolezza sta infatti aumentando. Evidenze scientifiche dimostrano che esiste una correlazione tra l’inquinamento e la gravità degli effetti provocati dal virus. In Toscana sono circa 370 gli ETS impegnati in attività inerenti il settore «ambientale», coi quali da anni Cesvot collabora nella promozione di iniziative, come quella del “Forum dell’Economia Circolare”, per sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni a contribuire allo sviluppo di un’economia più sostenibile” -è quanto sostiene il Presidente del Cesvot Federico Gelli.
“Il Forum vedrà tra gli altri la partecipazione del progetto ECCO - Economie Circolari di COmunità, promosso da Legambiente e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il progetto ha visto nascere 15 hub in 13 regioni italiane con l'obiettivo di sviluppare filiere verdi, formando ai green jobs anche i soggetti più fragili. La Toscana è parte della rete con la Cooperativa Sociale Macramè, che ha sede a Campi Bisenzio, ed è una realtà virtuosa che opera negli ambiti della prevenzione, della formazione e della cittadinanza attiva, realizzando progetti a favore dei minori, dei giovani e della comunità.
Tra le tante iniziative è quindi nato un corso di formazione gratuito su cos'è e come si gestisce una filiera agroalimentare sostenibile e, compatibilmente con la complicata fase che viviamo, un secondo percorso sta prendendo forma, stavolta sulla filiera del tessuto, complice anche il territorio della piana fiorentina, fortemente vocato a questa produzione" - ci spiega Giulia Trotti, dell’Ufficio di Presidenza di Legambiente Toscana e Coordinatrice del progetto Ecco per il Ri-hub di Campi Bisenzio.