In seguito all’esplosione avvenuta questa mattina a Calenzano, che ha causato vittime e feriti, il presidente di CNA Firenze Metropolitana, Giacomo Cioni, ha dichiarato: "Desidero esprimere, a nome mio e di tutta CNA, la più profonda vicinanza e le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime della tragica esplosione verificatasi poche ore fa. Siamo accanto ai feriti, ai loro cari e a tutta la comunità locale duramente colpita da questo drammatico evento. Ringraziamo con gratitudine i vigili del fuoco, le forze dell’ordine, il personale sanitario e tutti coloro che stanno lavorando instancabilmente per gestire l’emergenza e garantire la sicurezza dell’area".
Massimo Cerbai, presidente di CNA Piana Fiorentina, ha aggiunto: " Ribadisco la nostra solidarietà e vicinanza a tutti coloro che sono coinvolti in questa tragedia e alle realtà produttive che ne stanno affrontando le conseguenze. Ci stanno già contattando molte imprese coinvolte e danneggiate a vario titolo dall’esplosione: desideriamo informarle di aver messo a loro disposizione in modo del tutto gratuito i nostri professionisti per la stima dei danni e gli eventuali risarcimenti. Per ogni informazione è possibile contattare Mirko Sulli al numero 3459770586".
"L'esplosione alla raffineria ENI di Calenzano è una ferita profonda che lacera il cuore della comunità toscana. È nei momenti come questo che il dolore umano si intreccia con il peso devastante di ciò che poteva, e doveva, essere evitato". Così Roberto Capobianco e Salvatore Centola, presidente nazionale di Conflavoro e segretario regionale dell'associazione in Toscana "Il nostro primo pensiero va alle vittime, alle famiglie, ai lavoratori colpiti da una tragedia che segna non solo le loro vite, ma l'intero territorio.
Ogni incidente sul lavoro è un grido che ci ricorda quanto la sicurezza non sia mai una concessione, ma un diritto sacrosanto. Oltre al costo umano, incalcolabile, le ricadute economiche saranno una piaga per le imprese e il tessuto sociale della zona. Non possiamo più permetterci di considerare la sicurezza come un accessorio, ma come il pilastro su cui costruire ogni attività lavorativa", concludono Capobianco e Centola.