La diatriba sugli spazi riservati agli avventori dei locali fiorentini prosegue incessante e si rinnova ogni anno quando le pedane mobili vengono rimontate sul suolo pubblico. Alcuni fiorentini ne criticano forma e dimensioni, alcuni le vedono come presidi utili al controllo della strada e necessari per accogliere i turisti, altri come un mezzo utile a spremerne i portafogli attraverso la maggiorazione dei prezzi ad esempio il costo di un caffè che può salire alle stelle. Non manca chi prende le misure e li trova inadeguati, in alcuni casi veri e propri ostacoli stradali, ad esempio in prossimità di incroci e chi si sente defraudato del "posto auto" o chi ne assorbe odori e suoni fino a tardi. I cittadini sollecitano l'Amministrazione ad un intervento drastico e propongono una sorta di "Chatta il Dehor" per segnalare le situazioni al limite.
L’entrata in vigore di un nuovo regolamento comunale l'ennesimo a tema che comporta criteri più rigorosi per le tipologie di dehor e aumenta le sanzioni agli abusivi, non convince i cittadini più attenti, soprattutto nel centro storico. "Il nuovo regolamento ha allungato i tempi di concessione da 3 a 5 anni e ridotto le sanzioni per le piccole infrazioni riscontrabili nei dehors già autorizzati a occupare ben 14.000 metri quadrati nell’area Unesco e 6000 metri quadrati fuori dal centro storico" commentano i membri di Progetto Firenze.
Come propongono di risolvere la querelle i cittadini? "Se davvero si volesse contrastare con efficacia la trasformazione del centro Unesco in un mangificio, come più volte dichiarato dal Sindaco Nardella, più coerente sarebbe ridurre la durata delle licenze a un solo anno, diminuendone progressivamente il numero, con buona pace dei troppi esercizi aperti in locali sottodimensionati per un’adeguata ricezione. Nel frattempo, invitiamo l’assessore alle attività produttive, Cecilia Del Re, a pubblicare sul sito del Comune la lista di tutti i dehor autorizzati, specificante collocazione, dimensione, tipologia e caratteristiche consentite per ciascuno di essi, permettendo così a quanti ogni giorno si trovano per le vie del centro di collaborare con l’Amministrazione inviando foto e segnalazioni".
Grazia Galli e Emanuele Baciocchi sono membri della nuova associazione nata nel marzo 2018 per combattere il degrado, si mettono dunque in fila dietro i tanti comitati ed associazioni di piazza nati per risolvere quello che per alcuni è un problema che Firenze accusa nella sua vocazione turistica sia per la presenza dei locali adibiti a somministrazione di alimenti e bevande, sia per la mancanza di piazze e spazi pubblici attrezzati all'accoglienza. Non è un caso se l'estate scorsa si è tornati a parlare di bivacchi sui sagrati e di idranti da utilizzare per allontanare i turisti pronti a consumare il proprio take away all'ombra dei monumenti. L'Unesco resta ad osservare, mentre le categorie economiche interessate sono agguerrite sul tema dopo aver visto cambiare più volte le regole ci sono infatti ristoratori che hanno comprato pedane senza poi riuscire a montarle, altri che lamentano di aver pagato troppo in termini di imposte e rendimento dell'attività.